La Partecipanza di S. Giovanni in Persiceto. Magda Barbieri

Sicuramente non è dovuto al caso il fatto che ben 5 delle 6 Partecipanze emiliane  presenti e attive ancora oggi, si trovino tutte in un’ area a sinistra del Reno, attuale e  “vecchio”, della Samoggia “vecchia” e intorno agli antichi alvei del  Panaro, del suo affluente Muzza e di altri “rii ” e “flumicelli”  ad essi  collegati.
L’origine delle Partecipanze emiliane  non è quindi  tanto  attribuibile (come si continua a raccontare,  per tradizione popolare antica) ai lasciti di terreni della Contessa Matilde di Canossa, defunta nel 1115 (proprietaria per un certo tempo di queste  e di ben altre e più vaste terre, in Emilia e in altre regioni),  quanto piuttosto alle caratteristiche naturali del territorio , alle esigenze della bonificazione e colonizzazione, e alle antiche  consuetudini instaurate, prima ancora della presenza della contessa,  dai Monasteri, in primo luogo quello di
Nonantola, e dai Vescovi e “Signori” proprietari, di dare in affitto a particolari
condizioni  i terreni paludosi , vallivi, boschivi e incolti di queste
zone , agli “huomini”, o capifamiglia,   delle rispettive località,
perchè li rendessero coltivabili e fruttiferi
.

Si trova citazione di un documento del 1017  in cui si legge che il marchese Bonifacio di Toscana (padre di Matilde di Canossa) donò Leggi Tutto

Inno nazionale in perenne attesa: di Decreto o di sostituzione ?

Mentre   il Paese è in attesa della elezione di un nuovo Presidente della Repubblica, a conclusione di febbrili trattative, riproponiamo un nostro vecchio articolo del 2009 per ricordare che ci sono voluti 71 anni per  avere nel 2017,  il riconoscimento  ufficiale   del testo di “Fratelli d’Italia”  come inno  Nazionale (ndr  di aggiornamento).
– In questa estate 2009 l‘inno nazionale è tornato alla ribalta, oggetto di critiche e di una ricorrente proposta di sostituzione  da parte dei dirigenti di una forza politica che non ama l’Italia unita. Tra le tante prese di posizione pro e contro, si segnala questo articolo per alcune informazioni storiche finora poco conosciute, e altre note tratte dal sito www.radiomarconi.it. Se anche l’inno in Italia  è  precario di Giorgio Frasca Polara (dal sito di Libertà e giustizia www.libertaegiustizia.it
Leggi Tutto

Sulle strade di Cento ; note di storia. Giuseppe Sitta

La mia avventura nella Toponomastica inizia allorquando, durante una riunione della Commissione il dott. Antonio Bianchi, Assessore con questa Delega, lamentò l’assenza di uno studio su questa Disciplina. In fondo – pensai – si trattava di ricostruire le date e le ragioni di intitolazione delle vie cittadine.
Cominciai così a sfogliare gli Atti del Consiglio a partire dall’Unità d’Italia: lasciai cadere immediatamente il suggerimento del Segretario, quello di consultare gli Indici, cosa che indubbiamente mi avrebbe fatto risparmiare molto tempo, perché la lettura integrale delle carte fornisce sempre una miniera di notizie.

Dopo poche pagine arrivai al 10 Novembre 1871, data non casuale, in quanto legata alla Legge del 20 Giugno 1871 sul Censimento generale della popolazione, la quale prescriveva che ogni strada doveva avere in tutta la sua percorrenza un nome solo, anziché più tratti con diversi nomi. L’orientamento dell’Amministrazione fu quello di intitolare le vie ai nomi dei cittadini che principalmente illustrarono Cento nelle Arti, nelle Scienze, nella vita culturale, nella vita politica.

