Pattuglie cittadine dell’Ottocento

Pattuglie cittadine, ronde, “City Angels se ne fa un gran parlare di questi tempi. Ma l’idea non è nuova, anzi, ci hanno già provato a metterla in pratica , e più di una volta, anche nell’Ottocento; e i risultati allora non furono brillanti. Almeno a giudicare da quanto è emerso da una ricerca storica condotta su Castello d’Argile e il suo contesto bolognese (*). Se ne trova una prima citazione intorno al 1830. Si era nello Stato Pontificio della Restaurazione post- napoleonica e pre-risorgimentale. La situazione economica e sociale era difficilissima, la povertà diffusa. I furti nelle case di paese e di campagna erano frequenti e frequenti erano anche le aggressioni a mano armata (di coltello o di archibugio) di notte nelle case e per le strade. Si rubava di tutto, denaro – quando se ne trovava – ma anche tanti polli, maiali, biancheria, salumi,
foglie di gelso, pannocchie di frumentone, grano, uva , vino, canapa già lavorata , pecore e  bovini, attrezzi da lavoro e persino utensileria domestica . Di fronte a questo stillicidio , la “Magistratura” di Argile (così si chiamava la Giunta che amministrava il Comune
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Viaggio sulle orme di Guglielmo Marconi in USA. Franco Ardizzoni

Quest’anno, 2009, ricorre il centenario dell’assegnazione del Premio Nobel per la Fisica al bolognese Guglielmo Marconi (1874-1937) e  lo ricordiamo qui con un articolo  del nostro socio Franco Ardizzoni che vi ha dedicato un viaggio speciale, con note  su particolari poco conosciuti
– – Avevo manifestato ad una amica, Marilena Longo, residente a Warwick in USA, nello Stato di Rhode Island, il desiderio di fare ricerche sull’attività  di Guglielmo Marconi in quella zona degli Stati Uniti, e lei mi aveva procurato un appuntamento per visitare il Museo della Comunicazione senza fili e del Vapore della Nuova Inghilterra (The New England Wireless and Steam Museum), con sede a East Greenvich (mezz’ora di strada da Warwick). —
Esaurita questa breve introduzione, necessaria per far capire a chi legge in quale parte degli Stati Uniti ci troviamo, andiamo ora ad inoltraci nell’argomento che vorremmo affrontare, cioè la presenza in questa parte d’America di Guglielmo Marconi e le operazioni da lui svolte per diffondere e perfezionare la sua grande invenzione, cioè la comunicazione senza fili (conosciuta in tutto il mondo con un termine oggi molto diffuso nel campo della radio, dei computer, della TV, dei telecomandi e dei telefoni cellulari: WIRELESS).

Il 24 settembre 2007 siamo andati al New England Wireless and Leggi Tutto

Anselmo Colzani, un baritono, da Budrio al Metropolitan di New York

– Mercoledì 29 giugno 2011 – alle ore 21,15
a
Budrio  ARENA CINEMA, via Marconi, 4
Presentazione del libro
La forza del destino
di
Daniele Rubboli-  Bongiovanni Editore Bologna
dedicato alla carriera del
baritono Anselmo Colzani
(1918-2006)
con proiezioni video e audio. Ingresso Libero

Il libro, che si legge come un romanzo, non concede nulla alla agiografia, ma porta
per mano il lettore a conoscere prima di tutto l’Uomo Anselmo
Colzani, figlio di quella piccola città della provincia di Bologna,
Budrio, celebre nel mondo per le ocarine,
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Guido Scaramagli, memoria storica del mondo agricolo ferrarese. Biografia di Gian Paolo Borghi

Guido Scaramagli
La memoria storica del lavoro e
dell’imprenditoria agricola ferrarese
Articolo – biografia di Gian
Paolo Borghi

Lo scorso 23 luglio è scomparso Guido
Scaramagli, eminente figura di imprenditore agricolo e
fondatore
del Centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese di San
Bartolomeo in Bosco.

