Uova di Pasqua e di primavera- Una tradizione che viene da lontano

Ora  che  l’ultimo frammento di uovo di Pasqua è stato consumato,  proviamo a riscoprire le radici lontanissime di una tradizione, con cenni di storia ripresi da varie fonti.
Da dove viene la tradizione delle uova di Pasqua?
– Articolo di Annalisa Palumbo
Coordinatrice editoriale Storica National Geographic – news letter 8 aprile 2023 —-
Piacciono a tutti, grandi e piccini. In ogni casa italiana l’eterno dibattito sull’uovo di cioccolato al latte o fondente, un po’ come quello sul panettone e sul pandoro, è ormai parte integrante del periodo pasquale. Ma da dove viene la tradizione di scambiarci le uova di Pasqua?
Sebbene sembri un’usanza abbastanza recente, regalare uova nel periodo pasquale è un gesto antichissimo, che nel corso della storia ha accomunato diverse civiltà. Anche questa consuetudine inizia con l’osservazione del mondo: quando i nostri antenati si resero conto che alcuni uccelli e rettili nascevano da un uovo, attribuirono a questo alimento un valore sacro. Le prime menzioni di questo “uovo cosmico”, al cui interno si riunivano Terra e Cielo, risalgono all’antica Mesopotamia, da dove presero la via dell’Egitto, della Grecia e dell’Oriente.
L’uovo è un elemento ricorrente nella mitologia di diverse civiltà: se per gli egizi era il fulcro dei quattro elementi, per i greci è dall’uovo Leggi Tutto

Bologna oggi. Un po’ di dati diffusi dal Comune

Bologna è il settimo comune più popoloso d’Italia. Ogni giorno oltre 507.000 persone gravitano nella città, esclusi i turisti. In ripresa matrimoni, in flessione natalità e mortalità
392800
abitanti. È donna il 52,5% della popolazione.
La nostra città continua a attrarre, soprattutto giovani: + 2400 residenti è il saldo tra immigrati e emigrati, 44% sono gli immigrati fra i 25 e i 34 anni e oltre l’80% è italiano
L’età media dei bolognesi è 46,9 anni: 64,2% ha tra i 15 e i 64 anni ,24,5% è over 65, 11,4% minori fino a 14 anni
236 sono i centenari (201 sono donne) 107 anni per le donne e 105 per gli uomini: sono i record di longevità
Tre bolognesi su 10 sono laureati (30,7%): 54,2% tra le donne tra i 25 e i 49 anni , 42,6% per gli uomini
Navile è il quartiere più popoloso: 69.427 residenti seguito dal Porto-Saragozza con 69.315.
12,2%: a Borgo Panigale-Reno vive la percentuale maggiore di giovani fino ai 14 anni, 28%: a Savena abita la maggior percentuale di ultra 65
Gli stranieri residenti costituiscono il 15,6% della popolazione: 61.000 (-1,7% rispetto a dicembre 2021): 32.536 sono donne‍, 28.411 uomini
155 sono le nazionalità sotto le Due Torri: 41,6% europei, 37% asiatici ,
10.157 residenti: la Romania Leggi Tutto

Le strade mutevoli, di Ferrara e della bassa, in un libro di Corrado Pocaterra.

LE STRADE MUTEVOLI
Un interessante volume di Corrado Pocaterra. Recensione di Gian Paolo Borghi
Corrado Pocaterra, autorevole studioso e ricercatore di storia delle bonifiche, ha dato recentemente alle stampe un volume che porta il significativo titolo Le strade mutevoli. Il sottotitolo esplicita ulteriormente questa sua interessante esperienza bibliografico-archivistica, curata dalle Edizioni Festina Lente di Ferrara, dirette da Marco Mari: Appunti per una storia di Ferrara e della bassa pianura padana attraverso le vie d’acqua.
L’autore introduce la sua corposa e articolata ricerca affermando che i primi fondamenti del suo lavoro hanno tratto lo spunto da una relazione che tenne alcuni anni fa al Centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese (la sua collaborazione alla struttura museale è ormai quarantennale!) di San Bartolomeo in Bosco (Ferrara), nel corso di uno specifico appuntamento culturale.
Il quadro che emerge da questo suo lavoro è una lucida delineazione storica, in un più che vasto arco temporale, delle vicende di quelle acque mutevoli, caratterizzanti l’esistenza di generazioni e generazioni di genti che hanno vissuto e operato in questi luoghi, nel periodo storico analizzato e che hanno conservato una persistenza della memoria che alluvioni, guerre e altre calamità non hanno cancellato.

