Il Reno è il fiume più importante dell’Emilia-Romagna, considerando a parte il Po, che è un corso d’acqua di vasta portata, attraversa più Regioni e lambisce solo il confine nord della nostra, raccogliendo acque degli altri fiumi-affluenti emiliani della parte ovest.
Il Reno nasce in Toscana, nell’Appennino pistoiese, presso la località Prunetta e la conca delle Piastre; entra, dopo breve tratto, nel versante bolognese dell’Appennino e scende verso la pianura scorrendo in direzione nord fino a S.Agostino; da qui svolta verso est per raggiungere il mare Adriatico presso le valli di Comacchio.
Il suo alveo, dalla sorgente alla foce, è lungo km 211 e attraversa le tre province emiliane di Bologna, Ferrara e Ravenna. I comuni toccati dal suo percorso sono numerosi; da quelli appenninici di Granaglione, Porretta Terme, Vergato, Marzabotto a quelli pedecollinari di Sasso Marconi e Casalecchio di Reno fino alla città di Bologna; prosegue in pianura presso Castel Maggiore, Calderara e Sala Bolognese, Argelato e Castello d’Argile;
Chi siamo e cosa facciamo
Chi siamo
Associazione culturale senza fini di lucro che si propone di promuovere e diffondere la conoscenza delle realtà locali dei Comuni intorno al fiume Reno, in tutti i loro aspetti culturali, storici e attuali, naturali e sociali.
Ambito di attività
Il territorio dell’area di Pianura centrale della Provincia di Bologna, con particolare attenzione per i Comuni dell’Unione “ Reno-Galliera “ e altri limitrofi, nelle Province di Bologna, Ferrara, Modena e Ravenna.
Attività:
- Ha organizzato, fin che è stato possibile, incontri, Convegni e mostre di foto e informazione e approfondimento su argomenti di carattere storico e su aspetti e problemi attuali dell’ambiente del nostro territorio. Promuove o collabora ad iniziative per la conoscenza dei beni artistici e della storia locale .
- Ha organizzato visite guidate , aperte a soci e non soci, proprie o altrui, nelle varie località del territorio di riferimento per scoprirne aspetti ambientali e artistici importanti e spesso sconosciuti.
- Ha raccolto una piccola Biblioteca, con volumi ricevuti in donazione, dedicati in particolare alla storia locale e all’ambiente, consultabili da tutti presso la Biblioteca Comunale di Baricella. L’elenco
Consiglio Direttivo
Dal 27 aprile 2011, il Consiglio Direttivo risulta così composto:
Presidente Gian Paolo Borghi, Argelato,
Vice Presidente Mauro Fizzoni – Baricella
Segretaria Elisabetta Zambelli, Argelato via Candi 3
Consigliere Anna Fini – S. Giorgio di Piano
Consigliere Angela Abbati-S.Pietro in Casale
( poi dimissionaria, sostituita da Franco Ardizzoni, deceduto nel 2017)
Tesoriere Vincenzo Tugnoli – S.Giorgio di Piano
Presidente onorario Magda Barbieri – Castello d`Argile
( magdabarbieri@libero.it
Dal 27 aprile 2011, l’Assemblea ha approvato il ritorno del Consiglio da 9 a 7 membri
NB Il Consiglio Direttivo assume anche i compiti di Comitato di Redazione, essendo decaduto quello inizialmente nominato. e sarà quindi anche responsabile per la pubblicazione di articoli sulla Rivista del sito: `Reno, campi e uomini` e per quanto verrà scritto a nome del `Gruppo Studi` secondo le regole approvate dal Consiglio stesso, in data 14/03/2005.
