Lo zolfanèllo(osolfanèllo -più anticamentesolfinèllo-) è un fiammifero di legno impregnato di zolfo per un tratto della sua parte superiore, al fine di fornire facile presa alla fiamma provocata dallo sfregamento della capocchia fosforica, precipuamente a base di sesquisolfuro di fosforo. Gli zolfanelli quindi sono da considerare i precursori degli attuali fiammiferi; nati probabilmente nel “basso medioevo”, questi bastoncini di legno, lunghi dai dieci ai quindici centimetri, si accendevano se strofinati sulla silice. Permettevano di appiccare il fuoco ai cosiddetti “stecchi” e successivamente alle fascine di legna che costituivano la base per i ceppi depositati sul focolare del camino. Oggi è ormai scomparso, sostituito dai più moderni fiammiferi. Il primo fiammifero nacque agli inizi dell’Ottocento a Parigi, dove venne brevettata un’asticella di legno, con la capocchia formata da una miscela di solfuro di antimonio, clorato di potassio, gomma e amido. Col passare degli anni la produzione di fiammiferi si perfezionò sempre più: dal fosforo bianco si passò al fosforo rosso, fino all’uso del sesquisolfuro di fosforo.
Sempre all’inizio dell’Ottocento, nel bolognese c’erano parecchi fabbricanti ed anche diversi venditori di zolfanelli che venivano chiamati