
– Nota introduttiva. Con questo articolo, cortesemente inviatoci dall’autore Giuseppe Sgubbi, avviamo la pubblicazione di una serie di studi di questo appassionato cultore della materia, dedicati all’area romagnola e ravennate in particolare, in omaggio anche alla relazione del nostro fiume Reno con l’area dove scorrono i suoi affluenti terminali –
Dall’Anatolia all’Etruria e da Spina a Pisa
Un gruppo di studiosi toscani guidati dal professore Gianfranco Bracci hanno fatto le dovute ricerche nell’ intento di individuare il percorso di due antichissimi tragitti, uno marino (dall’Anatolia all’Etruria)e l’altro terrestre ( da Spina a Pisa). Grazie ad un qualificato e giusto riscontro giornalistico, il frutto delle loro scoperte è stato fatto conoscere anche al grande pubblico. Vediamo questi tragitti.
Tragitto marino:
VIA DEL FERRO, DALL’ANATOLIA ALL’ETRURIA. Si tratta di un
tragitto datato al 12° secolo a.C, che sarebbe stato usato per
la . prima volta dagli etruschi nell’intento di emigrare verso
occidente, alla ricerca di metalli. Il percorso sarebbe: partenza
dalla città turca di Badrum, poi con una navigazione di
piccolo cabotaggio, coste greche, pugliesi, calabre siciliane,
sarde, corsiche, approdo in Toscana nei pressi di Pisa.
Tragitto terrestre:
STRADA ETRUSCA DEI DUE MARI. Si tratta di un tragitto datato al
4° secolo a.C, ricordato nel Periplo del Mediterraneo del
portolano greco Scilace di Carianda, questi, nel corso della
descrizione delle spiagge romagnole, in via del tutto
eccezionale,cita una direttrice terrestre che da Spina in Adriatico
raggiungeva Pisa nel Tirreno. Si tratta della strada extraurbana più
antica dell’Europa. Per gli studiosi toscani il tragitto sarebbe:
Pisa, Poggio Castiglioni, , Monterenzio, Marzabotto, Bologna,
Campotto , Spina.
Come si può vedere, si tratta di due
tragitti, ma essendo collegati, formavano una unica direttrice,
che dalla Turchia arrivava in Romagna.
I temi trattati sono affascinanti ed
interessantissimi, infatti sollevano problemi storici non ancora
definitivamente irrisolti: migrazione dei popoli, compresa la
provenienza degli etruschi, antiche vie dei commerci, ecc.
Considerato che da tempo mi interesso
di questi temi, al riguardo ho già dato alle stampe diversi lavori,
Circe Ulisse ed Enea in Adriatico? – Alla ricerca del tesoro di
Spina nel santuario greco di Delfi – Il tragitto terrestre segnalato
nel periplo dello Ps Scilace – Evoluzione ed aspettative
riguardanti l’abitato preistorico di via Ordiere, intendo
portare un mio modesto contributo.
Premetto anzitutto che le mie ipotesi
divergono molto da quelle formulate dagli studiosi toscani,
divergenze scaturite da una diversa questione di fondo: per i toscani
i primi popoli arrivati in Italia sarebbero arrivati grazie ad una
rotta “ tirrenicaâ€, a mio modesto parere invece
sarebbero arrivati grazie ad una rotta “adriaticaâ€.
Conseguentemente. pur accettando la partenza dalla Anatolia, il
punto terminale sarebbe Pisa e non Spina, cioè Anatolia, Spina ,
Pisa, e non Anatolia, Pisa, Spina. La differenza, in apparenza
formale è invece sostanziale, le motivazioni si potranno trovare
nella apposita APPENDICE.
Da questa diversa questione di fondo ,
scaturiscono visioni storiche che possono mettere in discussione
conoscenze della storia italiana credute inconfutabili.
Venendo al tema: considerando Spina
tappa intermedia, perciò punto di partenza per la via dei due mari,
il tragitto designato dagli studiosi toscani . almeno per quanto
riguarda il tratto dai piedi degli Appennini a Spina, deve essere a
mio parere rivisto, ed è proprio quello che mi accingo a fare, anzi
mi limito a toccare solo questo punto, tutte le altre problematiche
saranno trattate in un mio prossimo lavoro che ben presto darò alle
stampe dal titolo: Antichissime vicende ambientate in Alto Adriatico
ed in Romagna, estratte dalle più antiche storie del mondo.
Vediamo cosa è scritto nel periplo:
“Gli etruschi con la città greca di Spina, distante 20 stadi dal
mare, lungo il fiume Eridano e distante 3 giorni di cammino da una
città etrusca sul Tirreno.”
Tutti gli studiosi concordano, pur
trattandosi di un passo più volte interpolato e perciò di non
facile interpretazione, che il portolano ha inteso descrivere
l’effettiva esistenza in loco di una importante direttrice che
collegava i due mari.
I pareri degli studiosi che si sono
interessati di questo tragitto non concordano al riguardo della
individuazione del possibile antico percorso: per alcuni il tracciato
poteva essere Spina, Ravenna, Faenza, Valle del Lamone, Firenze ,
Pisa.
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