Bologna attrae: aumenta ancora la popolazione in città, per tre quarti arriva da altri comuni italiani
Bologna cresce ancora. Nel 2018 i fiocchi rosa e azzurri in città sono sostanzialmente stabili, a quota 3.091 (-4 nati), mentre il saldo migratorio si conferma positivo per circa 2.900 unità: sono le due condizioni che rendono possibile l’aumento della popolazione residente in città (+0,4%), assieme a una battuta d’arresto dei decessi (-4.5%), con un ritorno sui livelli consueti dopo il consistente incremento dei decessi registrato nel 2017 soprattutto tra persone con più di 80 anni. “Bologna registra un altro risultato importante – sottolinea l’assessore al Bilancio Davide Conte -: la popolazione residente cresce evidenziando l’attrattività della città, sia per motivi di lavoro, che in generale di fiducia nel futuro, non a caso anche il dato delle nascite è positivo, in contro tendenza sul dato nazionale”.
Le tendenze demografiche del 2018 sono contenute nello studio annuale elaborato dall’Ufficio di Statistica del Comune di Bologna.
Popolazione in lieve crescita: circa 1.400 abitanti in più in un anno
Al 31 dicembre 2018 a Bologna la popolazione residente tocca quota 390.636 abitanti (+0,4% in un anno pari a quasi 1.400 persone in più). La tendenza alla crescita
Manifesti bolognesi per Grande Guerra, collezione on line
Manifesti Bolognesi Grande Guerra
La collezione è costituita da manifesti stampati e affissi a Bologna dal febbraio 1915 all’agosto 1918, relativi in modo specifico alla Prima Guerra Mondiale.
I manifesti provengono dall’Ufficio di Polizia Municipale che, curando le pubbliche affissioni, selezionava quelli attinenti alla Guerra e ne tratteneva una copia, destinandola al Museo, incaricato di raccogliere testimonianze del conflitto in corso attraverso la raccolta di ogni possibile documento a stampa.
La donazione venne effettuata in tre riprese: nel 1915, nel 1918 e nel 1920.
Trattandosi di una raccolta di documenti effettuata “alla fonte”, è quasi completa.
Facevano parte della donazione anche alcuni manifesti illustrati relativi al Prestito Nazionale, che sono stati riuniti insieme ad altri analoghi ma di provenienza diversa per costituire una collezione a sé stante, consultabile a questo link
https://www.storiaememoriadibologna.it/prima-guerra-mondial/collezioni-digitali/manifesti-bolognesi-grande-guerra/
Sagre e feste nel bolognese in febbraio e marzo
“Sagre e feste del territorio bolognese”: carnevali, mercati contadini e sagre. E’ online il calendario di febbraio e marzo
E’ on line nuovo numero di “Sagre e feste del territorio bolognese”, il calendario curato dalla Città metropolitana che raccoglie le manifestazioni enogastronomiche del territorio bolognese
www.cittametropolitana.bo.it/sagrefeste
Febbraio e marzo segnano il passaggio dalla fine dell’inverno all’inizio della primavera,
Consorzio Reno Savena, derivazioni chiuse e riaperte
Comunicato del 5 febbraio 2019
Aggiornamenti sulle derivazioni del canale di Reno e Savena
La piena era prevedibile ed è stata prevista tant’è che abbiamo chiuso la derivazione del canale di Reno (azzerato la portata del canale verso Bologna alle ore 17:00 di venerdì 01/02), mentre quella del canale di Savena era già chiusa per lavori di straordinaria manutenzione nel tratto di Chiesa nuova.
I picchi di livello massimi (metri sul ciglio della chiusa) sono stati rispettivamente: 2,33 h alle ore 10:10 del 02/02 alla Chiusa di Casalecchio e m 1,36 alle ore 7:50 del 02/02 alla Chiusa di San Ruffillo.
Al Trebbo di Reno, dove la canaletta Ghisiliera restituisce le acque al Reno, il livello del fiume è salito oltre 14 metri fino a raggiungere una quota a circa metri 1,5 dalla sommità arginale.