** Responsabile della redazione del sito e delle comunicazioni tramite news letter resta Magda Barbieri
Per maggiori informazioni sulla vita sociale del `Gruppo` dal 2002 ad oggi, vedere l`apposita sezione del sito “Associazione” con documenti, verbali e indicazione delle attività e iniziative svolte e da svolgere.Statuto
ATTO COSTITUTIVO
L’anno 2002, il giorno 22 del mese di Aprile. alle ore 21 in San Giorgio di Piano, via Matteotti 6, i signori:
1 Arbizzani Luigi… residente a Bologna …
2 Barbieri Magda …residente a Castello d’Argile (Bo)…
3 Bonora Angela…residente a S. Giorgio di Piano (Bo)…
4 Borghi Gian Paolo …residente ad Argelato (BO) ….
5 Calori Tullio …residente a Molinella (BO) …
6 Farnè Elena …residente a Gallier (Bo)…
7 Fini Anna …residente a San Giorgio di Piano (BO) …
8 Fizzoni Mauro… residente a Baricella (BO) …
9 Franzoni Mauro … residente a San Giorgio di Piano (BO)…
10 Frazzoli Roberto …residente a Funo di Argelato (Bo)…
11 Montanari Valerio …residente a Castel Maggiore (Bo) …
12 Musile Tanzi Anna ….. residente a San Giorgio di Piano (BO) …
13 Pavani Giuseppe …residente ad Altedo/ Malalbergo (BO)…
14 Taddia Marco …residente a Cento (FE) …
15 Vignoli Walther… residente a Castel Maggiore (Bo) …
16 Zambelli Elisabetta ..residente a S. Giorgio di Piano (Bo) …
Si riuniscono in Assemblea Costituente e convengono e stipulano quanto segue:
Art.1 I detti signori:
……..
dichiarano di costituire l’Associazione denominata “Gruppo di Studi della Pianura del Reno”
Art.2
L’Associazione
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Il modello industriale bolognese, da conoscere sul Portale di “Storia e memoria”
Nel portale Storia e Memoria di Bologna è disponibile l’approfondimento
1796| 1953 – Il modello industriale bolognese: una metamorfosi dalla tradizione agricola all’industria meccanica
*** Per proseguire attraverso testi, video, immagini e documenti rari , vedi
https://www.storiaememoriadibologna.it/il-modello-industriale-bolognese-una-metamorfosi-d-1312-evento
In particolare si segnalano i video dedicati ai seguenti temi:
–Bologna nei primi anni di governo Napoleonico
-Ragioni delle insorgenze antinapoleoniche
-Bologna nella Restaurazione
-La stampa bolognese nell’età della Restaurazione
-Circoli e salotti femminili
-Bologna post unitaria
-Quadro socio politico della Bologna post unitaria nel periodo1859-1900.
-L’economia bolognese dall’unità alla grande crisi agraria – 1859 |
1880
-Il Piano regolatore
-Il panorama amministrativo bolognese
-La Città Rossa nella Grande Guerra
-Celebrazione del centenario della Cassa di Risparmio di Bologna
-I grandi affittuari terrieri e arretratezza dell’industria bolognese
– La società Operaia e il Mutualismo
-1914 – 1918 | I negozi di Zanardi
-L’entrata in Guerra e il forno del pane
La Scheda storica è articolata nei capitoli
Una è base agricola e artigianale
2. Alle origini dell’industria meccanica
3. Un’unificazione politica
4. Una prima dinamica industriale
5. La motocicletta: nuovo cuore dell’industria bolognese
6. Alle origini del “miracolo economico†bologneePubblichiamo qui alcuni stralci del testo storico
1.Una base agricola e artigianale
All’indomani del Congresso di Vienna, con il quale si chiudeva la stagione
Immigrati, oltre 84.000 regolari nel territorio metropolitano bolognese
Migranti, oltre 84 mila i regolari nel territorio metropolitano
Marocco, Pakistan e Albania i paesi più¹ rappresentati. In aumento famiglie e bambini
Con 84.586 cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti (il 2,3%
del totale nazionale), Bologna è la sesta città metropolitana in
Italia per numero di migranti regolari.
