Al MAF- Mondo Agricolo Ferrarese di S. Bartolomeo in bosco
Domenica 2 Aprile, ore 15.30
ASPETTANDO LA PASQUA CON IL MAF tra esposizioni, libri e cucina ferrarese
– Inaugurazione della mostra “in Fabula” il bestiario immaginario di Gianni Cestari
– A seguire: Presentazione del volume
Le strade mutevoli di Corrado Pocaterra (Festina Lente Edizioni, Ferrara, 2022)
Gian Paolo Borghi e l’editore Marco Mari ne parleranno con l’autore
– Indi : In cucina con Fabio e Caterina
IL PRANZO DI PASQUA:
Pasticcio Ferrarese, Salame Zia, Zuccherini ferraresi, con dimostrazione di preparazione
** In conclusione: Buffet riservato a tutti i visitatori con le specialità proposte da Fabio e Caterina
Ingresso libero e gratuito
* Iniziativa promossa da: Comune di Ferrara, MAF- Centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese, Associazione “MAF”
https://www.mondoagricoloferrarese.it/ https://www.facebook.com/mondoagricoloferrarese/
Le strade mutevoli, di Ferrara e della bassa, in un libro di Corrado Pocaterra.
LE STRADE MUTEVOLI
Un interessante volume di Corrado Pocaterra. Recensione di Gian Paolo Borghi
Corrado Pocaterra, autorevole studioso e ricercatore di storia delle bonifiche, ha dato recentemente alle stampe un volume che porta il significativo titolo Le strade mutevoli. Il sottotitolo esplicita ulteriormente questa sua interessante esperienza bibliografico-archivistica, curata dalle Edizioni Festina Lente di Ferrara, dirette da Marco Mari: Appunti per una storia di Ferrara e della bassa pianura padana attraverso le vie d’acqua.
L’autore introduce la sua corposa e articolata ricerca affermando che i primi fondamenti del suo lavoro hanno tratto lo spunto da una relazione che tenne alcuni anni fa al Centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese (la sua collaborazione alla struttura museale è ormai quarantennale!) di San Bartolomeo in Bosco (Ferrara), nel corso di uno specifico appuntamento culturale.
Il quadro che emerge da questo suo lavoro è una lucida delineazione storica, in un più che vasto arco temporale, delle vicende di quelle acque mutevoli, caratterizzanti l’esistenza di generazioni e generazioni di genti che hanno vissuto e operato in questi luoghi, nel periodo storico analizzato e che hanno conservato una persistenza della memoria che alluvioni, guerre e altre calamità non hanno cancellato.
Supportato da un’ampia bibliografia e da un altrettanto efficace apparato didascalico-documentario, il volume effettua un lungo
Palazzo Zambeccari a Bagno di Sala bolognese
Palazzo Zambeccari, o del Conte, a Bagno di Sala bolognese. Cenni di storia
In occasione delle aperture FAI 2023
Palazzo Zambeccari si erge nella pianura bolognese come una imponente costruzione circondata da campi e argini, alla confluenza del fiume Reno con il suo affluente Samoggia. La struttura della metà del cinquecento, circondata da alberi, è disposta su tre piani a pianta rettangolare con quattro torri angolari. A poca distanza dal palazzo, come un borgo medievale, si trovano alcune case coloniche e un oratorio dedicato a Sant’Antonio con un piccolo campanile a vela.
Questo prestigioso edificio venne edificato durante la seconda metà del XVI secolo da Francesco Tossignani ed acquistato dalla famiglia nobiliare Zambeccari nel 1675. Un disegno del 1575 lo mostra un palazzo circondato da mura e da un piccolo borgo di case coloniche e botteghe. Fino a qualche anno fa l’edificio era di proprietà della famiglia Fanti Melloni che lo ha lasciato alla Università di Bologna. I danni provocati dal sisma del 2012, le infiltrazioni di acque insieme all’abbandono in cui versava da decenni, hanno determinato il degrado degli affreschi che ha reso indispensabile il restauro dei dipinti murali e ha reso possibile ottenere elementi utili alla conoscenza storica.
Il palazzo disposto su tre piani presenta il piano nobile a cui si accede da uno scalone esterno centrale su cui si aprono il salone e le stanze di rappresentanza. Il salone con
Giornate FAI di primavera: C’è tanto da vedere
Giornate Fai Primavera 2023 in Emilia Romagna: i luoghi da scoprire
Il 25 e 26 marzo 63 luoghi aperti al pubblico, in compagnia dei volontari del FAI e di giovanissimi apprendisti ciceroni
63 luoghi (tra palazzi e pievi, aree archeologiche, castelli e ville, abbazie, idrovore e canali, aree naturalistiche, grotte urbane, parchi, archivi e biblioteche) che verranno aperti al pubblico in Emilia-Romagna per la 31esima edizione delle Giornate Fai di Primavera.
