La Rus’ di Kiev, origine e fine, tra IX e XIII secolo

PREMESSA. Secondo articolo di approfondimento  storico sull’argomento Ucraina
La Rus’ di Kiev, l’origine di Russia e Ucraina-

Articolo di Matteo Cartechini-  10 maggio 2022- da Storica National Geographic
Destinata ad essere oggetto di speculazioni storiografiche, la Rus’ di Kiev nacque attorno al IX secolo d.C., quando tribù vichinghe si insediarono nella pianura sarmatica imponendosi e mescolandosi alla popolazione autoctona.
Ancora oggi la sua memoria storica, strumentalizzata e politicizzata, è contesa tra le nazioni eredi di quello che fu il primo stato slavo orientale
Il concetto di nazione è frutto della percezione di chi vi abita: la società segue una traiettoria determinata dalla concezione che ha di sé stessa. Quando però questa percezione viene strumentalizzata per costruire un disegno politico e strategico, si tende a semplificare il racconto di epoche storiche decisamente più complesse. È quanto succede con l’interpretazione della Rus’ di Kiev, il cui lascito viene reclamato da Russia, Ucraina e Bielorussia: le nazioni eredi della Rus’.
Data l’importanza storica che la Rus’ di Kiev riveste nello sviluppo della coscienza nazionale di questi tre stati, è importante contestualizzare le varie interpretazioni prodotte dalla storiografia, potenzialmente influenzata dalle esigenze strategiche perseguite nei diversi periodi storici.

Rus’ e slavi

Nella seconda metà dell’Alto Medioevo le steppe Leggi Tutto

Dalle steppe ai campi di grano…. e ora di battaglia. Una lunga storia

PREMESSA. Per approfondire la conoscenza storica  di una terra, l’Ucraina,  ora diventata tragicamente di attualità, al di fuori delle tante parziali e spesso strumentali, fuorvianti e interessate versioni che  vengono diffuse dalla stampa e sui social, proponiamo 2 interessanti articoli pubblicati sulla rivista online Storica- National geographic.
1 – La steppa e il grano: l’Ucraina nell’Età moderna
di Bojan Mitrovic – 24 marzo 2022
Nella Bibbia, il racconto di Caino e Abele offre una versione mitizzata di quello che, con ogni probabilità, fu dalla preistoria all’Età moderna uno dei conflitti principali fra i gruppi umani: quello fra pastori e agricoltori, simboleggiati, nel racconto biblico, dai due figli di Adamo ed Eva. E forse furono pochi i posti al mondo dove tale conflitto assunse la stessa asprezza e, soprattutto, durò così a lungo, come nei territori dell’attuale Ucraina. Lo stesso nome Ucraina vuol dire “terra di confine”, un significato che ha una valenza in primo luogo geografica.
Tra i fiumi e le steppe
La steppa sarmatica, che a est si protende fino alla Mongolia, si chiude a ovest sulle pendici dei Carpazi, le stesse che costituiscono il confine occidentale dell’attuale Ucraina. Ma il Paese fa da confine anche fra Leggi Tutto

Carlo Alberto Pizzardi in mostra e rievocazioni a Casadio di Argelato

Domenica 13 Novembre 2022, dopo la messa delle ore 10,00, alle ore 10,45 circa sul sagrato della chiesa: Racconto storico teatralizzato
Domenica 6, 13 e 20 Novembre, dalle 11,00 alle 12,30 nella saletta parrocchiale: Mostra e docufilm.
Carlo Arberto Pizzardi, ultimo erede di una famiglia molto facoltosa muore 100 anni fa. Prima della morte lascia tutti i suoi beni agli “Ospedali di Bologna”. Fanno parte della donazione, fra le altre opere, gli Ospedali di Bentivoglio, Bellaria e Maggiore(*).
Casadio è una piccola borgata in Comune di Argelato attraversata da un viale alberato, posta tra il capoluogo e le altre frazioni Funo e Malacappa. Qui Bartolomeo, capostipite della famiglia Pizzardi agli inizi del ‘700 era fattore della Famiglia Fioravanti; poi poco per volta la famiglia iniziò ad arricchirsi fino a diventare proprietaria delle attuali Castel Maggiore e Bentivoglio.

