Continua l’attività di smaltimento da parte del reticolo idraulico artificiale della Bonifica Renana delle acque esterne esondate dai corsi d’acqua regionali. Ad oggi nelle casse di espansione del sistema idraulico del Consorzio sono parcheggiati più di 11 milioni di metri cubi d’acqua, in attesa che i livelli del Reno si abbassino e consentano di sollevare meccanicamente nel fiume queste masse idriche.
Per ammortizzare gli effetti della rotta dell’Idice e della piena del Navile sono state attivate tutte le casse di espansione consortili, tra cui Punta Signana (1 milione di metri cubi), Gandazzolo Vecchia, (1,8 milioni di metri cubi) e Gandazzolo Nuova (4,5 milioni di metri cubi). Anche il reticolo dei canali artificiali di scolo è pieno, ma ad oggi argini e botti del sistema consortile stanno reggendo la forte pressione delle masse d’acqua in transito.
Le pompe di sollevamento dei principali impianti idrovori della Renana, da venerdì ad oggi hanno accumulato circa 1.400 ore di funzionamento, sollevando verso i corpi riceventi un volume d’acqua pari a 23 milioni di metri cubi . Per avere un’idea delle quantità basti sapere che si tratta del volume corrispondente allo svuotamento di 7.700 piscine
Lavoro, chimica e rischi per la salute … già nel 1600 ne parlò Ramazzini
Mentre Taranto vive il dramma della difficile convivenza tra i pericoli per la salute pubblica e la presenza di una grande fabbrica altamente inquinante, si può ricordare quando e chi cominciò a mettere in guardia
“Un elogio al lavoro dei chimici con gli avvertimenti per i danni alla salute da parte di Bernardino Ramazzini (1633-1714)
A Finale una fabbrica per produrre sublimato nel 600 (Stralcio da un articolo di Galileo Dallolio publicato su “La Fuglara” rivista del CARC Centro di attività Ricreative Culturali di Finale Emilia in settembre 2019)
“… L’articolo odierno riprende le ragioni per cui a Finale fu attiva una fabbrica di un prodotto probabilmente ricavato dal mercurio e si conclude con un elogio alla chimica e ai lavoratori della chimica da parte di Bernardino Ramazzini, il fondatore della medicina del lavoro, lo scienziato che ha introdotto il concetto della prevenzione e che vede il suo nome sempre presente in Istituti, Scuole di specializzazione , ricerche e dove si agisca per la tutela della salute. Le sue parole contengono un’idea forte: le fabbriche , quando si scopre che inquinano, non vanno chiuse ma devono essere messe in condizione di lavorare in sicurezza sia per i lavoratori che per l’ambiente fisico e sociale. Ramazzini non si esprime in questo modo, ai suoi
Celebrazioni vinciane a Modena
Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena, C.so Vittorio Emanuele, 59
Leonardo visto da… Carlo Pedretti, Edmondo Solmi e Giovanni Battista Venturi
La vita, i libri, le scoperte di tre studiosi emiliani
Conferenze di chiusura delle celebrazioni vinciane
Dopo l’incontro di venerdì scorso sul tema “Carlo Pedretti – Faccia a faccia con Leonardo” con Margherita Melani e Sara Taglialagamba della Fondazione Rossana e Carlo Pedretti
Seguono:
– Venerdì 22 novembre 2019, ore 17.00
Il Leonardo di Edmondo Solmi tra divulgazione e ricerca
Roberto Marcuccio – Biblioteca Panizzi / Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena
– Venerdì 29 novembre 2019, ore 17.00
Giovanni Battista Venturi: Leonardo e la scienza nei manoscritti di Francia e nel Codice Atlantico. Fabio Ori – Autore del volume Giovanni Battista Venturi nella storia della scienza (Reggio Emilia, 2019)
* Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Convegno internazionale su Lucrezia Borgia d’Este
Convegno internazionale “Lucretia Estensis de Borgia. Il potere al femminile”
Modena, sabato 23 novembre 2019 Fondazione Collegio San Carlo via San Carlo, 5
Il programma, promosso per iniziativa dell’Archivio di Stato di Modena, prevede un ampio excursus sulla vita e le relazioni di questa importante protagonista di un difficile periodo storico:
– ore 9 Introduzione e saluti del sindaco di Modena e rappresentanti del Ministero per i Beni e le attività Culturali e il Turismo. Seguono gli interventi di numerosi e qualificati relatori:
I SESSIONE
Le “rotte” di Reno del ’49 e del ’51, a Gallo di Poggio Renatico
Le “rotte” del Reno del ’49 e del ‘51
Testo di Giulio Reggiani
Possiamo considerare il 1951 come l’annus horribilis delle alluvioni italiane? Forse no, se andiamo molto indietro nel tempo. Ma se consideriamo gli ultimi due secoli e valutiamo solamente i dati riguardanti la parte terminale della pianura padano-veneta (ed il bacino idrografico renano in particolare) siamo in grado di affermarlo con certezza. Infatti quell’anno successero due episodi di straordinario impatto sulle popolazioni di ambedue le sponde sinistre, sia del Po che del Reno; ed avvennero l’uno all’inizio e l’altro alla fine dell’anno. Il “trait d’union” fra queste due, fu la sommersione di terreni fecondi e ben coltivati di dimensioni assai rilevanti; naturalmente l’allagamento del Rodigino fu molto superiore a quello del Ferrarese, viste le diverse portate d’acqua dei due fiumi.
