Sabato 27 novembre 2021, alle ore 10.00, presso l’Auditorium della Biblioteca-Pinacoteca Le Scuole di Pieve di Cento (via Rizzoli 2), si terrà un convegno per fare il punto della situazione sul nostro fiume Reno, gli interventi strategici per il nodo idraulico e quelli di manutenzione, le ciclovie del Sole e del Reno e il progetto regionale “Mettiamo radici per il futuro: costruiamo una visione comune per il futuro di questo territorio”. Iniziativa promossa anche su sollecitazione dell’Osservatorio del Paesaggio.
-Intervengono: Luca Borsari, Sindaco di Pieve di Cento e Vicepresidente Unione Reno Galliera –
Alessandro Erriquez, Sindaco di Castello d’Argile e Delegato alla Protezione Civile Unione Reno Galliera – Marco Monesi, Consigliere delegato, Città Metropolitana di Bologna – Andrea Colombo, Dirigente Settore Tecnico 1, Valutazione e gestione dei rischi naturali, Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume PO – Davide Parmeggiani, Dirigente Servizio Bologna, Agenzia per la Sicurezza Territoriale
Foto storiche di famiglia e di paese e musica popolare al MAF
Domenica 28 Novembre , ore 15.00 al MAF di S. Bartolomeo in bosco
UN OMAGGIO A GUIDO SCARAMAGLI: una mostra e tradizioni in musica
– Un primo ricordo di Guido Scaramagli, fondatore del MAF, nel centenario della sua nascita
Presentazione della mostra e del catalogo Un paese dagli album di famiglia di Guido Scaramagli (*)
a cura di Carlo D’Onofrio in collaborazione con Corrado Pocaterra e Gian Paolo Borghi
Fauna selvatica e società civile, un incontro -dibattito
Venerdì 26 novembre | ore 20,30 Museo Civiltà Contadina di S. Marino di Bentivoglio, via San Marina 35,
incontro-dibattito sul tema FAUNA SELVATICA e SOCIETÀ CIVILE
Per il raggiungimento degli obiettivi previsti nella costituzione dell’Osservatorio Locale del Paesaggio “Unione Reno Galliera”, vengono organizzati una serie di incontri, dal titolo “Paesaggi Comuni” , durante i quali verranno affrontati temi specifici, con l’obiettivo di sensibilizzare, divulgare e educare la cittadinanza alle realtà del territorio. Nell’ambito di questo ciclo di incontri il dibattito sul tema è promosso con l’intendimento di rimarcare, in particolare, la pacifica convivenza con nuove specie animali che stanno condividendo con l’uomo i territori di pianura, esperti della Polizia locale della Città Metropolitana, Guardie Ecologiche Volontarie e fotografi naturalisti dibatteranno su cambiamenti climatici e modifiche del territorio, nuovi animali vicini di casa, prospettive per il futuro.
Intervengono: Vincenzo Tugnoli, Agronomo, GEV – Antonio Iannibelli, esperto di lupi, fotografo naturalista, GEV – Stefano
Immagini ritrovate a Decima, nuovo Album
L’Associazione Culturale Marefosca, con il patrocinio del Comune di San Giovanni in Persiceto
presentano domenica 21 novembre 2021 – Ore 16.00
presso la Sala Polivalente – Centro Civico San Matteo della Decima,
il 4° volume fotografico di Giovanni Nicoli curato da Floriano Govoni.