Leggi Tutto

Il fascismo e le canzoni…censurate. Luigi Arbizzani

Articolo di Luigi Arbizzani  estratto da “Fascismo, guerra, riconquistata libertà nei “Fogli volanti” popolari (1920-1946) , a cura di Gian Paolo Borghi.

“Alla fine degli anni Sessanta, Gianni Bosio mi inviò un pacchetto di carte originali- sottratte certamente negli anni della “repubblichina di Salò” da una stazione di Reali Carabinieri della bassa bolognese- relative ad alcuni anni del ventennio fascista, perchè curassi la produzione di uno dei volumi pubblicati a ciclostile dalle Edizioni il Gallo, nella collana “Strumenti di lavoro/Archivi del movimento operaio“.
Il volume venne annunciato (con raccolta di documenti relativi al 1929, l’anno del plebiscito fascista) ma non fu mai definitivamente predisposto.
Ho riguardato quei documenti per una ricerca che avevo in corso relativa al 1° Maggio, ricordando delle circolari che proibivano dischi contenenti inni sovversivi fra i quali “Il primo Maggio”. I documenti relativi si canti sovversivi che ho tratto da quel piccolo fondo di carte sono in effetti sei, e ritengo siano documenti da segnalare per il tragico e il buffo che da essi si evince.
Quattro documenti impartiscono ordini per il controllo ed il sequestro di una serie particolare di dischi contenenti canti famosi dell’innodia
Leggi Tutto

Viaggio sulle orme di Guglielmo Marconi in USA. Franco Ardizzoni

Quest’anno, 2009, ricorre il centenario dell’assegnazione del Premio Nobel per la Fisica al bolognese Guglielmo Marconi (1874-1937) e  lo ricordiamo qui con un articolo  del nostro socio Franco Ardizzoni che vi ha dedicato un viaggio speciale, con note  su particolari poco conosciuti
– – Avevo manifestato ad una amica, Marilena Longo, residente a Warwick in USA, nello Stato di Rhode Island, il desiderio di fare ricerche sull’attività  di Guglielmo Marconi in quella zona degli Stati Uniti, e lei mi aveva procurato un appuntamento per visitare il Museo della Comunicazione senza fili e del Vapore della Nuova Inghilterra (The New England Wireless and Steam Museum), con sede a East Greenvich (mezz’ora di strada da Warwick). —
Esaurita questa breve introduzione, necessaria per far capire a chi legge in quale parte degli Stati Uniti ci troviamo, andiamo ora ad inoltraci nell’argomento che vorremmo affrontare, cioè la presenza in questa parte d’America di Guglielmo Marconi e le operazioni da lui svolte per diffondere e perfezionare la sua grande invenzione, cioè la comunicazione senza fili (conosciuta in tutto il mondo con un termine oggi molto diffuso nel campo della radio, dei computer, della TV, dei telecomandi e dei telefoni cellulari: WIRELESS).

Il 24 settembre 2007 siamo andati al New England Wireless and Leggi Tutto

Il modello industriale bolognese, da conoscere sul Portale di “Storia e memoria”

Nel portale Storia e Memoria di Bologna è  disponibile l’approfondimento
1796| 1953 – Il modello industriale bolognese: una metamorfosi dalla tradizione agricola all’industria meccanica
*** Per proseguire attraverso testi, video, immagini e documenti rari , vedi
https://www.storiaememoriadibologna.it/il-modello-industriale-bolognese-una-metamorfosi-d-1312-evento
In particolare si segnalano i video dedicati ai seguenti temi:

Bologna nei primi anni di governo Napoleonico
-Ragioni delle insorgenze antinapoleoniche
-Bologna nella Restaurazione
-La stampa bolognese nell’età della Restaurazione
-Circoli e salotti femminili
-Bologna post unitaria
-Quadro socio politico della Bologna post unitaria nel periodo1859-1900.
-L’economia bolognese dall’unità alla grande crisi agraria – 1859 |
1880
-Il Piano regolatore
-Il panorama amministrativo bolognese
-La Città Rossa nella Grande Guerra
-Celebrazione del centenario della Cassa di Risparmio di Bologna
-I grandi affittuari terrieri e arretratezza dell’industria bolognese
– La società Operaia e il Mutualismo
-1914 – 1918 | I negozi di Zanardi
-L’entrata in Guerra e il forno del pane
La Scheda storica è articolata nei capitoli