(*) Per una più completa biografia di Carlo Alberto Pizzardi vedi articolo specifico su questo sito

Per S. Martino tutti i mosti diventano vino. Ma per qualcuno con lo sfratto

Museo della Civiltà Contadina – Villa Smeraldi -Via San Marina 35 -San Marino – Bentivoglio (BO)
Domenica 13 novembre 2022
“Par San Martèin tott i màst i dvèinten vein” (A San Martino tutti i mosti diventano vino): così una volta si diceva per ricordare l’importanza di quei giorni dell’anno per la produzione del vino, che rallegrava le tavole autunnali insieme alle castagne. San Martino, però, non era solo un giorno di festa e distrazione dei lavori nei campi: poteva preoccupare i contadini che, al termine annuale del contratto di mezzadria, rischiavano l’allontanamento dal podere… se ricevevano  il “cumbié”, il commiato, cioè lo sfratto, se il padrone del fondo non riteneva  più la   famiglia del mezzadro rispondente alle sue esigenze.
Il 13 novembre al Museo della Civiltà contadina di Bentivoglio sarà un’occasione per ripercorrere tutte le tradizioni di questa giornata.
Programma dell’iniziativa:
Dalle ore 14:00 al tramonto caldarroste e vino novello!
– Ore 14:30 Laboratorio “Bestiario contadino”, a cura di Prospectiva scarl. Per bambini dai 5 anni.
– Ore 16:00 Rievocazione del trasloco contadino “Far San Martèin” Leggi Tutto

Alimentazione padana nei secoli dal XV al XVII. Appunti di storia tra ricchi e poveri

L’ALIMENTAZIONE PADANA NEL QUATTROCENTO E NEL CINQUECENTO
Testo di Giulio Reggiani
Questa mia piccola ricerca sui cibi di “fine Medio Evo e inizio Rinascimento” vuole dare un quadro, seppur sintetico, di come e cosa si mangiava in un periodo storico di notevoli cambiamenti, sia politici che economici. Dopo lo –chiamiamolo così- splendore economico di “fine Duecento e inizio Trecento”, che vide una consistente espansione dell’economia agricola legata alla cosiddetta Civiltà Comunale come pure un grande sviluppo dei commerci anche fuori dall’Italia, si assistette ad un notevole regresso legato alla sciagurata Peste Nera, detta anche Morte Nera proprio per l’elevatissimo numero di deceduti a causa di quella pestilenza. Il morbo s’affacciò in Europa proveniente dall’Asia verso la metà del Trecento, in Italia esattamente nel 1347, pare a Messina, ma certamente in talune città marittime legate ai commerci con l’Oriente; si sviluppò poi con grandissima virulenza nel biennio successivo, andando a scomparire progressivamente alla fine degli anni Cinquanta del XIV secolo, lasciando però un vuoto demografico notevolissimo (alcune fonti parlano addirittura di un calo della popolazione di oltre il 50%) che si ripercosse inevitabilmente su tutte le attività economiche e in particolare sulla produzione agricola.

Nella seconda metà del secolo, come si può ben intuire, la forza-lavoro nelle campagne scarseggiava e di conseguenza Leggi Tutto

Dopo S. Martino….tra storia e dialetto- due libri

Al MAF di S. Bartolomeo in bosco Domenica 13 novembre 2022 ore 15
DOPO SAN MARTINO TRA STORIA E DIALETTO
Alla scoperta di affascinanti percorsi culturali in città e in campagna.
– Presentazione del volume ” Ferrara per i soldati d’Italia. Il Comitato di Preparazione e Organizzazione Civile della città” a cura di Enrico Trevisani e Donato Bragatto (Edizioni “FR”, Ferrara, 2020). Enrico Trevisani illustrerà la pubblicazione
A seguire:
– Presentazione del volume “Voci del gergo ferrarese. Detti popolari, curiosità” di Floriana Guidetti e Maurizio Musacchi (Festina Lente, Ferrara, 2021, con il Patrocinio del MAF).
Ne parleranno Floriana Guidetti e Marco Mari con siparietti dialettali a cura di Maurizio Musacchi e Roberto Gamberoni (dei Ragazìt da ‘na vòlta).
– In conclusione buffet riservato a tutti i visitatori. Ingresso libero e gratuito
* I visitatori avranno l’opportunità di visitare la mostra delle opere pittoriche di Otello Ceccato donate al MAF dalla figlia Eleonora
** vedi anche: https://www.youtube.com/watch?v=nygSF39t4Bk
11 novembre festa di S. Martino. Tradizioni. A cura di Gian Paolo Borghi