Supportato da un’ampia bibliografia e da un altrettanto efficace apparato didascalico-documentario, il volume effettua un lungo Leggi Tutto

Palazzo Zambeccari a Bagno di Sala bolognese

Palazzo Zambeccari, o del Conte, a Bagno di Sala bolognese. Cenni di storia
In occasione delle aperture FAI 2023
Palazzo Zambeccari si erge nella pianura bolognese come una imponente costruzione circondata da campi e argini, alla confluenza del fiume Reno con il suo affluente Samoggia. La struttura della metà del cinquecento, circondata da alberi, è disposta su tre piani a pianta rettangolare con quattro torri angolari. A poca distanza dal palazzo, come un borgo medievale, si trovano alcune case coloniche e un oratorio dedicato a Sant’Antonio con un piccolo campanile a vela.
Questo prestigioso edificio venne edificato durante la seconda metà del XVI secolo da Francesco Tossignani ed acquistato dalla famiglia nobiliare Zambeccari nel 1675. Un disegno del 1575 lo mostra un palazzo circondato da mura e da un piccolo borgo di case coloniche e botteghe. Fino a qualche anno fa l’edificio era di proprietà della famiglia Fanti Melloni che lo ha lasciato alla Università di Bologna. I danni provocati dal sisma del 2012, le infiltrazioni di acque insieme all’abbandono in cui versava da decenni, hanno determinato il degrado degli affreschi che ha reso indispensabile il restauro dei dipinti murali e ha reso possibile ottenere elementi utili alla conoscenza storica.

Il palazzo disposto su tre piani presenta il piano nobile a cui si accede da uno scalone esterno centrale su cui si aprono il salone e le stanze di rappresentanza. Il salone con Leggi Tutto

Giornate FAI di primavera: C’è tanto da vedere

Giornate Fai Primavera 2023 in Emilia Romagna: i luoghi da scoprire
Il 25 e 26 marzo 63 luoghi aperti al pubblico, in compagnia dei volontari del FAI e di giovanissimi apprendisti ciceroni
63 luoghi (tra palazzi e pievi, aree archeologiche, castelli e ville, abbazie, idrovore e canali, aree naturalistiche, grotte urbane, parchi, archivi e biblioteche) che verranno aperti al pubblico in Emilia-Romagna per la 31esima edizione delle Giornate Fai di Primavera.
“Il 25 e 26 marzo potremo scegliere tra 63 luoghi, da Piacenza alla Romagna- spiega Carla Di Francesco, presidente Fai Emilia-Romagna. Raccontano tante storie intrecciate e plurisecolari di persone e famiglie, di grandi istituzioni del sapere e della cultura, di lavoro per la conquista della terra da coltivare, di sapienza della tradizione, di importanti artisti ed umili artigiani. I volontari del FAI e i giovanissimi apprendisti ciceroni ci contageranno con il loro inesauribile entusiasmo, trasmettendoci curiosità e voglia di conoscere e amare la bellissima terra che è l’Emilia-Romagna”.
Anche in questa 31ª edizione, la manifestazione di punta del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) offrirà l’opportunità di scoprire e riscoprire, insieme ai volontari della Fondazione, tesori di storia, arte e natura in tutt’Italia con visite a contributo libero in Leggi Tutto

Le cattedrali dell’acqua aperte per il FAI: a Saiarino

Le cattedrali dell’acqua della Renana aperte dal FAI per le Giornate di Primavera 2023
Sabato 25 e domenica 26 marzo
L’impianto idrovoro del Saiarino
si trova nella bassa pianura Padana, Comune di Argenta, Provincia di Ferrara, nei pressi della confluenza tra i fiumi Reno, Idice e Sillaro, dove il delicato rapporto tra terra ed acqua ha sempre caratterizzato le politiche di governo del territorio.
Questo territorio, negli ultimi due millenni è stato interessato da un’intensa azione di bonifica e di trasformazione per governare le acque superficiali, costruire canali, prosciugare le paludi ed alzare gli argini dei fiumi, al fine di evitare alluvioni. Con l’avvento della rivoluzione industriale e la scoperta dell’energia meccanica, attraverso le idrovore, si sollevano le acque basse della pianura e si immettono dentro i fiumi pensili (RENO) per farle giungere al mare ed asciugare definitivamente terreni da sempre paludosi. Il progetto idraulico, per la sistemazione definitiva della pianura tra i Fiumi Reno e Sillaro, è affidata all’ing. Pasini.
Il progetto prevede la divisione dell’intero bacino in acque alte (che scolano per gravità nel Reno) e le acque basse (che devono essere sollevate). I lavori si realizzano in soli 7 anni Leggi Tutto

Le cattedrali dell’acqua aperte per il FAI: a Bagnetto

Le cattedrali dell’acqua della Renana aperte dal FAI per le Giornate di Primavera 2023
Nella pianura a nord di Bologna, in territorio del comune di Castello d’Argile, alla confluenza del fiume Reno con il torrente Samoggia, si trova l‘Impianto Idrovoro Storico di Bagnetto, uno dei nodi strategici per il governo sistematico delle acque che scendono dall’Appennino e confluiscono nel principale fiume pensile, il Reno. Il territorio attorno è frutto di un lavoro secolare di bonifica e sicurezza idraulica che ha consentito di abitarlo e coltivarlo. Dal 1990 vi è stata anche un’ intensa attività di valorizzazione ambientale.
L’impianto fu costruito nel 1925 e potenziato negli anni ‘80 e costituisce una delle principali opere di bonifica e sistemazione idraulica che hanno reso possibile la coltivazione e gli insediamenti umani nelle zone un tempo paludose. L’impianto è stato realizzato con il compito di governare l’immissione nel fiume Reno del canale collettore delle acque basse, provvedendo a sollevare le acque delle zone più depresse del comprensorio e difendendo dal rischio alluvionale 5.000 ettari di territorio. L’impianto è tuttora operativo, gestito dalla Bonifica Renana
NB – Il Bene non è raggiungibile Leggi Tutto

La diga di Ridracoli ha tracimato, dopo due anni.