Nato il 24 settembre 1921 in una
famiglia di agricoltori, pioniera e protagonista della frutticoltura
ferrarese, abbina una sistematica concezione innovativa aziendale
alla conservazione e alla contestuale rivalutazione della memoria del
mondo delle campagne ferraresi e padane, con intuizioni di rilevante
peso culturale e in una prospettiva anticipatrice degli odierni
musei del lavoro, dell’arte e dell’etnografia rurali. Per oltre un
cinquantennio effettua un’opera di raccolta e di conservazione di un
rilevante corpus documentario di tali realtà tematiche (oggetti,
attrezzi e strumenti di lavoro, macchinari, materiali archivistici),
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Luigi Groto, il “cieco d’Adria” “terremotato” a Malalbergo nel 1570. Dino Chiarini

Luigi Groto -o Grotto,
come riportano alcuni documenti- (Adria, 7 settembre
1541–Venezia, 13 dicembre 1585) fu un celebre drammaturgo, poeta,
filosofo, musicista, ambasciatore di Adria presso la Serenissima
Repubblica.
Era figlio di Federico e di Maria de’ Rivieri ed
appartenente ad una famiglia della piccola nobiltà adriese
proprietaria di vasti terreni; venne colpito da cecicità completa
all’età di otto anni. Fu membro di varie Accademie letterarie, tra
cui quella di “Umanae Litterae” di Adria, ed istituì una propria
scuola, l’Accademia degli Illustrati. Compose numerose poesie,
svariate commedie e tradusse diverse opere dal greco. Nei primi mesi
del 1567 fu processato come eretico per aver letto e conservato
alcuni libri di Erasmo da Rotterdam e di Bernardino Ochino: proprio
per questo motivo fu escluso dall’insegnamento. Più tardi,
precisamente l’8 luglio 1567, il processo si chiuse con l’abiura del
Groto ed il gesto lo rese sì libero dalle censure e dalla prigione a
vita, ma non gli consentì di tornare a insegnare, lasciandolo
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La torre “Conserva”. Agonia di un edificio. Franco Ardizzoni

La torre Conserva è un edificio di fine Quattrocento o inizi Cinquecento, che si scorge sulla sinistra percorrendo la strada S.Alberto, da S.Pietro in Casale verso S.Vincenzo, appena dentro il territorio di Galliera ed è posta al n. 5 della omonima via Torre. E’ una casa-torre sviluppata su tre piani dell’altezza complessiva di circa 18 metri e con una base leggermente rettangolare di circa  mt.8×6, ai cui lati sono state addossate due ulteriori costruzioni .
Costruita probabilmente dai Malvezzi, antica famiglia senatoria bolognese, i quali nel XV secolo,  possedevano molte terre nella zona a partire da S. Alberto (oggi in comune di S. Pietro in Casale), attraversando parte del comune di Galliera, e verso il territorio ferrarese fino alla località  Raveda, nei pressi di Mirabello.

Allora il fiume Reno non aveva l’attuale percorso, ma da S. Agostino proseguiva verso nord immettendosi nel Po all’altezza di Porotto ed il territorio bolognese arrivava fino alla torre Verga (oggi non più esistente) appunto vicino all’attuale Mirabello, per cui i Malvezzi potevano  coltivare ed amministrare le loro terre senza troppi impedimenti, non avendo l’ostacolo del fiume.

La torre si trova a poca distanza dal Palazzo della Tombetta, villa padronale costruita dalla stessa famiglia e sede della tenuta Tombetta, un vasto tenimento di 570 tornature che nel 1801 Francesco e Giuseppe Malvezzi vendettero ad Antonio Aldini e che nel Leggi Tutto

“L’acqua, un bene da salvare”, Programma e relatori del Convegno-Tavola rotonda del 29-04-2005.

Istituzioni, Agenzie, Cittadini a confronto. Un dibattito su progetti ed esperienze.

Promosso e organizzato dal Gruppo di Studi della Pianura del Reno, con la collaborazione dell’Istituzione Villa Smeraldi e con il patrocinio del Comune di Bentivoglio. Si avvale anche dei contributi del Comune di Bologna, del Consorzio Chiusa di Casalecchio e dell’AEmilBanca.

Il programma della “Tavola rotonda” è ricco di numerosi interventi di qualificati relatori istituzionali e tecnici, in rappresentanza degli Enti che si occupano di approvvigionamento e distribuzione dell’acqua, pianificazione e difesa, e di tutti i vari aspetti e problemi che questo argomento di vitale importanza presenta.

Si comincerà  alle ore 16.30 del 29 aprile prossimo con i saluti di apertura di Magda Barbieri, presidente del Gruppo di Studi  e di Valerio Gualandi , presidente dell’Istituzione “Villa Smeraldi”. Poi sono previsti i seguenti interventi, suddivisi in gruppi omogenei per argomento: 

UNA SITUAZIONE IN EVOLUZIONE

Dott. Fabio Marchi– Segretario Generale del Consorzio Chiusa di Casalecchio e del Canale Reno
“Storia e futuro delle acque di Bologna”

Dott. Ferruccio Melloni – Segretario generale dell’Autorità  di Bacino del Reno
“Stato di avanzamento della pianificazione della messa in sicurezza dei corsi d’acqua del Bacino del Reno”