“Il 25 e 26 marzo potremo scegliere tra 63 luoghi, da Piacenza alla Romagna- spiega Carla Di Francesco, presidente Fai Emilia-Romagna. Raccontano tante storie intrecciate e plurisecolari di persone e famiglie, di grandi istituzioni del sapere e della cultura, di lavoro per la conquista della terra da coltivare, di sapienza della tradizione, di importanti artisti ed umili artigiani. I volontari del FAI e i giovanissimi apprendisti ciceroni ci contageranno con il loro inesauribile entusiasmo, trasmettendoci curiosità e voglia di conoscere e amare la bellissima terra che è l’Emilia-Romagna”.
Anche in questa 31ª edizione, la manifestazione di punta del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) offrirà l’opportunità di scoprire e riscoprire, insieme ai volontari della Fondazione, tesori di storia, arte e natura in tutt’Italia con visite a contributo libero in
Le cattedrali dell’acqua aperte per il FAI: a Saiarino
Le cattedrali dell’acqua della Renana aperte dal FAI per le Giornate di Primavera 2023
Sabato 25 e domenica 26 marzo
L’impianto idrovoro del Saiarino si trova nella bassa pianura Padana, Comune di Argenta, Provincia di Ferrara, nei pressi della confluenza tra i fiumi Reno, Idice e Sillaro, dove il delicato rapporto tra terra ed acqua ha sempre caratterizzato le politiche di governo del territorio.
Questo territorio, negli ultimi due millenni è stato interessato da un’intensa azione di bonifica e di trasformazione per governare le acque superficiali, costruire canali, prosciugare le paludi ed alzare gli argini dei fiumi, al fine di evitare alluvioni. Con l’avvento della rivoluzione industriale e la scoperta dell’energia meccanica, attraverso le idrovore, si sollevano le acque basse della pianura e si immettono dentro i fiumi pensili (RENO) per farle giungere al mare ed asciugare definitivamente terreni da sempre paludosi. Il progetto idraulico, per la sistemazione definitiva della pianura tra i Fiumi Reno e Sillaro, è affidata all’ing. Pasini.
Il progetto prevede la divisione dell’intero bacino in acque alte (che scolano per gravità nel Reno) e le acque basse (che devono essere sollevate). I lavori si realizzano in soli 7 anni
Le cattedrali dell’acqua aperte per il FAI: a Bagnetto
Le cattedrali dell’acqua della Renana aperte dal FAI per le Giornate di Primavera 2023
Nella pianura a nord di Bologna, in territorio del comune di Castello d’Argile, alla confluenza del fiume Reno con il torrente Samoggia, si trova l‘Impianto Idrovoro Storico di Bagnetto, uno dei nodi strategici per il governo sistematico delle acque che scendono dall’Appennino e confluiscono nel principale fiume pensile, il Reno. Il territorio attorno è frutto di un lavoro secolare di bonifica e sicurezza idraulica che ha consentito di abitarlo e coltivarlo. Dal 1990 vi è stata anche un’ intensa attività di valorizzazione ambientale.
L’impianto fu costruito nel 1925 e potenziato negli anni ‘80 e costituisce una delle principali opere di bonifica e sistemazione idraulica che hanno reso possibile la coltivazione e gli insediamenti umani nelle zone un tempo paludose. L’impianto è stato realizzato con il compito di governare l’immissione nel fiume Reno del canale collettore delle acque basse, provvedendo a sollevare le acque delle zone più depresse del comprensorio e difendendo dal rischio alluvionale 5.000 ettari di territorio. L’impianto è tuttora operativo, gestito dalla Bonifica Renana
NB – Il Bene non è raggiungibile
Tradizioni di primavera nel ferrarese
Al MAF- Mondo Agricolo Ferrarese di S. Bartolomeo in bosco
Domenica 19 Marzo, ore 15.00
AL MAF ARRIVA LA PRIMAVERA TRA FESTE, RACCONTI FAMILIARI E MUSICA POPOLARE Festeggiamo assieme il giorno di San Giuseppe!
– Tradizioni e cibi di primavera nel ferrarese e nella pianura padana, ieri e oggi
Conversazione di Gian Paolo Borghi
– A seguire: Presentazione del romanzo
Tutto il bene, tutto il male di Sara Baretta (Calibano, Novate Milanese, 2019)
Un romanzo familiare tra Sicilia, Emilia-Romagna e Argentina
– Indi:Presentazione del libro/doppio CD
Avèn ciapè una béssa (Abbiamo catturato una biscia) della Pneumatica Emiliano Romagnola
e del Coro delle Mondine di Bentivoglio (Radici music record, 2022)
Incontro con UMBERTO CAVALLI curatore, e con le sue esecuzioni
– In conclusione: Buffet riservato a tutti i visitatori con le tradizionali Raviole di San Giuseppe!
