Continuano le serate dedicate al Monumento ai Caduti di Castello d’Argile, che nel 2024 compirà cento anni! Dopo la serata curata da Enrico Talassi, accompagnato dalla Corale Santa Cecilia, il 12 settembre 2023 in piazza alle ore 20.45 Angelo Cocchi e Simone Cortesi, racconteranno la storia della piazza di Castello d’Argile e del suo monumento e ci faranno scoprire altre storie che proprio in questa piazza hanno preso vita. Sarà anche l’occasione, grazie alla presenza del gruppo di restauratori, per osservare da vicino il lavoro di restauro del monumento, concluso da poco tempo, che ha riportato all’iniziale splendore questa statua che, da quasi cento anni, custodisce e osserva la piazza di Castello d’Argile.
Il Monumento ai caduti di Argile – Cenni di storia
La prima proposta di costruzione di un monumento “ricordo marmoreo in onore degli argilesi caduti in guerra” fu approvata ufficialmente il 25 maggio 1922 dal consiglio comunale di Castello d’Argile, allora costituito da socialisti e presieduto da Attilio Gadani, pochi mesi prima della marcia su Roma e della instaurazione del regime fascista. La realizzazione avvenne due anni
Monumenti ai caduti, visibili in collezione sul web
Aggiornata la collezione digitale dei Monumenti della Grande Guerra 1915-1918
La Prima guerra mondiale lasciò in tutta Europa un’eredità di milioni di morti, in ricordo dei quali ogni città e villaggio eresse monumenti dando forma alla più capillare e diffusa testimonianza di quella tragedia. Questo archivio on line, aperto alla collaborazione di istituzioni, privati e associazioni, presenta la documentazione iconografica dei Monumenti italiani ai Caduti della Grande Guerra raccolta dal Museo Civico del Risorgimento di Bologna e dal Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto. Suoi scopi sono ricordare il grande lutto che seguì il primo conflitto mondiale, segnalare il patrimonio storico-artistico che caratterizza il nostro paesaggio urbano e sottolinearne l’importanza civile e il valore di testimonianza.
Con questo aggiornamento sono state inserite oltre 500 immagini relative a circa 200 nuove località o a monumenti/lapidi fino ad ora non presenti nel database.
* Le foto dei tanti monumenti di Bologna e dei comuni della provincia sono visibili da pag. 57 a pag. 78 del sito: – http://www.monumentigrandeguerra.it/index.aspx
Fiera di Cento, per valorizzare il territorio
Fiera Campionaria di Cento 6 – 10 settembre 2023
Un’istituzione dal 1584, la Fiera di Cento richiama ogni anno tantissimi visitatori che si ritrovano per festeggiare questa tradizione dedicata al commercio, al divertimento e al territorio di riferimento, ferrarese ma con confini e agganci nel bolognese e modenese. Esposizioni, musica, buon cibo, e tanto divertimento.
Parte già venerdì 1o settembre, con uno spettacolo dialettale dei Nottambuli, un vario programma di iniziative di intrattenimento per grandi e piccoli, che ripercorre la tradizione del “Settembre centese” e che porta quest’anno il titolo di “Cento on stage”.
Aree espositive, festival e punti d’interesse: grazie alla mappa interattiva, sul sito sottoindicato, sarà possibile orientarsi e scoprire il programma completo degli eventi della Fiera e degli spettacoli per tutto il mese di settembre:
– https://www.fieradicento.com/programma/ e
– https://www.fieradicento.com/?fbclid=IwAR32xdt50uw5VCdwhj9BU8IYH_wsefS72Xsurg7AFkEHaFM_vdB5Z_U1yOY
Fiera e Festa di zuvén a Pieve di Cento
Parte già oggi, 30 agosto in serata, con un concerto in piazza, il programma della 56° Fiera dell’industria dell’artigianato, agricoltura e commercio di Pieve di Cento, che si svilupperà nell’arco di vari giorni intorno alla 1a domenica di settembre, tradizionale antica festa della Madonna del Buon Consiglio, detta anche nella vulgata popolare “Festa di zuvén”.
Il programma per esteso e in dettaglio è leggibile al link
https://www.comune.pievedicento.bo.it/notizia/fiera-di-pieve
– E’ prevista per venerdì 1 settembre l’inaugurazione e l’apertura della fiera con area campionaria e street food nel centro storico.