ALBUM 4- Immagini Ritrovate 1968-1971
L’archivio di Giovanni Nicoli straripante di negativi, meticolosamente conservati, ripercorre la storia di San Matteo della Decima e ce la restituisce in una lunga istantanea che ci mostra il tempo che passa sui luoghi e sui visi delle persone che li hanno abitati e resi vivi. Passando in rassegna queste immagini sembra proprio di incontrare qualcuno che è rimasto ad aspettarti, anche se all’epoca non esistevi ancora, una sorta di ritorno alle origini, non solo per i decimini, credo, ma un po’ per chiunque perché tutti nei primi anni di vita cresciamo in una comunità e ci muoviamo in un ambito circoscritto, anche se non nella dimensione di paese, dove conosciamo tutti e condividiamo il vissuto quotidiano…
– Interverranno:
Giovanni Nicoli: autore del libro -Sara Accorsi: responsabile biblioteca diocesana di Modena – Lorenzo Pellegatti: sindaco di Persiceto – Floriano Govoni: curatore del libro*
*Note sul curatore del libro:
FLORIANO GOVONI
Tomba di un Faraone morto troppo presto
-Novembre è il mese che per tradizione cristiana ci porta a ricordare i morti e a visitare i luoghi di sepoltura pubblica, piccoli cimiteri di paese e cimiteri monumentali delle grandi città (vedi la Certosa di Bologna), a cui si sono aggiunti nel tempo i tanti Sacrari per i caduti (con o senza nome) di tutte le guerre nell’ultimo secolo (vedi Redipuglia e l’Altare della Patria a Roma…). Ma la cura delle tombe dei defunti è uso antichissimo, praticato in tempi e modi diversi da tutti i popoli nel loro cammino di civiltà. Un esempio tra i più interessanti e antichi ci viene dagli Egizi di cui riportiamo un racconto –
Un faraone morto troppo presto (da Storica National Geographic)
Quando, il 4 novembre del 1922, l’egittologo inglese Howard Carter e il suo finanziatore George Herbert, quinto conte di Carnarvon, entrarono per la prima volta nella tomba del faraone Tutankhamon, davanti ai loro occhi stupiti apparve «un locale, addirittura quasi un museo colmo di oggetti, alcuni dall’aspetto familiare, altri mai visti prima, ammucchiati l’uno sull’altro in un numero infinito». Era la prima volta che qualcuno si trovava di fronte al corredo funerario intatto di un faraone egizio, sfuggito ai saccheggiatori e ai predoni dell’antichità.
Dedicato ad Artemisia. Un film al museo
Prossimi appuntamenti al Museo di Arti e Mestieri Pietro Lazzarini di Pianoro.
– Domenica 14 novembre, ore 15,30
Rassegna cinema: per il ciclo contro la violenza sulle donne.
Proiezione del film “Artemisia Gentileschi. Pittrice guerriera”, regia di Jordan River (*).
– Sabato 20 novembre, ore 17,00
Fabio Franci presenta il suo ultimo libro “Linea 37”, intervistato dal direttore de L’Idea Gianluigi Pagani. La strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna e gli anni successivi vengono raccontati dando vita, parole e sentimenti a degli oggetti inanimati quali l’orologio della stazione, un taxi distrutto dall’esplosione, un quadro ancora oggi appeso in sala d’aspetto e, ovviamente, l’autobus 37 che ha fatto la spola fra la stazione e gli obitori.(**)
– Domenica 21 novembre, ore 10,00 Festa degli Alberi.
Una passeggiata per ritrovarci a fare visita alla Vite del Fantini
Camminata alla Vite ultracentenaria, detta Vite del Fantini, nel podere
Colori e narrazioni d’autunno
Domenica 14 Novembre , ore 15.00 al MAF, Museo di etnografia e storia del mondo agricolo ferrarese, di S. Bartolomeo in bosco
Autunno al MAF: colori e narrazioni
Per addentrarci nel mondo rurale e in altre storie piene di fascino
– Presentazione del volume di Maurizio Andreotti
Cronache agricole. L’agricoltura a Ferrara nell’800
(2 G, Sabbioncello San Pietro, Ferrara, 2020, con il patrocinio culturale del MAF)
Ne parla con l’autore Gian Paolo Borghi
A seguire
– I burattini a Ferrara: esempi, storie e testimonianze
di Franco Simoni (Compagnia “Città di Ferrara”)
* Per accedere è obbligatorio esibire il Green Pass
Iniziativa patrocinata da: Comune di Ferrara , MAF- Centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese, Associazione “MAF”
https://www.mondoagricoloferrarese.it
Padre Marella e Giuseppe Dozza, figure simbolo della Bologna del 900, rivisitate da Maurizio Garuti
Nei prossimi giorni due eventi dedicati a due protagonisti cari alla città di Bologna
– Martedì 16 novembre ore 18,30 nel salone del palazzo di via Barberia 4 (sede storica del Pci) presentazione del nuovo libro di Maurizio Garuti:
“Ritratto segreto di Giuseppe Dozza” appena uscito in libreria,
con un’ampia selezione di fotografie di Walter Breveglieri (Minerva Ed.)