* I visitatori avranno l’opportunità di visitare la mostra
La Gazzetta della Giungla (umorismo a fumetti) di Roberto Totaro (Festina Lente Edizioni),
in parete fino al 26 marzo
** Iniziativa promossa da: Comune di Ferrara, MAF- Centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese, Associazione “MAF”. https://www.mondoagricoloferrarese.it/ https://www.facebook.com/mondoagricoloferrarese/
La diga di Ridracoli ha tracimato, dopo due anni.
Tanto agognata si è materializzata finalmente sabato 4 marzo 2023 la tracimazione della diga di Ridracoli, ‘Il Gigante d’acqua della Romagna’. Prima lentamente poi sempre in modo più copioso le acque del lago (che contiene oltre 33 milioni di metri cubi d’acqua), dopo aver raggiunto quota 557,3m, hanno iniziato a scendere lungo il grande sbarramento alto oltre 103 metri sul livello del mare, gettandosi sul Bidente.
Via alle visite e alle gite in battello
Uno spettacolo atteso da due anni e sempre affascinante che ha richiamato fin dal primo mattino la curiosità di tanti escursionisti che a piedi o in bici hanno voluto raggiungere il coronamento della diga per ammirare non solo la cascata d’acqua ma il lago che si incunea tra i monti innevati e protetti dal Parco nazionale delle Foreste casentinesi monte Falterona e Campigna fino a lambire i faggi secolari della Riserva integrale di Sasso Fratino Patrimonio naturale Unesco.
Le immagini della tracimazione hanno fatto il giro del web, delle TV e dei vari siti dei giornali, una cascata d’acqua benedetta e quasi miracolosa in un periodo di prolungata siccità. “Siamo contenti di questa tracimazione – ha commentato proprio dalla diga il presidente di Romagna Acque – Società delle Fonti Tonino Bernabè – che mette in sicurezza il rifornimento idrico della Romagna
Fumetto, profumi e poesia dialettale al MAF nel segno della natura
Al MAF- Mondo Agricolo Ferrarese di S. Bartolomeo in bosco
Domenica 5 Marzo, ore 15.00
I PROFUMI DELLA NATURA INCONTRANO IL FUMETTO
E LA POESIA DIALETTALE. Ovvero la cultura a 360 gradi
– Presentazione della Mostra
La Gazzetta della giungla (umorismo a fumetti) di Roberto Totaro
(tavole tratte dall’omonimo volume pubblicato da Festina Lente Edizioni di Ferrara)
La mostra sarà visitabile fino a domenica 26 marzo
– A seguire: Oli essenziali: i profumi della Natura
Una full immersion con l’esperta Stefania Liccardi
– Indi: Ai vertici della poesia dialettale ferrarese:
Presentazione del volume “La bléza” (La bellezza)
di Edoardo Penoncini (Puntoacapo Editrice di Cristina Daglio,
Pasturana, Alessandria, 2022). Corrado Pocaterra dialogherà con l’Autore
– In conclusione: Buffet riservato a tutti i visitatori . Ingresso libero e gratuito
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Il Rinascimento a Ferrara in mostra
A seguito di un complesso intervento di restauro e riqualificazione, Palazzo dei Diamanti riapre le porte con una mostra dedicata a due grandi maestri ferraresi del Rinascimento, Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa.
Dotato di un incredibile talento compositivo, straordinario per qualità ed espressività emotiva, Ercole de’ Roberti (c. 1450-1496) si divise tra Ferrara e Bologna, per poi trascorrere l’ultimo decennio nella città di origine. Fu Lorenzo Costa (1460-1536) a raccogliere l’eredità di Ercole e a continuarne lo stile. Durante un lungo soggiorno a Bologna la sua pittura acquistò maggiore morbidezza, una classicità più distesa. Il mondo stava cambiando, Leonardo e Perugino imponevano una nuova “maniera”, che Costa comprese subito e della quale fu tra i maggiori interpreti, anche dopo il trasferimento a Mantova.
I due protagonisti sono affiancati da maestri nobili e da compagni di viaggio contemporanei: Mantegna, Cosmè Tura, Niccolò dell’Arca, Marco Zoppo costituiscono il punto di partenza, mentre Antonio da Crevalcore, Guido Mazzoni, Boccaccio Boccaccino, Francesco Francia e Perugino offrono una sponda di dialogo lungo il percorso espositivo.
Ricca di oltre cento opere provenienti