Come nasceva il mattone, alla fornace Galotti. Un percorso animato al Museo

Entra in fornace e trova… il mattone!
Domenica 26 Gennaio 2020 alle ore 16:00, il Museo del Patrimonio Industriale propone su prenotazione il percorso animato per famiglie dedicato alla terracotta a Bologna.
L’industria del laterizio ha a Bologna una lunghissima tradizione. L’architettura cittadina ne reca tracce evidenti sia nei materiali di costruzione che negli inserti decorativi di chiese e palazzi del centro storico. Lo sviluppo della città al di fuori dell’antica cerchia muraria trecentesca – tra XIX e XX secolo – avvenne in concomitanza con la nascita di numerose e moderne fornaci lungo il canale Navile. Il percorso proposto si articola proprio attorno alla storia della Fornace Galotti del Battiferro (costruita nel 1887 e attuale sede del Museo), alla tecnologia degli impianti, all’innovazione costituita dalla cottura continua nel forno Hoffmann e al ciclo di lavorazione dei laterizi. Quest’ultimo seguiva regole e rituali precisi: dalla scelta dell’argilla, alla sua areazione, all’impasto, sino al processo di essiccazione che precede la cottura e che avveniva al primo e al secondo piano della fornace. Nel corso della visita animata bimbi, genitori, nonni ecc… proveranno a ricostruire le fasi di lavorazione dell’argilla con giochi, prove e utilizzando piccoli indizi lasciati nel forno.
Visita guidata gratuita previo pagamento dell’ingresso al Museo (5-3 euro).

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Giorno della Memoria 2020. Le iniziative istituzionali

Per celebrare il Giorno della memoria 2020, tante le iniziative istituzionali a Bologna e vari comuni dell’Area metropolitana, con presentazioni di libri, proiezioni di film, spettacoli teatrali, mostre, incontri con le scuole. Quest’anno le iniziative promosse dal Tavolo istituzionale della Memoria a Bologna sono partite venerdì 10 gennaio, quando l‘artista Gunter Demnig ha posato le prime 15 pietre d’inciampo davanti alle ultime abitazioni di alcune vittime bolognesi della persecuzione fascista e nazista (*). Un progetto che vuole tenere viva, nel tessuto della città, la memoria delle persone deportate nei campi di sterminio nazisti. Ma numerosissime sono le altre iniziative nel ventesimo anniversario dell’approvazione della legge n.211/2000 che istituisce il ‘Giorno della memoria’. Tutti gli appuntamenti sono stati organizzati dal Museo ebraico.
Fino al 5 aprile 2020 il Museo Ebraico ospita nei suoi spazi espostivi la mostra “Sotto il segno di una nuova stella” che documenta e racconta uno dei capitoli più singolari della Seconda guerra mondiale, che ebbe come sfondo l’Italia tra il 1944 e il 1946: l’azione della Brigata Ebraica Combattente (Jewish Brigate), formata da volontari ebrei arruolatisi nell’esercito britannico e formalmente costituita nel 1944.
Il programma di domenica 26 e lunedì 27 a Bologna prevede:

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Asili nido, una storia lunga 2 secoli

Dalle cronache recenti abbiamo letto che nel 1969 fu ” inaugurato nel quartiere Bolognina, su un terreno appartenuto al centro ricreativo dell’azienda tramviaria, “il primo asilo nido d’Italia”, intitolato a Carolina e Giuseppe Patini. La struttura, voluta dall’amministrazione comunale in anticipo sulla legge nazionale, è stata donata dall’industriale Aldo Patini a ricordo dei suoi genitori. Il progetto del nido è dovuto all’Assessore Adriana Lodi, che ha studiato in Svezia, assieme a un rappresentante della minoranza consigliare, le esperienze di welfare avanzato dei paesi nordici. Altri due nidi saranno aperti in seguito, adattando edifici comunali in via Fioravanti e in via Marco Polo. (https://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/1969/il_primo_asilo_nido ).A questi tre asili nido sopra citati se ne aggiunsero poi tanti altri negli anni successivi, a Bologna e in tutte le città e Comuni d’Italia.
Ma va ricordato che questa meritoria attività di assistenza e cura della prima infanzia ha radici più lontane nel tempo, soprattutto nel secolo 1800, grazie all’impegno di tante personalità ispirate da ideali dapprima cristiani, poi illuministi, risorgimentali, borghesi-liberali e infine del solidarismo socialista.