La più famosa e disastrosa inondazione italiana, dall’Unificazione ad oggi, resta senza dubbio quella del 13 novembre 1951, che vide il Po, il maggior fiume d’Italia, rompere il suo argine sinistro ad Occhiobello, in provincia di Rovigo, causando danni di dimensioni bibliche, allagando circa 70 mila ettari di fertile campagna e costringendo all’evacuazione
Di nuovo sott’acqua…
17 novembre. Ci risiamo. Sono passati appena 9 mesi dalla rotta di Reno al Trebbo (Castel Maggiore) nel febbraio di quest’anno, che già ci ritroviamo con tante case, strade, vaste aree di campagna invase dalle acque straripate o esondate da fiumi , canali e fossati strapieni. Sono bastati alcuni giorni e notti di piogge intense (ma non eccezionali…) , e tutto il sistema di circolazione delle acque nella miriade di corsi che attraversano la nostra pianura intorno al Reno è entrato in crisi. E sì che ci erano stati annunciati interventi per la sicurezza idrogeologica per centinaia di milioni… Ma non sappiamo quanti ne siano poi stati realizzati o avviati. Di certo che la cronaca di oggi è un bollettino di guerra, per molti persa. Leggiamo dalla stampa:”Esondato a Budrio il fiume Idice. Campagne allagate a Budrio e Castenaso. Il Reno sta raggiungendo il colmo a Casalecchio di Reno. Anche i fiumi Samoggia e Sillaro hanno raggiunto il livello 3. A Castel Maggiore interviene l’esercito in seguito a tracimazione del Canale Navile in località Castello…Rimane l’allerta rossa per i fiumi in Emilia, visto che il maltempo delle ultime ore sta creando situazioni di criticità soprattutto nelle provincie di Bologna e Ferrara per il rapido innalzamento dei fiumi….
….. Nella tarda mattinata, su richiesta della Prefettura di Bologna, l’Esercito è stato chiamato ad intervenire
U.MANO, arte e scienza, antica misura e nuova civiltà
-Nuova mostra al Centro Arti e Scienze Golinelli, Bologna via Paolo Nanni Costa 14
dal 20 novembre 2019 al 9 aprile 2020
U.MANO – Arte e scienza: antica misura, nuova civiltà,
Il tema della mano nei suoi snodi storici e culturali, che vanno dal Rinascimento alla contemporaneità, con uno sguardo alle sfide del futuro.
Le mani, che da un lato rimandano il pensiero alle origini dell’umanità e allo sviluppo del linguaggio, del simbolico e della tecnologia, sono il primo strumento grazie a cui apprendiamo, sperimentando attraverso l’errore e formalizzando procedure attraverso la stesura di algoritmi.
Un progetto di Fondazione Golinelli, a cura di Andrea Zanotti con Silvia Evangelisti, Carlo Fiorini, Stefano Zuffi.
PERCORSO ESPOSITIVO
I maestri del passato dialogano con il presente attraverso installazioni, esperienze di realtà aumentata, rimaterializzazioni, innovazioni robotiche applicate e postazioni interattive. Da Caravaggio a Guercino, da Carracci al Pistoletto, i visitatori compiono un viaggio unico e irripetibile tra passato, presente e futuro. La riflessione sul tema della mano consente così di indagare il ruolo dell’uomo in un presente dominato dalla tecnologia.
