In ricordo di Piazza Marino poeta contadino

Celebrato “Piazza Marino, poeta contadino” a trent’anni dalla scomparsa
Articolo di GIAN PAOLO BORGHI
La Sala dei Giganti della Rocca dei Bentivoglio di Bazzano ha ospitato, sabato 30 giugno 2023, un importante evento serale, incentrato sulla cultura popolare bolognese di ieri e di oggi: un ricordo del grande cantastorie Marino Piazza, anzi “Piazza Marino, poeta contadino”, secondo una sua felice autodefinizione, nel trentennale della sua scomparsa. I cantastorie intervenuti a rendergli omaggio hanno inoltre ampiamente dimostrato l’attualità di questa antica professione artistico-popolare, in grado di rinnovarsi, nel rispetto della tradizione, e di proporsi con autorevolezza al pubblico del terzo millennio.
Considerato tra i “maestri” dei cantastorie novecenteschi attivi in Italia Settentrionale e Centrale, Marino Piazza (Bazzano, 1909-Bologna, 1993) – con l’imbonitore Oreste Biavati e il cantimbanco Giuseppe Ragni – è simbolicamente celebrato tra i protagonisti del mercato bolognese della “Piazzola” grazie a una targa-scultura, opera di Franco Armieri.

Fregiato del prestigioso titolo di “Trovatore d’Italia” nel 1970, Piazza iniziò come poeta-cantastorie a sedici anni seguendo le orme del poeta popolare modenese Emilio Uguzzoni, che si autodefiniva “Poeta della verità”.
Il successo incontrato nelle sue prime esibizioni lo convinse a intraprendere professionalmente l’attività che, nel corso degli anni, lo vide Leggi Tutto

Nuovo invaso irriguo a Castel S. Pietro terme

Inaugurato un nuovo invaso irriguo che raccoglie acque di superficie da Bonifica Renana e Regione
A Castel San Pietro Terme, in provincia di Bologna, è stato inaugurato un nuovo invaso irriguo da 100mila metri cubi d’acqua che raccoglie sia le acque di pioggia collinari dello scolo Laghetti sia le acque depurate dal depuratore comunale. E’ stato realizzato dalla Bonifica Renana, in circa un anno e mezzo, per recuperare acque di superficie da destinare all’irrigazione stabile delle coltivazioni a valle del nuovo invaso.
Il terreno per il bacino è stato reso disponibile dal Comune, mentre l’opera, costata circa 2 milioni di euro, è stata finanziata dal un terzo dal Consorzio e e per due terzi dal Piano Regionale di Sviluppo Rurale. All’utilizzo dell’invaso è anche abbinato un protocollo di monitoraggio continuo con l’Università di Bologna, per la verifica costante della qualità delle acque raccolte e distribuite.
Al taglio del nastro era presente l‘assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, che ha sottolineato come queste opere siano strategiche ed indispensabili per il futuro agroalimentare di qualità della nostra Regione e delle produzioni ortofrutticole tipiche del bolognese. Secondo Mammi:” L’invaso Laghetto deve diventare il prototipo per molti altri bacini Leggi Tutto

Un ricordo della memorialista Anita Alberghini Gallerani

Un ricordo della memorialista Anita Alberghini Gallerani nel centenario della nascita
– Articolo di GIAN PAOLO BORGHI –
Grazie al Circolo Amici del Museo di Renazzo di Cento, presso il locale Parco dei Gorghi, giovedì 22 giugno 2023 si è svolta una serata in ricordo della memorialista renazzese Anita Alberghini Gallerani nel centenario della sua nascita. Brillantemente coordinata dallo studioso Bruno Bertelli e portante il titolo “La Renazzo di una volta nei ricordi di Anita”, si è avvalsa della collaborazione operativa dello scrivente, della partecipazione dei lettori Nerina Ardizzoni, Cristina Cristofori e Stefano Alboresi, nonché dei musicisti Carlo e Maurizio Colletti.
Anita Alberghini Gallerani (1923-2006), conosciuta con l’appellativo Anita dla tipografia, è stata infaticabile memoria della Renazzo di un tempo e, in specifico, in un arco temporale intercorrente dalla fine dell’Ottocento agli anni ’40 del ‘900. Con il suo inconfondibile stile narrativo e con grande partecipazione emotiva ha “trasferito” dalla fonte orale alla scrittura di autodidatta una miriade di notizie legate al suo territorio, estrapolate soprattutto dai ricordi della sua famiglia di partecipanti agrari. I suoi scritti hanno consentito di poter conoscere fondamentali aspetti della cultura di tradizione e della vita quotidiana a Renazzo e nelle sue campagne che si andavano disperdendo inesorabilmente.