Ing. Tiziano Draghetti – Servizio Tutela e risanamento risorsa acqua della Regione Emilia Romagna
“I cambiamenti climatici e le risorse idriche”

LE PROPOSTE DEGLI ENTI DI GESTIONE

 Ing. Marco Morselli – Direttore Agenzia ATO5 di Bologna “Progetti ed indirizzi per il settore civile” 

Dott. Agostino Parigi – Direttore della Bonifica Renana
“L’utilizzo delle acque di superficie quale contributo concreto al riequilibrio del Leggi Tutto

“Caserme rosse”. Il lager di Bologna. Armando Sarti

A Bologna, in via di Corticella al civico 147, si trova il portale di ingresso di ciò che resta del “lager di Bologna” dopo il bombardamento aereo alleato del 12 ottobre 1944, che demolì oltre il 90% della cubatura dei fabbricati allora esistenti, dove erano rinchiusi migliaia di rastrellati in attesa della deportazione. Cinque dei sei imponenti fabbricati a forma di U, le palazzine comando, altri fabbricati minori, sotto il peso distruttivo di 750 ordigni da 100 libbre sganciati durante l’attacco aereo del 47° Bomb Wing dell’Air Force americana che avvenne dalle ore 12 alle ore 14, come si è appreso dall’apertura avvenuta qualche anno fa degli archivi dei servizi segreti americani riguardo i bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale, furono rasi al suolo. Gli americani pensavano di colpire un complesso militare nemico, non sapevano che Caserme Rosse era un campo di prigionia. Solo su Caserme Rosse quel giorno caddero oltre 34.000 kg di bombe costruite sì per demolire, ma soprattutto per ferire ed uccidere gli uomini: ogni ordigno era in grado di colpire, con il suo effetto schegge, uomini allo scoperto nel raggio 60 metri dall’esplosione. 

I reclusi nel lager di Caserme Rosse, oltre a temere la furia nazista ed il sempre presente pericolo dell’immediata deportazione nei campi di prigionia Leggi Tutto

Una poesia dedicata al 25 aprile

A seguire, una poesia di Maria Cristina Nascosi, in lingua  italiana e in dialetto ferrarese, per ‘non
dimenticare di ricordare
una data importante per tutti, il 64°
della Liberazione: era stata ispirata tempo fa da due film molto belli, ognuno a proprio modo, coinvolgenti ed inerenti al tema:
Tornare per rivivere di Claude Lelouch (Partir revenir) del 1985 ed
Arrivederci, ragazzi (Au revoir, les enfants), di Louis Malle del
1987, lo stesso anno in cui, peraltro, la delicata pellicola aveva
davvero meritato il Leone d’Oro alla Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica
di Venezia.

Mai più¹Auschwitz
Son tornata.
Sì, ce l’ho fatta,
a ritornare
e rivedere
la nostra bella casa,
il giardino,
l’albero,
il pozzo.
Mi pareva di sentire
le urla dei bimbi
riempire il cortile
e la voce di tua madre,
all’ora di cena.
Son tornata,
ma senza te.
Su quel treno-merci
non hai resistito
alla fame,
al freddo,
alla sete,

come tanti altri.

Sei rimasto là,
con tanti altri.
Sì,
son tornata,
ma il mio cuore,
tutto il mio essere,
son rimasti
là
con te.

Maria Cristina Nascosi

A són turnàda.
Sì, a són stada bòna
ad turnàr
e’d védar
la nostra bèla cà,
al zardìn,
l’àrbul,
al pózz.
Am paréva’d séntir
i vèrss di putìn
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Festa del Primo maggio. Cenni di storia

La Festa dei lavoratori, detta anche Festa del lavoro, è  celebrata il 1° maggio
di ogni anno per ricordare l’impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori. La festa del lavoro è riconosciuta ufficialmente  in molte nazioni del mondo ma non in tutte.
Ha origini internazionali
Più precisamente, con essa si intende onorare le battaglie operaie volte alla conquista di un diritto ben preciso: l’orario di lavoro quotidiano fissato in otto ore. Tali battaglie portarono alla promulgazione di una legge che fu approvata nel 1866 nell’Illinois (USA). La Prima Internazionale richiese poi che legislazioni simili fossero approvate anche in Europa. Convenzionalmente, l’origine della festa viene fatta risalire ad una manifestazione organizzata negli Stati Uniti dai Cavalieri del lavoro (Knights of Labor, associazione fondata nel 1869) a New York il 5 settembre 1882. Due anni dopo, nel 1884, in un’analoga manifestazione i Cavalieri del lavoro approvarono una risoluzione affinché l’evento Leggi Tutto