Osservatorio locale per il paesaggio nell’Unione Reno Galliera. Presentazione in web meeting

L’Unione Reno Galliera intende istituire un Osservatorio Locale del Paesaggio e invita
VENERDÌ 4 DICEMBRE, alle ore 18:00, ad un incontro – in modalità “web meeting” – cliccando sul link: https://meet.google.com/fow-rixw-gvq
per una prima presentazione del progetto e occasione per raccogliere l’eventuale interesse e disponibilità di cittadini e associazioni a partecipare alla organizzazione futura.
Nella seduta del Consiglio dell’Unione (costituita dai comuni di Argelato, Bentivoglio, Castello d’ Argile, Castel Maggiore, Galliera, Pieve di Cento, S. Giorgio di Piano e S. Pietro in Casale) di giovedì 24 settembre è stato siglato, tra Unione Reno Galliera e la Regione Emilia-Romagna, un “accordo di collaborazione” per la costituzione di un Osservatorio locale del paesaggio. Nell’accordo sono definiti tempi, risorse e attività da mettere in campo per giungere nella primavera 2021 alla vera e propria nascita dell‘Osservatorio.
A livello regionale l’Osservatorio regionale per la qualità del paesaggio ha il compito di dare attuazione ai principi fissati dalla Convenzione Europea del paesaggio (CEP): si prefigge, quindi, la diffusione della cultura del paesaggio e la promozione della sua qualità, orientando a tal fine le politiche regionali.

L’osservatorio regionale si occupa di tutto il territorio regionale e non solo dei paesaggi eccezionali, e lo fa promuovendo lo scambio tra approcci, professionalità Leggi Tutto

Luci di Natale a Cento

Nonostante le restrizioni  agli  spostamenti e alle attività commerciali imposte dai vari decreti per il contenimento del contagio da Covid19,  i Comuni stanno tentando di organizzarsi per salvare comunque  il salvabile dello spirito e della materialità che  tradizionalmente  anima e rallegra il periodo delle festività natalizie. Ad aprire i festeggiamenti è da oggi il Comune di Cento (FE) con una serie di iniziative da svolgersi comunque nel rispetto delle norme vigenti.
NATALE 2020 a CENTO: IL CENTRO STORICO ACCENDE LE LUCI DELLA FESTA Sabato 28 novembre 2020, dal pomeriggio in  piazza Guercino e piazzale Rocca. La torre del Palazzo del Governatore diventa personaggio e avrà occhi, naso e bocca per parlare del Natale 2020. “Cento, mille luci a Natale”: un videomapping  realizzato in collaborazione con A.T. Pro Loco Cento. Un’azienda specializzata della provincia di Torino, la “Proietto”, animerà in due tempi Palazzo del Governatore. Inoltre:
Piazza della Rocca: PISTA DI PATTINAGGIO SU GHIACCIO Dal 29/11 al 19/01/2020 – Dalle 10,00 alle 20,00
– Pinacoteca San Lorenzo e Rocca di Cento: EMOZIONE BAROCCA –
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Gli scontri del “biennio rosso” sconvolsero anche il calcio. Un caso

Un ponticellese ai vertici del “Calcio Regionale Emiliano”. Era il 2 settembre 1921. Testo di Dino Chiarini
Angelo Orlandi (Ponticelli di Malalbergo, 4 gennaio 1890 – Bologna 24 aprile 1956) ragioniere di professione e agente assicurativo di una nota compagnia francese, nel 1921 giunse alla presidenza del Comitato Regionale Emiliano della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Cognato del noto giornalista sportivo bolognese Nino Maggi (per anni redattore sportivo de Il Resto del Carlino) nel 1919 Orlandi era contemporaneamente socio e sostenitore del Bologna Football Club, oltre che dirigente della “sezione calcio” di Virtus Bologna (1). In seguito alla fusione tra quest’ultimo sodalizio e il Gruppo Sportivo Bolognese, avvenuta nel 1920, la nuova società sportiva prese il nome di Virtus Gruppo Sportivo Bolognese (Virtus G.S.B.) e Orlandi andò a ricoprire il ruolo di “vice-segretario” e “co-responsabile” della Sezione calcio.
Nell’assemblea regionale della F.I.G.C. del 2 settembre 1921, Angelo Orlandi fu nominato Presidente del Comitato Regionale Emiliano. Ma l’esiguo numero di presenti a quella riunione (solo 14 furono le società intervenute) rese il suo mandato ben poco rappresentativo, cosa che non mancò di avere negative conseguenze (2).