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Ferie pagate. Da quando? Cenni di storia

La storia delle ferie pagate
Articolo di Annalisa Palumbo Coordinatrice editoriale Storica National Geographic
– Qualche giorno fa siamo entrati ufficialmente in estate, un periodo che per la maggior parte dei lavoratori dipendenti vede l’avvicinarsi delle tanto agognate ferie, giorni di riposo retribuiti previsti per legge. Ma a quando risale la possibilità di usufruire di questo periodo di riposo senza preoccuparsi di rimanere senza stipendio?
Di solito il primo cenno in Età contemporanea alle ferie pagate si fa risalire al 1871, quando in Inghilterra fu approvato il Bank Holiday Act. In realtà i bank holidays non sono altro che le nostre festività nazionali. Alla fine del XIX secolo il banchiere John Lubbock, rappresentante del partito Liberale e grande appassionato di cricket, fece pressione affinché i dipendenti delle banche potessero assistere e partecipare alle partite. Non è un caso dunque che i bank holidays previsti dal documento del 1871 (quattro giorni per Inghilterra, Galles e Irlanda e cinque per la Scozia) coincidessero in parte con le date degli incontri di cricket della regione natale di sir Lubbock.
In Germania, a partire dal 1903 i dipendenti dei birrifici riuscirono a ottenere tre giorni di ferie pagate all’anno. Presto, i due terzi dei lavoratori tedeschi poterono godere di due o tre settimane di ferie annue, ma solamente in virtù di accordi sindacali: le vacanze pagate non erano ancora un diritto.

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Processo a Gesù, tra narrazione evangelica e verità storica

La passione di Cristo, una visione storica
I vangeli raccontano l’ultima settimana della vita di Gesù di Nazaret, ma modellano la narrazione degli eventi in base alla fede di chi li ha scritti
* Articolo di Antonio Piñero – 07 aprile 2023 – dalla rivista Storica National Geographic
– Una domenica Gesù entrò a Gerusalemme e venne acclamato dalla folla come il messia, il salvatore inviato da Dio al popolo ebraico. Il venerdì successivo morì sulla croce, e il suo corpo fu sepolto. Nel mezzo di questi due eventi, Gesù dovette affrontare ben due processi. Il primo, giudaico e condotto dal sinedrio – composto da sacerdoti, anziani e dotti della legge –, lo giudicò per le sue pretese messianiche. Il secondo, romano e presieduto dal governatore della Giudea Ponzio Pilato, lo condannò a morte perché si era ribellato all’autorità imperiale. I sei giorni che vanno dalla domenica al venerdì sono quelli della passione di Cristo, che la Chiesa cattolica ricorda nella settimana santa, anche se le feste liturgiche hanno fine con la resurrezione di Gesù, nel terzo giorno dalla sua sepoltura. I vangeli di Marco, Matteo, Luca e Giovanni narrano quanto avvenne in quei giorni.
Ma fino a che punto sono fedeli ai fatti?

Per rispondere alla domanda bisogna tornare all’epoca in cui i testi vennero redatti. Si ritiene che Gesù dovette morire nell’aprile dell’anno 30. Due decenni più tardi, verso il 50, un discepolo di Gerusalemme Leggi Tutto

Pieve di Cento da visitare, per storia, arte e … fiume Reno

Pieve di Cento, nel prossimo weekend ospiterà visitatori raccolti da due diverse organizzazioni che ne hanno scelto il suo territorio come meta di grande interesse storico-artistico e ambientale:
Il Touring club italiano lo ha proposto tra i “10 borghi aperti per voi sotto le stelle”dal 9 all’11 giugno, per vivere un’esperienza indimenticabile tra musei, chiese, aree archeologiche e palazzi storici di tutt’Italia con visite, concerti e aperture straordinarie.
Programma e ed eventi da scegliere su prenotazione.(*) Vedere sotto Note storiche e informazioni e/o il sito https://www.bandierearancioni.it/borgo/pieve-di-cento
FESTIVAL NARRATIVO DEL PAESAGGIO Domenica 11 giugno 2023 partenza da piazza A. Costa – dalle 16:45 alle 19:00
Festival narrativo del Paesaggio – Due terre e un fiume. Trekking sull’argine dell’ex Convento di S. Francesco al Reno alle colonie elioterapiche
L’itinerario inizia con la visita all’interno della Chiesa Collegiata ai piedi della pala di Lavinia Fontana “Assunzione della Madonna”, a seguire ci si incammina verso Leggi Tutto

Certosa di Bologna, un patrimonio di arte e storia da conoscere

C’è un importante patrimonio storico, artistico e architettonico racchiuso nel Cimitero monumentale della città felsinea, ritenuto tra i più belli e significativi in Europa. Ma il recinto funebre ha anche le sue storie da svelare, vite vissute al suo interno e fatti realmente accaduti o – perché no – immaginati dalla fantasia di poeti e scrittori.
Per conoscerlo, ora c’è un libro, ”101 cose da sapere sulla Certosa”, una guida curata da Roberto Martorelli ed edito da Minerva; e riprende anche il Calendario estivo (fino al 2 novembre 2023) la rassegna di eventi culturali curata dal Museo civico del Risorgimento del Settore Musei Civici Bologna, con il contributo di Bologna Servizi Cimiteriali, per valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio racchiuso nel Cimitero Monumentale, la cui rilevanza è stata sancita al livello più alto da UNESCO con l’iscrizione nel 2021 nella lista dei siti Patrimonio Mondiale dell’umanità nell’ambito del progetto “Portici di Bologna”.
Sono 82 gli appuntamenti proposti per il cartellone 2023 (**) che intrecciano arte, storia, teatro, musica e danza per immergersi Leggi Tutto