Seguiranno concerti e spettacoli tutte le sere, mostre di arte e storia e tutti i musei locali aperti, laboratori della Scuola di Artigianato artistico del Centopievese, conferenze storiche e presentazioni di libri e tanti mercatini. Inoltre sono in programma nell’arco di tutto il mese di settembre, altre iniziative di vario genere, anche sportivo, tra cui l’inaugurazione di un monumento al campione di boxe pievese Francesco Cavicchi.
Dal “muro del Reno” al Lapidario del Museo Civico Archeologico di Bologna
La scoperta del “muro del Reno” e le lapidi romane del Museo Civico Archeologico di Bologna– Scheda di Storia e Memoria
Gli ultimi giorni di ottobre del 1845, a 130 metri da Pontelungo di Borgo Panigale, quasi sulla riva destra del Reno, vennero alla luce decine di blocchi di pietra. Quell’evento, al quale non si diede troppa importanza, altro non era che il prodromo di quella che, cinquant’anni dopo, sarebbe stata una delle grandi scoperte archeologiche della città.
Nell’ottobre del 1894, un anno dopo una catastrofica alluvione del Reno, alcuni operai cavatori trovarono in mezzo alle ghiaie spostate dalla forza della piena una struttura in pietra molto tenace, impossibile da scalzare. Avvertiti del ritrovamento, Edoardo Brizio, direttore della sezione archeologica del Museo Civico di Bologna, e i suoi collaboratori cominciarono a documentare quanto andava emergendo dal greto del fiume, che fin da subito si dimostrò essere di importanza eccezionale a causa del particolare materiale da costruzione che era stato scelto. Si trattava di un grande numero di lastre e blocchi, legati tra loro con grappe metalliche e cementizio, che fin da un primo sguardo apparivano “reimpiegate”, ovvero prodotte più anticamente per un altro scopo e solo in seguito riutilizzate come materiale edile.
La struttura, che venne scavata
Il Lapidario romano, la sua storia a portata di clic
Storia e Memoria di Bologna | LAPIDARIO ROMANO
Il portale Storia e Memoria di Bologna, curato dal Museo civico del Risorgimento, arricchisce lo scenario sulle Lapidi cittadine con un approfondimento dedicato al Lapidario romano del Museo Civico Archeologico:
www.storiaememoriadibologna.it/lapidario-museo-archeologico
Realizzato grazie alla collaborazione scientifica tra gli staff dei due musei, questo nuovo capitolo consente di interrogare per la prima volta, anche da smartphone, 137 monumenti esposti nell’atrio e nel cortile del museo in una passeggiata virtuale che dà nuova voce agli antichi cittadini di Bononia, colonia latina fondata nel 189 a.C. In particolare, saranno soprattutto le stele funerarie del cosiddetto “Muro del Reno” a far conoscere un’umanità variegata e operosa fatta di donne e uomini, artigiani e magistrati, liberi e liberti, indigeni e stranieri che in città trovarono una casa accogliente. A seguito di una grande inondazione del Reno a partire dall’ottobre del 1894, la zona dell’attuale Pontelungo fu al centro di uno dei più importanti rinvenimenti archeologici di fine secolo.
Attraverso la mappa e i prospetti delle pareti espositive si potrà accedere alle singole schede delle opere, trovandovi oltre alla trascrizione e alla traduzione un commento articolato e degli approfondimenti su vari aspetti della vita e della cultura romana.
Torre Spada, un nome, tante storie di un tesoro centese dimenticato, in un libro
Presentato un libro su Torre Spada
Articolo di GIAN PAOLO BORGHI
Nella suggestiva cornice dell’Agriturismo Corte Galvana, nelle vicinanze di Torre Spada ( frazione del comune di Cento), martedì 12 luglio 2023 è stato presentato il volume, di Luciano Balboni, “Torre Spada. Un tesoro centese dimenticato. Un viaggio nel passato sull’onda dei ricordi”. Promossa dall’Associazione centese Passato/Presente, l’iniziativa culturale ha conseguito un rilevante successo, testimoniato anche dalla foltissima presenza di un pubblico che ha letteralmente “invaso” la struttura ospitante. La presentazione del volume, stampato dalla Tipografia Baraldi di Cento (grafica e impaginazione di Antonella Balboni), ha previsto gli interventi di Claudia Tassinari, Presidente dell’Associazione Passato/Presente, Vito Salatiello, Vice Sindaco del Comune di Cento, Gian Paolo Borghi e dello stesso autore.