Mulino Ca’ Gioiosa. Apertura straordinaria per visita agli scavi

S. Pietro in Casale – Mulino della Cà Gioiosa. Sabato 5 novembre 2022
Visita guidata straordinaria agli scavi del cantiere.
Dalle 10 alle 13 sarà possibile entrare a piccoli gruppi di 20 persone nel cantiere per una visita di circa mezz’ora.
” Sino ad ora le campagne di scavo, eseguite davvero molto bene e diligentemente, hanno portato ad evidenziare ciò che era rimasto nel sottosuolo, strutture di chiara origine settecentesca (ma sotto di esse vi sarà ancora altro?)….Meraviglioso ponticello con tanto di basamento laterale a scaletta (fondazione tipica dei terreni paludosi). Il piccolo ponte è visibile nella pianta di Francesco Marinelli, Perito Agrimensore, 1645 (A.S.Bo. Tomo Terzo delle piante e relazioni). Procede la campagna di sensibilizzazione per evitare che tutto questo (e quello già riportato alla luce finora) torni sottoterra; il futuro polo logistico che qui sorgerà dovrà tenerne conto e far sì che l’area resti alla luce e soprattutto visitabile!!! ” (**)
La Soprintendenza ha comunicato l’indirizzo email al quale prenotarsi
sapabap-bo.stampa@cultura.gov.it
* Il ritrovo sarà in via Cà Bianca, Malalbergo, ex zuccherificio GRUPPO S.F.I.R. – Società Fondiaria Industriale Romagnola S.p.A (la posizione indicata sul volantino è errata).

Iniziativa patrocinata  da Comune, Soprintendenza Leggi Tutto

C’era una volta il lavatoio a Pian del Voglio…oggi recuperato

San Benedetto Val di Sambro – Sabato 22 ottobre 2022, è stato inaugurato il restauro del vecchio lavatoio di Pian del Voglio, noto a tutta la comunità locale con il nome “2 Pozzi e situato a pochi metri dal centro urbano, in corrispondenza del Rio Lagaccio. Un tempo il lavatoio era alimentato da una sorgente nei pressi, oggi scomparsa. L’intervento di recupero dello storico lavatoio conclude le attività di sistemazione idraulica da parte della Bonifica Renana dei rii comunali: il Rio Lagaccio tra questi, infatti è stato pulito, rinforzato con difese spondali adeguate e dotato di brigliette in pietrame. La riqualificazione del lavatoio di Pian del Voglio è stata voluta dall’Amministrazione comunale di San Benedetto, con l’intento di conservare uno degli elementi di memoria storica e culturale del paesaggio tradizionale, che come tale contribuisce a rendere questo territorio un luogo ed un ambiente accogliente e fruibile.
Si ricorda infatti che nel territorio dell’alto Appennino, fino alla metà degli anni ‘50 del secolo scorso, pochissime erano le comunità ed abitazioni servite dall’acquedotto: ad esempio a San Leggi Tutto

Ballo folk revival al MAF

Domenica 30 Ottobre 2022, ore 15.00 al MAF di S. Bartolomeo in bosco (FE)
LA STORIA DEL FOLK REVIVAL E UN CONCERTO DI MUSICA DA BALLO AL MAF
– Presentazione del volume
Storie Folk. Il folk revival nell’Italia settentrionale e centrale raccontato dai protagonisti
di Maurizio Berselli (Artestampa, Modena, 2020)
Oltre 200 storie e altrettanti protagonisti per raccontare il movimento di folk revival
degli anni ’70 e ’80, le vicende revivalistiche degli anni ’50 e ‘60, le nuove realtà giovanili degli anni 2000.
– A seguire: Concerto del gruppo SUONABANDA
Musiche da Ballo della tradizione popolare emiliana ed europea
– In conclusione buffet riservato a tutti i partecipanti
Ingresso libero e gratuito
https://www.facebook.com/mondoagricoloferrarese/

 

Colonialismo e collezionismo italiano in mostra

LIBIA 1911-1912. COLONIALISMO E COLLEZIONISMO
mostra a cura di Luca Villa
15 ottobre | 10 dicembre 2022 | Museo civico del Risorgimento – Piazza Carducci 5, Bologna
La raccolta libica della Croce Rossa di Bologna viene esposta per a prima volta in un museo cittadino. Si recupera così la memoria di un importante episodio del colonialismo italiano postunitario in Africa, la guerra italo-turca (1911-1912). A partire dalle fotografie e dagli oggetti raccolti in Libia dai membri della 47° Ambulanza su espressa richiesta del presidente Comitato regionale della Croce Rossa Antonio Modoni, si sviluppa un allestimento espositivo che concentra l’attenzione sulle peculiari caratteristiche del collezionismo coloniale, impreziosito da video d’epoca provenienti dalla Cineteca di Bologna.
Con riferimento al più ampio contesto della penetrazione europea nell’Africa settentrionale, la mostra è arricchita dai materiali della collezione di Carlo Mazzetti, bolognese che visse per oltre cinquant’anni in Egitto e che inviò nella città natale oggetti prelevati dai campi di battaglia della guerra anglo-mahdista. Il patrimonio donato da Mazzetti, oggi conservato nei depositi del Museo Civico Medievale, in mostra fin dall’allestimento del Museo Civico deciso del 1881, fu confermato nei suoi successivi adattamenti tra la fine Leggi Tutto