La ricostruzione della Torre
Conserva di Galliera. Franco Ardizzoni
Eravamo rimasti alla fine del 2003,
quando della torre Conserva, la cinquecentesca torre dei
Malvezzi, era rimasta soltanto la facciata (vedi La
Torre Conserva: agonia di un edifico: www.pianurareno.org, sezione Beni artistici).
Il 24 aprile 2004, un
sabato, si sviluppò un furioso temporale, con moltissimo ed
impetuoso vento (una specie di tifone di casa nostra). Il muro di
facciata della torre fece da vela al vento, ma ormai non aveva più
difese e, sotto quell’uragano, crollò definitivamente.
Era la fine di quel relitto di edificio dopo un’agonia durata
alcuni anni.
La proprietà della torre e del terreno
circostante sembra fosse di due signore di Ferrara che, in
conseguenza del crollo decisero di vendere e trovarono un acquirente
nella persona di Adler Capelli (campione mondiale ed
olimpionico di ciclismo su pista, a cui va tutta la mia sincera
ammirazione per la decisione presa) abitante a Galliera il quale
manifestò subito l’intenzione di ricostruire la torre e si affidò
all’architetto Roberta Monti di Galliera, ma con
studio a Cento, che chiese a me le foto che avevo fatto alla torre in
diverse occasioni, cioè in diverse fasi della sua rovina, per avere
dei punti di riferimento precisi per poter approntare un progetto di
riedificazione.
Sembrava più semplice.