Il libro colma una lacuna nel panorama della storia delle eccellenze culturali del centese. Tratta di Villa Torre Spada attraverso una lunga e preziosa opera di recupero della memoria popolare dell’antica tenuta e della vivace comunità che la abitava, un tempo composta da un consistente numero
Il Ventennio fascista a Bologna sul sito di Storia e Memoria
In occasione dell’80° anniversario della caduta del fascismo (25 luglio 1943, ndr), il Museo civico del Risorgimento pubblica un nuovo scenario dedicato alle vicende del Ventennio in territorio bolognese sul portale Storia e Memoria di Bologna, progetto digitale che si propone di rendere accessibile a tutti la memoria sugli avvenimenti storici nel periodo compreso tra l’età napoleonica e la Liberazione del 1945.
Il nuovo focus tematico, raggiungibile all’indirizzo
www.storiaememoriadibologna.it/il-ventennio-19-43
racconta la quotidianità nell’area bolognese durante il cosiddetto “Ventennio”, il periodo che va dalla fine della Grande Guerra nel 1918 alla firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943, giorno in cui iniziò la lotta contro l’occupazione nazista. L’attenzione e la narrazione si sono concentrate sugli aspetti politici e sul conseguente antagonismo tra fascismo e antifascismo, senza tuttavia tralasciare la vita sociale, culturale, artistica, civile e religiosa della città, utilizzando l’ampia bibliografia esistente e le fonti ufficiali.
Lo scenario in numeri: 129 luoghi rilevanti, tra insediamenti e luoghi di interesse storico; 5.467 biografie di persone, di cui circa 4.000 completamente
Inaugurato nuovo ponte ciclopedonale sul Reno in Appennino
ALTO RENO TERME – Nell’Appennino Bolognese, si taglia il nastro del nuovo ponte ciclo-pedonale che attraversa il Reno. L’opera, pronta per l’avvio domani del celebre Porretta Soul Festival, collega i nuovi impianti sportivi di Alto Reno Terme con il percorso pedonale che si trova sulla destra del fiume, dove verrà realizzato un ampio parcheggio pubblico. Quello inaugurato è un ponte “strallato” di ultima generazione, cioè sospeso sul fiume, pesa 50 tonnellate ed è lungo 56 metri, realizzato interamente in acciaio e dotato di idonee rampe di accesso. Prima di posizionare la struttura, sono state create tutte le condizioni di sicurezza idraulica per l’opera, grazie ad interventi di prevenzione del rischio fluviale, come il consolidamento di 20 metri spondali con massi di pietra. Questo perchè opere del genere richiedono studi idraulici preventivi accurati: sono state infatti considerate le quote del Reno in quel punto del fiume, con probabilità di tempi di ritorno dei livelli di piena di almeno 200 anni.
Il costo del ponte è pari a 573.000 euro, più 130 mila euro di opere accessorie: importo reso interamente disponibile dal Comune di Alto Reno Terme che ha affidato alla Bonifica Renana la progettazione e la realizzazione della struttura, attuata tra novembre 2022 e luglio 2023.
Anche per questo intervento,
In ricordo di Piazza Marino poeta contadino
Celebrato “Piazza Marino, poeta contadino” a trent’anni dalla scomparsa
Articolo di GIAN PAOLO BORGHI
La Sala dei Giganti della Rocca dei Bentivoglio di Bazzano ha ospitato, sabato 30 giugno 2023, un importante evento serale, incentrato sulla cultura popolare bolognese di ieri e di oggi: un ricordo del grande cantastorie Marino Piazza, anzi “Piazza Marino, poeta contadino”, secondo una sua felice autodefinizione, nel trentennale della sua scomparsa. I cantastorie intervenuti a rendergli omaggio hanno inoltre ampiamente dimostrato l’attualità di questa antica professione artistico-popolare, in grado di rinnovarsi, nel rispetto della tradizione, e di proporsi con autorevolezza al pubblico del terzo millennio.
Considerato tra i “maestri” dei cantastorie novecenteschi attivi in Italia Settentrionale e Centrale, Marino Piazza (Bazzano, 1909-Bologna, 1993) – con l’imbonitore Oreste Biavati e il cantimbanco Giuseppe Ragni – è simbolicamente celebrato tra i protagonisti del mercato bolognese della “Piazzola” grazie a una targa-scultura, opera di Franco Armieri.
Fregiato del prestigioso titolo di “Trovatore d’Italia” nel 1970, Piazza iniziò come poeta-cantastorie a sedici anni seguendo le orme del poeta popolare modenese Emilio Uguzzoni, che si autodefiniva “Poeta della verità”.
Il successo incontrato nelle sue prime esibizioni lo convinse a intraprendere professionalmente l’attività che, nel corso degli anni, lo vide