E’à quanto emerge dal nuovo report “La presenza dei migranti nelle aree metropolitane” della Direzione generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, presentato nei giorni scorsi e disponibile online.
L’analisi dei dati al
La bondiola poggese. Testo e ricerca di Giulio Reggiani (con zirudella di Narciso)
LA BONDIOLA POGGESE
Nell’ambito della grande famiglia degli insaccati bolliti, vorrei proporre al lettore una specialità che vanta già una sua tradizione, anche se non molto profonda nel tempo: la bondiola poggese. Molti la classificano come stretta parente della salama da sugo ferrarese, alcuni l’avvicinano al cotechino, altri allo salumi veneti o da insaccati romagnoli; in realtà la bondiola occupa già da svariati lustri un suo posto personale, ormai non piùlegato soltanto al Comune di Poggio Renatico. In definitiva, sta “invadendo†pure le province di Bologna e Modena. Ma vorrei aggiungere che, nella stessa provincia di Ferrara, di cui Poggio fa parte, le resistenze ad una sua espansione (dovute alle
tradizioni culinarie sia cittadine che provinciali e collegabili alla locale salama da sugo) sono abbastanza forti, ma si vanno sempre più attenuando.
Ma perché possiamo chiamarla bondiola poggese La ragione è¨ molto semplice: questo salume da pentola si differenzia molto dagli insaccati veneti o da quelli lombardi; posso affermare che la sua origine è romagnola e dico questo per
Il friggione bolognese. Testo e ricerca storica di Dino Chiarini
Friggione bolognese
Presentazione e storia.
Nato dalla tradizione contadina bolognese, il friggione è entrato a far parte della gastronomia tipica di Bologna e provincia. La cucina petroniana è fatta di semplici piatti ma dal gusto accattivante; se il cotechino viene servito con il purè di patate o le lenticchie, anche il bollito misto ha due alternative: la salsa verde o il friggione. Quest’ultimo accompagna pure la salsiccia, fritta o ai ferri, oppure la bistecca di manzo; inoltre si abbina molto bene alle grigliate miste di carne. E’ pure un’ottima alternativa alle patatine fritte. Il friggione era considerato fino agli anni Sessanta
del secolo scorso un alimento povero, ma con il trascorrere del tempo è passato dalle tavole contadine ai ristoranti più rinomati più rinomati della città ; inoltre da diversi anni è diffuso in tutta l’Emilia-Romagna. E’ certamente degna di menzione l’attuale Sagra del friggione che si tiene annualmente a Fabbrica, una piccola frazione di Imola, da fine Aprile alla prima decade di Maggio, presso il Centro Sociale che porta il nome di questa località.
L’antica ricetta ottocentesca
Parlando del friggione bolognese (frizàn,
I redditi 2015 dichiarati dai cittadini di Bologna. Osservazioni e dati
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I redditi 2015 dichiarati dalle cittadine e dai cittadini di Bologna
L’Ufficio Comunale di Statistica ha diffuso l’aggiornamento del consueto studio sui
redditi dichiarati dalle cittadine e dai cittadini di Bologna.
I contribuenti nel 2015 erano 293.587 con un reddito imponibile complessivo di oltre 7,3 miliardi di euro; il reddito imponibile medio è stato quindi pari a 24.955 euro, mentre
il reddito mediano si è attestato a 19.557 euro. Con questi valori Bologna si conferma sul podio della classifica dei redditi delle maggiori città italiane. Due i principali aspetti positivi che emergono dall’analisi: la tendenziale riduzione delle differenze di genere, seppur ancora marcate, e il continuo miglioramento nel tempo dei redditi degli anziani. Tra gli aspetti negativi emergono invece le difficoltà della popolazione giovanile e l’aumento, nel medio periodo, della distanza tra i contribuenti più abbienti e quelli più disagiati, mostrando così un lieve aumento
delle disuguaglianze.
* Il documento completo, con dati, tabelle e grafici, è leggibile nell’allegato (*) a questo articolo