Risulta infatti che un Leggi Tutto

Il modello industriale bolognese, una metamorfosi dall’agricoltura alla meccanica

Il modello industriale bolognese: una metamorfosi dalla tradizione agricola all’industria meccanica – 1796 | 1953
E’ disponibile sul sito “Storia e memoria di Bologna” una significativa sintesi della evoluzione delle attività artigianali e industriali presenti nella città di Bologna dal secolo 1700 ad oggi, con corredo di foto e schede informative delle aziende più importanti che qui hanno operato e dato lavoro ai bolognesi.
“1. Una base agricola e artigianale
All’indomani del Congresso di Vienna, con il quale si chiudeva la stagione napoleonica e si sanciva il ritorno all’ordine restaurato, la situazione economica di Bologna era in una fase di passaggio. L’industria bolognese aveva conosciuto un rapido e rigoglioso sviluppo economico tra i secoli XII e XV, con la città centro degli scambi, della produzione industriale, della vita culturale e la campagna principale produttrice di materie prime e di generi di sussistenza. Le due colture principali, base di un’arte e di una relativa produzione industriale, erano la seta e la canapa. L’industria serica, fiorente fra XV e XVII secolo, già alla fine del XVIII secolo cominciò la sua decadenza, derivata principalmente dal periodo di instabilità causato dalla rivoluzione francese e dalle successive guerre napoleoniche, che determinarono un calo delle esportazioni.

A ciò si aggiunse Leggi Tutto

Mi ricordo Bologna 1950-2000. Le foto di Walter Breveglieri in vetrina

Walter Breveglieri. Mi ricordo Bologna. 1950-2000. Confronti. In mostra diffusa in via D’Azeglio. Inaugurata sabato 18 gennaio,  sarà visitabile fino a domenica 26 gennaio 2020.
Con circa 250.000 negativi e 40.000 foto stampate di storia locale, nazionale e internazionale dal 1944 ai primi anni ’70, il fondo Walter Breveglieri (Fotowall), oggi di proprietà delle edizioni Minerva, è uno dei fondi fotografici più importanti della città. In continuità con le iniziative della casa editrice per la promozione del fondo fotografico e a conclusione di un percorso che ha celebrato, nel 2019, i suoi 30 anni di attività con la mostra antologica intitolata “Walter Breveglieri Fotografo“, a partire da sabato 18 gennaio, 30 negozi dell’Associazione “Via d’Azeglio Pedonale” esporranno nella propria vetrina, 2 immagini (40×50 cm) dedicate alla storia per immagini di Bologna, attraverso un “foto confronto” che lo stesso Breveglieri realizzò recuperando alcuni suoi scatti di Bologna del primo dopoguerra mettendoli a confronto con nuove fotografie che realizzò alla fine degli anni ’90 dalle stesse angolazioni, creando così un parallelismo molto suggestivo.
Questa esposizione ritorna in città dopo il grande successo che ebbe nell’anno 2000 quando fu esposta in Palazzo d’Accursio e che chiuse l’anno di Bologna Capitale europea della Cultura.

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Art City. Arte moderna nella città e nella Fiera di Bologna

Si svolge dal 17 al 26 gennaio 2020 l’Art Week che segna l’ottava edizione di ART CITY Bologna, il programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera (24 – 26 gennaio 2020).
Coordinato dall’Area Arte Moderna e Contemporanea | Istituzione Bologna Musei sotto la guida di Lorenzo Balbi, direttore artistico di MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, il programma di ART CITY Bologna si conferma articolato in uno Special project e in una serie di Main project, tra mostre, installazioni e performance, oltre alle iniziative di ART CITY Segnala, eventi selezionati tra quelli promossi da gallerie d’arte, artist run space, spazi no profit e luoghi non convenzionali. Infine, non mancherà uno degli appuntamenti più attesi con la ART CITY White Night: sabato 25 gennaio apertura straordinaria fino alle ore 24 in numerose sedi del circuito ART CITY Bologna, oltre che in gallerie, spazi espositivi indipendenti, palazzi storici e negozi.

Come di consueto, sono diversi i musei dell’Istituzione Bologna Musei coinvolti, a partire dalle sedi dell’Area Arte Moderna e Contemporanea: fra MAMbo, Villa delle Rose e Casa Morandi sono cinque le esposizioni inserite fra i Main project, cui si affianca una ricca proposta per adulti e ragazzi a cura del Dipartimento educativo.