I canali di Reno e di Savena liberi dalle acque del fiume hanno con facilità raccolto e smaltito le colatizie provenienti dalla collina sovrastante la città e dagli scolmatori di fognatura.
Le derivazioni sono rimaste chiuse fino a questa mattina, perché l’acqua nei fiumi era torbida e avrebbe riempito i canali di sedime.
Bonifica Renana per il contenimento dei danni da esondazione
Comunicato stampa del 4 febbraio 2019
ATTIVITA’ DELLA BONIFICA RENANA PER IL CONTENIMENTO DELL’ALLUVIONE DA ROTTURA ARGINALE DEL RENO
La Bonifica Renana sta prestando la massima collaborazione per il contenimento dell’emergenza alluvionale provocata dallo sfondamento dell’argine maestro del Reno, a Boschetto di Castelmaggiore (Bologna), fermo restando che gestione e manutenzione di fiumi e torrenti (cioè dei corsi d’acqua naturali come Reno, Samoggia, Savena, Quaderna ecc), compete alla Regione,
La massa d’acqua riversatasi dalla falla arginale nella pianura nord di Bologna ha allagato circa 2.750 ettari di superficie (comuni di Castelmaggiore, Argelato, Pieve di Cento, Castello d’Argile, San Giorgio di Piano e San Pietro in Casale) mettendo a dura prova il reticolo di scolo artificiale gestito dalla Renana.
Attraverso i canali di bonifica Venenta, Canaletta di Casadio, Riolo, Fossa Quadra, Fossa Storta e Gramigna Superiore e loro affluenti, le acque fuoriuscite dal Reno sono state in parte immesse dentro il Canale Emiliano Romagnolo ed in parte convogliate verso casse di espansione ed impianti
Cronache sul Reno, per non dimenticare: articoli, foto e video dalla stampa
Il Reno ha esondato e rotto un argine a Castel Maggiore, nel Bolognese. 2 febbraio 2019
In cinque ore la rottura dell’argine del fiume Reno tra Castel Maggiore e Argelato, nel Bolognese, ha provocato la fuoriuscita di circa 1,5-2 milioni di metri cubi di acqua, con una portata di 80 metri cubi al secondo. E’ la stima della Protezione civile dell’Emilia-Romagna: il cedimento ha riguardato un tratto di circa 50 metri di lunghezza per due di altezza.
La situazione “più impegnativa, critica, al momento” sul fronte maltempo in Emilia-Romagna è dunque a Castel Maggiore, dove “è in corso l’apertura dell’argine del fiume Reno, con l’acqua che sta uscendo e che sta interessando alcune case di campagna”. Lo dice all’Ansa Maurizio Mainetti, direttore dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile. Il livello idrometrico del fiume Po è già salito di tre metri in sole 12 ore: lo registra la Coldiretti a Boretto, nel Reggiano. Sono due delle immagini della grave situazione che si sta riscontrando in buona parte della regione.
Chiusa la Trasversale di Pianura da Funo di Argelato a San Giovanni in Persiceto, inoltre
Reno in piena. Già alcune esondazioni in città e provincia
Riportiamo qui le notizie di cronaca sulla situazione di Bologna, Vergato, Cento e Castello d’Argile – Prossima apertura del Cavo napoleonico. Allerta della Protezione Civile- (febbraio 2019)
– Il fiume Reno sta esondando dagli argini a Bologna e in provincia. A Bologna nella zona di Borgo Panigale, via Triumvirato, in particolare in via Giunio Bruto e l’acqua qui ha già invaso da stamattina giardini, cortili e parzialmente alcune abitazioni. . «Siamo davvero preoccupati – dice Francesco Bonafè, un residente – perché il fiume ha già intaccato le abitazioni e non è ancora in piena. Piena che ci hanno comunicato dovrebbe verificarsi intorno a mezzogiorno. Se verrà fuori ulteriormente qui ci saranno delle case completamente sommerse». Sul posto la Protezione civile, la municipale, i carabinieri che stanno controllando la situazione.