Interventi di: Aldo Balzanelli (giornalista), Matteo Marchesini (critico e scrittore), Roberto Mugavero (editore). Letture di Gabriele Marchesini (attore e regista teatrale)
Dozza è stato il sindaco della Liberazione e della ricostruzione della città dopo la tragedia e le distruzioni della guerra e dei bombardamenti. Garuti lo racconta da narratore, rivelando momenti che quasi tutti ignorano della sua vita di uomo e di politico.(*)
– Venerdì 19 novembre 2021, ore 21 Sala Borsa Piazza Nettuno, Bologna
“Lontano da Padre Marella”. Spettacolo teatrale, con il patrocinio e il supporto del Dipartimento di sociologia e diritto dell’economia dell’Università di Bologna
Monologo
Ad ogni “Era” il suo calendario. Cenni di storia
Da quando si è iniziato a calcolare il tempo, le datazioni , in Italia e nel mondo, hanno seguito calendari diversi. A lungo sotto la repubblica e poi l’Impero Romano gli anni furono contati “ab Urbe condita”, cioè a partire dalla fondazione della città, nel 753 a.C. Dal 46 a.C., poi, l’anno in cui Giulio Cesare fu pontefice massimo, la scansione dei mesi iniziò a seguire il calendario “giuliano”, basato sul ciclo delle stagioni.
Il conto degli anni che usiamo adesso, quello a partire dalla nascita di Cristo fu il monaco Dionigi il Piccolo, vissuto nel VI secolo, a inventare questo sistema per il mondo cristiano. Calcolò l’anno di nascita di Gesù in base alla morte di re Erode, da lui situata appunto 753 anni dopo la fondazione di Roma, e fece partire l’Era cristiana, divisa in 2 parti, indicate nelle date come d. C. cioè dopo Cristo, mentre gli anni precedenti, contati all’indietro, erano indicati come a. C. cioè avanti Cristo. Il calendario prese piede in tutta Europa, soprattutto grazie all’imperatore Carlo Magno, che lo diffuse nell’Impero Carolingio, ed
Giovanni Boldini, lo sguardo nell’anima della donna, in mostra a Bologna
A Palazzo Albergati (via Saragozza 28) di Bologna, dal 29 ottobre 2021 al 13 marzo 2022, una straordinaria mostra dedicata a Giovanni Boldini, con oltre 90 opere, in occasione del novantesimo anniversario della sua morte avvenuta a Parigi nel 1931.
Il fascino femminile, gli abiti sontuosi e fruscianti, la Belle Époque, i salotti: questo è il travolgente mondo di Giovanni Boldini, genio della pittura che più di ogni altro ha saputo restituire le atmosfere rarefatte di un’epoca straordinaria. La mostra antologica Giovanni Boldini. Lo sguardo nell’anima, sviluppata su un registro narrativo cronologico e tematico al tempo stesso, presenta una ricca selezione di opere che esprime al meglio la maniera di Boldini, il suo saper esaltare con unicità la bellezza femminile e svelare l’anima più intima e misteriosa dei nobili protagonisti dell’epoca. Ecco quindi celebri opere come Mademoiselle De Nemidoff (1908), Ritratto dell’attrice Alice Regnault (1884), La contessa Beatrice Susanna Henriette van Van Bylandt (1903), La contessa De Rasty coricata (1880 ca.), La camicetta di voile (1906 ca.).
Una rassegna che però non si ferma all’esperienza internazionale e creativa di Boldini ma che, attraverso alcune importanti opere di