Una è base agricola e artigianale
2.
Leggi Tutto

Il pane nella storia. Dalle origini ai giorni nostri. Magda Barbieri

Ci era stato proposto di raccontare la storia del pane nella nostra pianura bolognese, e cercheremo di farlo; ma non è possibile parlare di questo alimento chiudendolo dentro i confini di una regione o di una nazione; perché la storia del pane è storia universale. Non c’è paese del mondo, ricco o povero, sulle cui mense non si trovi una qualche forma di pane, o focaccia, o “schiacciata”, lievitata o no, fatta con la farina di frumento o altro cereale affine, macinato e impastato con acqua e cotto al fuoco. Alimento apparentemente semplice,
fatto di pochi elementi basilari, che oggi in tante parti del mondo più ricco è considerato forse dalle giovani generazioni  con scarso interesse, non indispensabile, perché c’è tanto altro da mangiare. Ma per millenni, e fino a pochi decenni fa, il pane è stato l’alimento base, fondamentale e indispensabile per la sopravvivenza dei popoli. 
E’una storia che comincia da un tempo lontanissimo; i libri di storia la fanno risalire al Neolitico( o età della pietra nuova, levigata) e all’Età del Bronzo, e si parla quindi di qualche migliaio di anni prima di Cristo (dal IX al VII mill. a. C.).
Reperti di semi di cereali fossili e di utensili usati per impastare e cuocere il pane, scritti , incisioni e bassorilievi soprattutto in decorazioni di tombe, che riferivano della presenza di frumento e di pane, sono stati trovati via via nel tempo nelle aree archeologiche dove si svilupparono le
antiche civiltà della Mesopotamia, dell’Egitto, del Nord e del Centro Europa, in Grecia e in Italia .

Parlando di pane, si potrebbe ripassare la storia dell’uomo dalle origini ai giorni nostri, la geografia dei continenti, l’agricoltura e l’economia , non solo agraria, delle nazioni, e persino le religioni, cominciando con le tante citazioni del pane nella Bibbia, continuando con l’uso anche religioso e rituale che ne facevano prima i greci poi gli ebrei (con pani azzimi, non lievitati, a Pasqua) e per finire con la preghiera più importante per i
cristiani, che invoca “dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Senza dimenticare che uno dei miracoli di Gesù più apprezzati  fu la moltiplicazione dei pani e dei pesci, e il sacramento dell’eucarestia si basa sulla condivisione di pane e vino a memoria dell’ultima cena di Gesù
2000 anni fa.
Un antico proverbio cinese diceva “Se dovessi possedere solo due soldi, con uno comprerei un pane , con l’altro un giglio”
Il pane è stato anche un importante strumento politico usato dai governanti per mantenere il consenso dei sudditi o dei popoli governati. Gli imperatori romani avevano capito che per evitare rivolte della plebe e mantenere l’ordine, bisognava assicurare l’approvvigionamento Leggi Tutto