In via Giunio Bruto, cinque famiglie hanno lasciato per precauzione la loro casa. Disagi anche in via della Berleta (una famiglia evacuata) e via del Traghetto. Sempre attivo il numero della Centrale Radio Operativa della Polizia Locale (051266626) per le emergenze e le richieste di intervento urgente. La viabilità è garantita ovunque, fa sapere il Comune in una nota. Sotto controllo tecnico del Comune in queste ore anche i ponti Pertini, Togliatti e il Pontelungo.
Fonte: Articolo da https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/meteo/piena-reno-oggi-1.4421415
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S. Giorgio di Piano e la Grande Guerra. Anna Fini
SAN GIORGIO DI PIANO NELLA GRANDE GUERRA
Ricerca storica di Anna Fini
All’entrata in guerra dell’Italia il 24 maggio 1915 San Giorgio era un paese con 4826 abitanti ma in piena espansione: infatti la zona verde dei terragli, che cingeva il paese, era stata suddivisa in numerosi lotti ed era già iniziata la costruzione delle prime abitazioni; parte delle nuove vie e piazze erano state intitolate già dal 1911, in occasione del cinquantenario dell’Unità d’Italia, ai futuri territori italiani allora ancora in mano austriache.
Il paese non solo si stava ingrandendo ma si era abbellito col nuovo “acciottolato” nella via principale, col restauro di porta Ferrara e con la costruzione di nuove case per operai, abitazione dotate di “gabinetti”; inoltre, erano appena stati costruiti nuovi edifici per tutta la comunità quali il macello, un lavatoio pubblico ed un “fabbricato d’isolamento” per ricoverarvi le persone affette da malattie contagiose e dove era possibile usufruire del bagno pubblico.
Un acquedotto pubblico distribuiva l’acqua sia al lavatoio che alla popolazione attraverso 3 fontanelle poste lungo la via principale e da un anno a San Giorgio “il castello” aveva l’illuminazione elettrica, mentre alle frazioni era stata ceduta quella precedente a
Mestieri di strada a Bologna: i venditori ambulanti di una volta
Mestieri di strada | i venditori ambulanti 1796 | 1927
Nel sito Storia e Memoria di Bologna è ora presente l’approfondimento dedicato ai Mistocchinai, orbini, stagnini e solfanari… tanti sono i lavori ormai dimenticati da più di un secolo. Ma qualcuno sopravvive ancora in occasione di fiere e feste di paese. Per approfondire attraverso testi, foto e documenti :
https://www.storiaememoriadibologna.it/mestieri-di-strada-i-venditori-ambulanti-2088-evento
Bologna, tranquilla e ascetica per eccellenza, coi portici lunghi e melanconici, ha perduto in un ventennio anche molte caratteristiche del suo popolo, delle sue genti, ed importanti tradizioni storiche si sono rincantucciate chissà dove. Oggi conserva ancora qualche costumanza, qualche macchietta e le eresie del suo dialetto masticato molto spesso maccheronicamente. (…) E così i mestieri della via hanno mutato un pò per le ineluttabili necessità del dopo guerra, un pò per trasformazione di molte cose.
Nei crocevia delle strade, nei vicoletti silenti e romiti, sotto i lunghi porticati, qualche tipica macchietta petroniana
Con gli Egizi al Museo Civico Archeologico di Bologna
Mentre il freddo impera e la città si prepara ad accogliere la settimana più contemporanea dell’anno con ART CITY il Museo civico Archeologico di Bologna offre un diversivo (o una piacevole aggiunta) con un tuffo nell’antico: sono aperte infatti le sale della collezione egizia, della preistoria e dell’abitato di Bologna etrusca, accessibili con biglietto ridotto a 3 euro.
Bisogna ancora pazientare invece per accedere alle collezioni etrusca, greca, gallica e romana: solo la tarda primavera permetterà di ritornare a visitare l’intero primo piano del museo, dove fervono i lavori di rifacimento del coperto.
La prima domenica del mese (domenica 3 febbraio) si entra alle collezioni permanenti gratuitamente, trovando anche le pin del Museo: basterà un piccolo contributo per appuntare al bavero del cappotto il volto enigmatico e sereno della nostra Tashakheper.