In un crescendo di riprovevoli episodi, che stavano accadendo per motivi politici in diverse città ma che coinvolgevano anche le tifoserie sui campi di gioco, alla fine del mese di novembre, Leggi Tutto

Un secolo di corse al trotto a Bologna. Un tuffo nella storia di questo sport

Le corse al trotto 1834 | 1932
Il sito Storia e Memoria di Bologna è stato aggiornato con l’approfondimento dedicato a questo argomento.
Nel corso dell’Ottocento anche Bologna si dà all’ippica. Le corse dei cavalli attirano un vasto pubblico, non solo maschile. L’ippodromo, soprattutto nei primi decenni del Novecento, diventa un luogo mondano, dove molte bellezze si fanno ammirare….
….” Del resto le prime corse italiane a sedioli, di cui abbiamo esatta conoscenza, datano soltanto dal 1842 (Udine), seguite da quelle di Faenza (1844), Milano (1845), Padova (1846) e Bologna (1847); protagonisti ne erano i cavalli della razza friulana, ritenuti a quei tempi i più veloci. Dobbiamo alla cortesia dell’amico Uberto Martinelli, se ci è possibile fornire notizie sulla prima riunione di corse al trotto bolognesi, avvenuta alla Montagnola per iniziativa del signor A. Cazzani.
Un manifesto edito dalla scomparsa Tipografia delle Muse così informava: Corsa dei sedioli – nei pubblici giardini di Bologna (Montagnola) – il 24 maggio 1847 alle ore 5 pomeridiane. L’avviso così concludeva: “A comodo di questo pubblico sempre gentile, si rendono Leggi Tutto

Voglia di conoscere il futuro, dall’antichità fino ad oggi

Il desiderio di conoscere il futuro nel mondo moderno
-Osservazioni di Giovanni Pellegrino e Mariangela Maugeri-
Uno dei miti più importanti della società contemporanea è il desiderio di conoscere il proprio futuro e quello dell’intera umanità. Possiamo dire che esiste una vera e propria idolatria nei confronti degli astrologi e dei cartomanti anche se la più famosa arte divinatoria è senza dubbio l’astrologia che riscuote il consenso della maggior parte degli individui. Le cause alla base del successo dell’astrologia nel mondo contemporaneo sono numerose e si possono dividere in tre gruppi: cause storico-religiose, psicologiche e sociologiche. Tra le cause storico- religiose le più importanti sono la crisi della religione cattolica, il ritorno del paganesimo e il successo del movimento New Age. Tra le cause psicologiche figurano le particolari caratteristiche della personalità degli individui che si recano dagli astrologi quali ad esempio la volontà di attribuire tutto ciò che avviene al potere delle stelle e l’accettazione di una concezione fatalistica del mondo col conseguente rifiuto di farsi carico delle conseguenze delle proprie azioni.
Numerose sono infine le cause sociologiche del boom dell’astrologia: il condizionamento dei mass media, la complessità Leggi Tutto

Biblioteche, musei, mostre chiusi

BIBLIOTECHE, MUSEI E MOSTRE CHIUSI
Purtroppo il Covid-19 colpisce ancora e anche le biblioteche rientrano nei provvedimenti del DPCM del 3 novembre 2020, insieme ai musei e agli altri istituti culturali nei comuni dell’Unione Reno Galliera, come nel resto della Regione Emilia Romagna, che pur è stata indicata, per ora “zona gialla”.
* Da domani quindi – e fino al 3 dicembre – tutte le biblioteche saranno chiuse. Nei prossimi giorni si cercherà di capire quali servizi sarà comunque possibile continuare a dare a porte chiuse (o se sarà possibile in via temporanea attivare nuovi servizi per compensare la chiusura).
* Idem per tutte le mostre già aperte o in programma.
* E’ sospesa l’apertura di tutte le sedi dell’Istituzione Bologna Musei – biblioteche ed archivi compresi – salvo ulteriori disposizioni governative. Fino alla stessa data sono sospesi anche gli eventi programmati negli stessi musei. Il personale rimane a disposizione per informazioni, ricerche ed attività di studio. Salvo diverse disposizioni rimane aperto l’Info Point storico-artistico Leggi Tutto