PROPOSTE DIDATTICHE
Fondazione Golinelli propone alle scuole una fruizione della mostra attraverso percorsi didattici e formativi appositamente studiati e modulati per fasce d’età: visite guidate interattive per le classi primarie,
Sante e streghe del Medioevo, in un libro
PRESENTAZIONE DEL LIBRO “SANTE E STREGHE” Storie di donne nel Medioevo di Beatrice Borghi e Maria Rosaria Catino
IL PRIMO VOLUME DELLA COLLANA DEDICATA AI RAGAZZI DELLE SCUOLE MEDIE CHE RACCONTA STORIE E LEGGENDE DEL MEDIOEVO
Martedì 12 novembre, ore 18.00 – c/o Libreria Zanichelli – Piazza Galvani, 1/H – Bologna
Due donne che hanno sfidato il loro tempo.
Due protagoniste di eventi terribili e meravigliosi, forti, coraggiose e indomite. Due vicende da raccontare perché la Storia è uno specchio in cui riflettersi. La storia è stata per lunghissimi secoli raccontata da un unico punto di vista: quello degli uomini soffermandosi sulle narrazioni di invasioni, guerre, papi, imperatori, viaggiatori e inventori. E le donne? Il volume racconta attraverso la voce delle protagoniste alcuni momenti della vita di Santa Chiara d’Assisi e della “grandissima incantatrice” di Bologna Gentile Budrioli, restituendo, con una scrittura avvincente e agile, la prospettiva di genere alla narrazione storica. Due donne che, con grande forza e notevoli doti intellettuali, riuscirono a indirizzare le scelte dei potenti e ad incidere in modo significativo nella storia politica e culturale di quel tempo
Azzo Cacciari da Pegola, chi era costui?
Azzo Cacciari di Pegola che vinse a Montecarlo il 1° premio del Grand Prix du Casino di “Tiro al piccione” nel 1909
* Un’ altra delle storie curiose scovate dal nostro socio Dino Chiarini
Mi sembra doveroso, prima di introdurre il personaggio che segue, anticipare alcune spiegazioni su uno sport che, ancor oggi olimpico nel piattello, era a quell’epoca (parliamo di oltre un secolo fa) troppo cruento e feroce verso gli animali. Nella suo complesso, il “Tiro a volo” era una disciplina che consisteva nel colpire un bersaglio in movimento da una determinata distanza e con un fucile a canna liscia; però era suddivisa in diverse categorie, tra queste il “Tiro al piattello” e “Tiro al piccione” (1) . Quest’ultima specialità, come il lettore avrà intuito, è oggi proibita come sport e fu vietata in Italia dal 1° gennaio 1994, sostituita con il “Tiro all’elica”, conosciuto anche come “Tiro al piccione d’argilla”. La gara del “Tiro al piccione” era praticata con una “doppietta calibro dodici” ed era assai sanguinosa: infatti i colombi, sistemati in varie cassette, venivano liberati uno per volta senza un ordine preciso; per vincere la gara, a ugual numero di volatili per ciascun “tiratore” bisognava abbatterne uno più degli avversari.
Azzo Cacciari era nato a Baricella (Bo) il 2 maggio 1881 e da parecchi anni risiedeva a Malalbergo (Bo),
Tutto sulla Luna, Galileo, Leonardo e altre storie al museo di Pianoro
Al Museo di Arti e mestieri Pietro Lazzarini, Pianoro, via del Gualando
– Da Sabato 9 Novembre a Domenica 24 Novembre
“20 Luglio 1969: lo sbarco sulla Luna” – Mostra
In esposizione fotografie, modellini esplicativi, documenti, meteoriti lunari e altri reperti riguardanti l’unico satellite naturale del pianeta terra. Inaugurazione Sabato 9 Novembre, ore 16.00
Interviene il professor Romano Serra, Gruppo Astrofili Persicetani.
La mostra sarà visitabile fino al 24 Novembre, Sabato e Domenica ore 15.00-18.00.
– Domenica 10 Novembre 2019 Ore 15.30 Inaugurazione della mostra “Vite piccole” La forza del femminile tra l’arcaico e il contemporaneo” di Debora Domenichelli.
– Domenica 10 Novembre 2019-Domenica 8 Marzo 2020
Ore 16.30 “Leonardo: 500 anni dalla morte” – Conferenza
L’architetto Valeria Rubini racconterà il genio di Leonardo nei più svariati campi: dall’arte all’ingegneria e agli studi