Si ricordano inoltre i progetti pensati appositamente per gli spazi del Leggi Tutto

Arte antica e Compagnia dei Lombardi a Bologna

Collezioni Comunali d’Arte-  Piazza Maggiore 6 – Bologna
Prosegue fino al 9 febbraio prossimo la mostra
“UN PASSATO PRESENTE L’Antica Compagnia dei Lombardi in Bologna”, aperta dall’ottobre scorso. Le ultime visite guidate sono in programma per
domenica 26 gennaio 2020 | ore 16.30
– domenica 9 febbraio 2020 | ore 10.30
Le visite guidate sono gratuite, previo pagamento del biglietto di ingresso al museo.
Mostra nata dall’idea di presentare otto capolavori della pittura gotica e tardogotica bolognese per raccontare anche la storia unica della Compagnia dei Lombardi attraverso una selezione di documenti del suo archivio. Si tratta di tavole in cui sono rappresentati santi e sante, tra i più venerati in quel tempo, raffigurati con i loro attributi iconografici: San Giovanni Battista, San Michele Arcangelo, Santa Caterina d’Alessandria, Santa Maria Maddalena, dipinti da Simone di Filippo detto ‘dei Crocifissi’, alla fine del XIV secolo. Questo artista ebbe una vastissima produzione di dipinti di devozione non solo per Bologna. Vuole la tradizione che nel 1170 a Bologna si costituisse una compagnia di uomini originari del Nord della penisola, con la finalità di darsi sostegno e difendere i propri interessi, anche armandosi.

La vera origine della Compagnia dei Lombardi è però da far risalire alla prima metà Leggi Tutto

Dialetti a confronto e il culto di S. Antonio abate nella tradizione locale.

Al MAF di San Bartolomeo in bosco (FE)Via Imperiale, 263
Centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese
Domenica 19 gennaio 2020 ore 15,30
DIALETTI E TRADIZIONI POPOLARI
per la nona giornata nazionale del dialetto e delle parlate locali
– Presentazione del libro di poesie dialettali ferraresi
Al paréa un fógh ad paja (Pareva un fuoco di paglia)
di Edoardo Penoncini (Puntoacapo, Pasturana, Alessandria, 2019)
Finalista del Premio Nazionale “Salva la tua lingua locale” 2019, Sezione Poesia.
Letture di Cristina Rossi
A seguire
– “Er monno de la poesia da le ciàcole padoane al bugadùr frarés, passanno pe’ Napule, lu sicilianu e lo mantuano” con un
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Noè, dalla Bibbia al Corano. Confronti

LA FIGURA DI NOE’ E IL DILUVIO UNIVERSALE NEL CORANO E NELLA BIBBIA – Osservazioni  e confronti di Giovanni Pellegrino e Ermelinda Calabria –
Noè è una figura molto popolare nel mondo islamico anche perché il Corano parla di lui in ben 25 sure. Descrive in questi termini, riguardo alla figura di Noè, Guzzetti afferma che come per la Bibbia così anche per il Corano Noè è l’unico uomo giusto della sua generazione ed è per questo che viene salvato da Dio.
L’ Islam lo considera un “Rasul” ovvero un messaggero pur non avendo un suo libro rivelato.
Dobbiamo dire che la storia di Noè e del diluvio universale si ritrova nelle traduzioni della maggior parte dei popoli antichi specialmente nell’ ambiente semitico. Gli storici della religione spiegano l’esistenza di questi racconti intorno al diluvio universale considerandoli conseguenza di grandi inondazioni verificatisi in tempi antichissimi. Col trascorrere dei secoli il ricordo di tali inondazioni, la cui portata venne notevolmente ingigantita diede origine alle storie riguardanti il diluvio universale riscontrabili anche nei popoli nordici e nell’ antica Grecia.

Dopo questa breve digressione toniamo ad occuparci del racconto coranico intorno al diluvio universale.

Il Corano accetta il racconto biblico che afferma, che il catastrofico evento fu causato dalle acque torrenziali che per molti giorni si riversarono sulla terra ma a questa versione sembra preferire la tradizione Leggi Tutto

I Pivis a Massumadegh, a teatro.

Dal 16 al 19 gennaio 2020, alle ore 21, al Teatro Zeppilli di Pieve di Cento, la compagnia I Quatergat (che dopp i en diventè dimondi mo dimondi de piò) presenta
I Pivis a Massumadegh, rappresentazione scenica tratta dall’omonimo poemetto in dialatt piveis (dialetto pievese) di Angelo Michele Gessi, pubblicato nel 1901. Il poemetto epico  in dialetto locale è un po’ la “Gerusalemme liberata” per i pievesi, che ne hanno fatto una loro bandiera storico-letteraria simbolica, elevando il  poeta monsignor Angelo Gessi (Pieve di Cento 1850- Roma 1904) nel panteon degli autori di poemi epici, sulla scia di predecessori illustri vissuti in terra emiliana come Ludovico Ariosto e Torquato Tasso, passando per il persicetano Giulio Cesare Croce (ma anche per il Manzoni dei Promessi sposi), ai quali si è forse in parte ispirato per la narrazione, ma che per contenuto e stile, tra l’eroicomico e il popolare, si differenzia assai nella sua specificità, esaltando, e romamzando, un lontano episodio locale risalente al secolo XIV in cui il popolo pievese dimostrò virtù eroiche e spirito civico in difesa del proprio paese.
La stesura dell’opera fu lunga e Leggi Tutto