“Caserme rosse”. Il lager di Bologna. Armando Sarti

A Bologna, in via di Corticella al civico 147, si trova il portale di ingresso di ciò che resta del “lager di Bologna” dopo il bombardamento aereo alleato del 12 ottobre 1944, che demolì oltre il 90% della cubatura dei fabbricati allora esistenti, dove erano rinchiusi migliaia di rastrellati in attesa della deportazione. Cinque dei sei imponenti fabbricati a forma di U, le palazzine comando, altri fabbricati minori, sotto il peso distruttivo di 750 ordigni da 100 libbre sganciati durante l’attacco aereo del 47° Bomb Wing dell’Air Force americana che avvenne dalle ore 12 alle ore 14, come si è appreso dall’apertura avvenuta qualche anno fa degli archivi dei servizi segreti americani riguardo i bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale, furono rasi al suolo. Gli americani pensavano di colpire un complesso militare nemico, non sapevano che Caserme Rosse era un campo di prigionia. Solo su Caserme Rosse quel giorno caddero oltre 34.000 kg di bombe costruite sì per demolire, ma soprattutto per ferire ed uccidere gli uomini: ogni ordigno era in grado di colpire, con il suo effetto schegge, uomini allo scoperto nel raggio 60 metri dall’esplosione. 

I reclusi nel lager di Caserme Rosse, oltre a temere la furia nazista ed il sempre presente pericolo dell’immediata deportazione nei campi di prigionia Leggi Tutto

Matrimoni civili e matrimoni cattolici a S. Giorgio di Piano. Anna Fini – Angela Bonora

Note storiche dal 1807 ad oggi sul territorio di S. Giorgio di Piano. Articolo già  pubblicato su “Il Sangiorgese” n4/dic. 2004
Matrimoni civili e Matrimoni cattolici
Dipartimento del Reno,
 Distretto e Cantone di Cento,
Comune di San Giorgio di Piano
“Questo giorno 5 gennaio 1807 alle ore 6 pomeridiane, avanti di me sottosegretario uffiziale dello Stato Civile sono comparsi li sottoscritti sposi i quali anno fatto dichiarazione di futuro matrimonio, sentito la quale ho dato corso alla publicazione seguente.(1)
Quest’oggi 11 gennaio anno 1807, alle ore 10 della mattina e stata pubblicata ad alta voce, da me sottoscritto ufficiale dello Stato Civile alla Porta della Residenza Municipale la promessa di matrimonio di Paolo Balarini d’anni 27, di professione fattore, vedovo della fu Liberata Sarta, colla Maria Geltrude Salvagna d’anni diecinove domiciliata in San Giorgio di Piano esercente la professione di tessitrice, figlia di Domenico, di professione piodano, e della Liberata Meotti di professione tessitrice entrambi di San Giorgio, ed ho fatto affiggere la presente pubblicazione il suddetto giorno 11 gennaio alle ore 11 di mattino alla porta della Residenza Municipale per la communicazione”
 =aviso=
“il pubblico, e avertito che vi è promessa di matrimonio tra Pietro Paolo Ballarini d’anni 27 di professione Leggi Tutto

“Guerre inutili”. Relazione di Paolo Antolini nel Giorno della Memoria a Baricella

Relazione dello studioso locale Paolo Antolini, in occasione della commemorazione della “Shoah, nella Giornata della Memoria celebrata a Baricella per iniziativa del Comune  “27 gennaio1945-27 gennaio 2006.
 La guerra e la sua inutilità 
“.
Qual è stato nel corso dei secoli il fine delle guerre? Si faceva la guerra per sconfiggere l’avversario in modo da trarre un beneficio dalla sua perdita, si cercava di realizzare queste intenzioni cogliendolo di sorpresa, si faceva il possibile perché l’avversario, al contrario, non realizzasse le proprie intenzioni, si accettava anche un prezzo da pagare in vite umane per infliggere al nemico un danno maggiore di quello che si subiva.

A tali fini si dovevano  poter mettere in campo tutte le forze di cui si poteva disporre.  La guerra si combatteva tra due schieramenti definiti, mentre gli altri stati dichiaravano la loro neutralità ; tuttavia il fatto che dalla guerra altrui non traessero danno, ma semmai profitto, era condizione necessaria per la libertà di manovra dei belligeranti. Era cioè una falsa neutralità , questi stati pur non partecipando alla guerra erano pienamente coinvolti, lasciavano fare per mero profitto economico. La morte Leggi Tutto