Tempo di letture in casa

Segnaliamo alcune nuove proposte di lettura, di argomento o contenuto bolognese, pubblicate da una Casa editrice bolognese (Minerva, con sede Argelato- BO) che spaziano dalle epidemie e pestilenze storiche, a Padre Marella, a Ezio Cesarini, fino alle storie per bambini.
Sei secoli di epidemie a Bologna – 1348-1919 . Marco Poli
Sei secoli di epidemie e pestilenze hanno decretato il fine vita per circa 50.000 bolognesi: la famosa pestilenza del 1347-48, detta la peste dei topi e dei pidocchi, colpì il mondo intero – e anche Bologna – in modo violento con la morte di un quarto della popolazione mondiale. Il passaggio della pestilenza a Bologna è segnalato dalle poche cronache coeve e ripreso da quelle successive ma senza particolari sulla gestione dell’epidemia e sulle sue conseguenze. Negli anni successivi la città fu nuovamente colpita dalla peste seppur in maniera meno pesante.
Abbondanti testimonianze ci sono rimaste sulla peste che colpì la città nel 1630. Il cardinale Bernardino Spada e il Senato bolognese furono esemplari nel tentare disperatamente di tenere il contagio fuori dalle mura cittadine. Attraverso la raccolta dei bandi e dei vari tipi di decretazione a partire dal 1628, possiamo ricostruire – anche in maniera inedita – quasi giorno dopo giorno l’andamento del contagio, i provvedimenti assunti, Leggi Tutto

Bologna grassa e dotta, ma anche un po’ criminale. In mostra e in libro

Criminis Imago. Le immagini della criminalità a Bologna.
Mostra fotografica a Bologna in Santa Maria della Vita, via Clavature 10, dal 23/10/2020 al 10/01/2021. Apertura tutti i giorni dalle ore 10 alle 19, tranne il lunedì.
Dal  23 ottobre fino al 10 gennaio 2021, l’oratorio ospita la nuova mostra fotografica “Criminis Imago. Immagini della criminalità a Bologna”: 100 scatti in bianco e nero che immortalano mezzo secolo di crimine a Bologna e in Emilia-Romagna, attraverso lo sguardo dei fotografi bolognesi Walter Breveglieri (dal 1949 al 1972) e Paolo Ferrari (per il periodo 1972-2000) che hanno documentato momenti tragici, ma che appartengono alla storia Italiana. Un lavoro di documentazione puntuale, da reporter, che si sposta dai luoghi del delitto alle aule dei tribunali.
La mostra – curata dal Procuratore Capo di Bologna Giuseppe Amato e da Marco Baldassari, responsabile dell’Archivio Ferrari di Genus Bononiae – è organizzata da Genus Bononiae, in collaborazione con la Procura della Repubblica di Bologna, la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri. Partner della mostra è la casa editrice Minerva Leggi Tutto

La storia delle acque bolognesi online

Materiali inediti sulla storia della acque bolognesi on line – Dalla Bonifica Renana –
Delle acque urbane bolognesi e dei canali storici che attraversano la nostra città ormai la storia è nota, e crescente è l’interesse per questo aspetto delle geografia felsinea sia da parte degli studiosi che dei cittadini appassionati al loro territorio. Ma quanti sarebbero in grado di rispondere a queste domande:
cosa succede alle acque di Bologna una volta uscite dalla città?
– perchè i fiumi e i torrenti della pianura bolognese viaggiano pensili, ben sopra il livello del suolo e dentro argini artificiali?
– come mai la prima cattedra universitaria di idrologia fu fondata a Bologna alla fine del ‘600?
La storia della gestione delle acque del bacino del fiume Reno è millenaria, ma è a partire dal XVII secolo che lo Stato Pontificio intraprende con determinazione l’inalveazione del principale fiume emiliano. Impresa che richiederà secoli di studi e di lavori: di questa interessante trasformazione operata nel territorio bolognese, molte tracce significative conserva l’archivio storico della Bonifica Renana, costituito dai seguenti fondi:
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Ferrare e Finale nel Quattrocento

Ferrara e Finale nel Quattrocento – Ricerca storica di Galileo Dallolio-
– Una recensione positiva mi ha fatto leggere il Manoscritto di S.Greenblatt che racconta in modo magistrale la scoperta nel 1417 del De rerum natura del poeta latino Lucrezio (94 a.C.- 55 a.C) fatta dell’umanista toscano Poggio Bracciolini (1680-1459) in una Biblioteca di uno sperduto convento tedesco.
Lucrezio, per i dilettanti di storia (categoria nella quale mi ritrovo), è motivo di sorpresa per le tante citazioni presenti in opere di scienziati, studiosi, filosofi dal Rinascimento in poi.
Aggiungo inoltre che la voce del prof. Ennio Gulinelli quando, negli anni del Liceo Morandi, leggeva ‘Aeneadum genetrix, hominum divumque voluptas/alma Venus, caeli subter labentia signa../, trasformava Lucrezio e il latino in un dono il cui valore fu capito molti anni dopo la scuola.
Lucrezio è un grande e come scrive Marco Beretta, nel suo La rivoluzione culturale di Lucrezio. Filosofia e scienza nell’antica Roma, Carocci 2015:
La filosofia presentata nel De rerum natura, scompaginando l’ordine costituito, mette la conoscenza della natura a fondamento della felicità dell’uomo e della liberazione dalle sue Leggi Tutto