La situazione dei Comuni dell’Unione Reno Galliera. Primo bilancio degli allagamenti del maggio 2023

Gli eventi calamitosi di questo maggio 2023 non hanno risparmiato i nostri territori.
Proviamo a restituire un quadro di quanto accaduto nei giorni scorsi e di come le nostre amministrazioni e le forze di Polizia locale e di Protezione Civile dell’Unione Reno Galliera hanno affrontato e gestito l’emergenza (dalla News letter dell’Unione).
L’Unione e i suoi comuni hanno innanzi tutto attivato il servizio di informazione telefonica che trasmette alla popolazione le allerte di protezione civile e altre informazioni di interesse pubblico. Le telefonate preregistrate hanno raggiunto tutti i telefoni fissi presenti sugli elenchi telefonici pubblici dei comuni dell’Unione e i telefoni fissi e mobili degli iscritti al servizio (non necessariamente residenti).
Ancor prima erano state informate del rischio alluvione le famiglie che risiedono o che possiedono immobili all’interno delle aree golenali di Castel Maggiore e Castello d’Argile che hanno avuto in tal modo il tempo per mettersi al sicuro.
Le associazioni di volontariato di protezione civile si sono attivate e sono intervenute dove necessario, coordinate a tal fine dal servizio di Protezione Civile della Polizia Locale Reno Galliera, la quale ha anche rafforzato al centrale operativa per poter far fronte all’intensissimo carico telefonico – con turni sulle 24h e COC sempre aperti.

Coinvolti nell’emergenza anche i Servizi alla Persona dell’Unione, impegnati nell’evacuazione Leggi Tutto

Rischio idrogeologico alto e diffuso in Emilia Romagna. Luci e ombre sulle Casse di espansione

INFORMAZIONI RIPRESE DALLA STAMPA
Le aree a rischio alluvione in Italia (da Il Post del 23-5-2023)
Il 5,4 per cento del territorio è in aree a pericolosità elevata, e i comuni dell’Emilia-Romagna sono quelli più a rischio
Ogni anno l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), un ente di ricerca pubblico legato al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, diffonde dati aggiornati che mostrano quanto l’intero territorio italiano sia esposto al rischio idrogeologico, cioè legato a frane e alluvioni. Le indagini e i report servono soprattutto per dare informazioni puntuali a chi gestisce il territorio, tecnici e politici, e in questo modo incentivare interventi per ridurre i rischi. La grave alluvione che negli ultimi giorni ha colpito l’Emilia-Romagna è la conferma di un dato noto da tempo: quasi tutti i comuni della regione si trovano in aree a pericolosità idrica media o elevata.

In generale l’Italia rispetto a molti altri paesi europei è esposta naturalmente al rischio di alluvioni perché lo spazio per contenere l’acqua delle esondazioni è limitato. Negli ultimi decenni questa condizione si è aggravata con l’espansione dei centri abitati e delle aree industriali che hanno coperto una parte consistente di suolo. La cementificazione diminuisce la capacità del suolo di assorbire la pioggia e quindi favorisce lo scorrere di grandi quantità d’acqua. Iniziative che possono contrastare gli effetti del consumo Leggi Tutto

Cavo Napoleonico, scolmatore tra Reno e Po. Note di storia

Il Cavo Napoleonico, o Scolmatore del Reno, è un canale artificiale multifunzione della pianura emiliana che collega i fiumi Reno e Po (testo e foto a colori dell’impianto riprese da Wikipedia*).
È lungo 18 km, parte dal Reno a Sant’Agostino ed arriva nel Po presso Salvatonica, poco a valle della confluenza del Panaro. La sua sezione generalmente trapezoidale è in grado di far defluire anche 1.000 m³ di acqua al secondo. Essendo caratterizzato da un ampio alveo quasi orizzontale consente, nella maggior parte del suo corso, il deflusso idrico sia dal Po al Reno sia viceversa.
La principale funzione del cavo Napoleonico è di scolmatore del Reno. Tale funzionalità è sfruttata solo occasionalmente, in concomitanza con le maggiori piene del fiume Reno. Il cavo Napoleonico funziona propriamente come scolmatore quando il Po non è in piena al contempo con il Reno, mantenendo un battente idrico inferiore. La stessa sezione del cavo fornisce una sorta di bacino che assume la funzione di cassa di colmata, potendo contenere svariate decine di milioni di metri cubi d’acqua. Il funzionamento avviene azionando un duplice sistema di paratie poste alla partenza dal Reno, consentendo di regolare con buona precisione le portate da scolmare; normalmente è sufficiente “alleggerire” il Reno di 500–600 m³/s per garantire una certa tranquillità a valle: è statisticamente improbabile Leggi Tutto