Tanto agognata si è materializzata finalmente sabato 4 marzo 2023 la tracimazione della diga di Ridracoli, ‘Il Gigante d’acqua della Romagna’. Prima lentamente poi sempre in modo più copioso le acque del lago (che contiene oltre 33 milioni di metri cubi d’acqua), dopo aver raggiunto quota 557,3m, hanno iniziato a scendere lungo il grande sbarramento alto oltre 103 metri sul livello del mare, gettandosi sul Bidente.
Via alle visite e alle gite in battello
Uno spettacolo atteso da due anni e sempre affascinante che ha richiamato fin dal primo mattino la curiosità di tanti escursionisti che a piedi o in bici hanno voluto raggiungere il coronamento della diga per ammirare non solo la cascata d’acqua ma il lago che si incunea tra i monti innevati e protetti dal Parco nazionale delle Foreste casentinesi monte Falterona e Campigna fino a lambire i faggi secolari della Riserva integrale di Sasso Fratino Patrimonio naturale Unesco.
Le immagini della tracimazione hanno fatto il giro del web, delle TV e dei vari siti dei giornali, una cascata d’acqua benedetta e quasi miracolosa in un periodo di prolungata siccità. “Siamo contenti di questa tracimazione – ha commentato proprio dalla diga il presidente di Romagna Acque – Società delle Fonti Tonino Bernabè – che mette in sicurezza il rifornimento idrico della Romagna Leggi Tutto

Caratteri di piombo che hanno fatto e scritto la storia

Lettere che cambiarono il mondo
Annalisa Palumbo –Coordinatrice editoriale Storica National Geographic (*)
Intorno all’VIII secolo, se non prima, in Asia si sviluppò una tecnica per produrre diverse copie di un testo senza ricorrere alla copiatura manuale: la xilografia. I testi e le immagini erano incisi in rilievo su una tavoletta di legno (in greco, xylon), che veniva cosparsa d’inchiostro e quindi impressa su fogli di carta o seta delle dimensioni della tavoletta stessa. Il primo esempio di libro stampato antico giunto fino a noi è il Sutra del diamante, dell’868.
Sebbene per tutto il XIII secolo in Cina si sia tentato di creare un sistema di stampa con caratteri mobili, la complessità della scrittura cinese e l’immenso numero di segni da riprodurre resero impossibile l’impresa. D’altro canto nel 1377, nel tempio di Heungdeok, in Corea, fu stampato il primo libro a caratteri mobili in cinese semplificato che sia sopravvissuto fino a noi: il Jikji, una raccolta d’insegnamenti dei grandi sacerdoti. Tuttavia la stampa a caratteri mobili non ebbe troppo successo e finì per scomparire.
Negli stessi anni in Europa aveva luogo una corsa alla creazione di un sistema analogo: gli artigiani e i primi stampatori mantenevano il più stretto riserbo sui progressi fatti in questo campo per evitare quello che oggi definiremmo una Leggi Tutto

Carnevali storici della pianura bolognese e ferrarese al via

I primi a partire saranno i carri allegorici e i gruppi in maschera di Bologna, Pieve di Cento e Cento, domenica 5 febbraio , gli altri arriveranno la domenica successiva.
– Per il Carnevale di Pieve di Cento il primo appuntamento è per domenica 5, continua il 12 e il 19 – eventuale recupero il 5 marzo – e aggiunge anche una speciale data primaverile per il 20 maggio
A Bologna si parte domenica 5 febbraio col Carnevale dei Bambini, istituito dal cardinale Giacomo Lercaro negli anni 50, parata dei carri lungo le vie e davanti alla fontana del Nettuno, con tantissimi spettacoli sparsi per la città, a partire da quelli dei burattini del maestro Riccardo Pazzaglia.
– Famoso, in provincia di Ferrara, è il Carnevale di Cento, conosciuto e rinomato in tutta Europa e raffigurato dal Guercino già nel 1600. Gemellato con quello di Rio de Janeiro, in Brasile, qui avviene una delle sfilate dei carri più suggestive. Le date sono quelle del 5,12, 19 e 26 febbraio e del 5 marzo: tantissimi gli eventi culturali per tutta la città in nome della tradizione con i giganti di cartapesta, il rombo delle Lamborghini, spettacoli e balli. Il programma in dettaglio su: https://www.carnevalecento.com/programma/ 
San Giovanni in Persiceto e San Matteo della Decima il 12 e il 19 febbraio a partire dalle 13 festeggiano  rispettivamente la 149ª e la 133ª edizione del carnevale storico.

Il Carnevale di Persiceto è Leggi Tutto