Tante attività di intrattenimento culturale e di svago a Pieve di Cento per le prossime settimane. Continua il programma di
– SE STASERA SONO QUI – PIEVE D’ESTATE 2020. Da luglio a ottobre tanti appuntamenti per tutta la famiglia, promossi dal Comune e dall’Unione Reno Galliera. Più di 60 eventi che da luglio a ottobre vedranno alternarsi spettacoli, arte, cinema, concerti, eventi gastronomici, iniziative sportive, mercati, sagre e tanto altro ancora. Tanti eventi ma anche tanta attenzione alle regole “Divertiamoci in sicurezza: mantieni il distanziamento e porta la mascherina”!
Il programma giorno per giorno è leggibile al link
https://www.comune.pievedicento.bo.it/notizie/2020/se-stasera-sono-qui-pieve-d2019estate-2020
*Inoltre:
– Domenica 26 luglio torna il Mercatino degli hobbisti “Chi cerca trova cose d’altri tempi“. La manifestazione si terrà nel rispetto delle misure di contenimento del virus Covid-19
– Giovedi 30 luglio, in occasione della celebrazione del 40° anniversario della Strage
Dante Nardi, un altedese con maglia del Bologna e tanti gol segnati in tante squadre
Dante Nardi, un altedese che giocò nel Bologna e si fece onore su tanti campi di calcio. Biografia a cura di Dino Chiarini.
Ricorre quest’anno il centenario della nascita di Dante Nardi, nato ad Altedo (Comune di Malalbergo) il 6 gennaio 1920, calciatore professionista negli anni Quaranta/Cinquanta del secolo scorso.
Cresciuto calcisticamente nell’Altedo A.G.C., debuttò in prima squadra a soli quattordici anni nel Campionato di Terza Divisione 1934/35. Nell’autunno del 1936 passò nelle giovanili del “Bologna A.G.C.” dove nel 1937 con la squadra juniores partecipò a Ginevra al “Trofeo Internazionale Giovanile” Walter Bensemann vincendo il prestigioso torneo. L’anno successivo lo stesso “Trofeo” si disputò a Strasburgo e il Bologna A.G.C., sempre con Nardi in campo, vinse di nuovo il torneo.
Nel 1939 Dante Nardi fu dato in prestito al Rimini Calcio, dove rimase per due anni, disputando, nel ruolo di mezzala metodista, eccellenti campionati di Serie C e segnando complessivamente nel biennio 30 reti. Ritornato dal prestito a Bologna, il 21 dicembre 1941 debuttò in Serie A con la maglia rossoblu nella partita che vedeva il Bologna
“Successe un quarantotto” anche a S. Giorgio di Piano
Pillola di storia sangiorgese n. 3. A cura di Anna Fini –
Ancora un’informazione storica su San Giorgio di Piano tratta dall’Archivio Storico Comunale ed inerente il vecchio adagio popolare “successe un quarantotto” per indicare momenti di turbolenza e di caos.
Nella prima metà dell’Ottocento due ondate rivoluzionarie attraversarono il nostro territorio.
La prima avvenne nel 1830/31, quando i bolognesi insorsero contro lo Stato Pontificio e la seconda nell’agosto del 1848 e di questo secondo fermento politico racconto.
L’8 agosto 1848 gli austriaci tentarono di impadronirsi di Bologna ed a difesa della città intervennero le guardie civiche, i carabinieri e per la prima volta nella storia di Bologna, insorsero anche i normali cittadini, donne comprese, come ricorda in Piazza 8 Agosto il Monumento al popolano.
A fine giornata gli austriaci respinti uscirono dalla città attraverso Porta Galliera, ma sfogarono le loro ire sulla popolazione del contado che incontrarono lungo la ritirata.
Le cronache del Bollettino Politico di Castel san Giorgio, nell’agosto del 1848, ci rimandano alla storia grande di Bologna
In tempi di pandemia… del passato
Pillola di storia sangiorgese n. 2. A cura di Anna Fini
In questo tempo di pandemia spesso si è fatto riferimento all’epidemia influenzale chiamata “spagnola” che poco più di cent’anni fa’ imperversava. Eccone alcune informazioni storiche tratte dall’Archivio Storico Comunale di San Giorgio di Piano e relative al suo territorio.
Nell’ottobre del 1918 una forte epidemia influenzale colpì con forza devastante San Giorgio come tutta l’Italia e l’Europa. Già dall’inizio di quell’anno il Prefetto aveva allertato Sindaci ed ufficiali sanitari perché si facesse attenzione ai casi di vaiolo e si rendesse obbligatoria la rivaccinazione per alcune categorie, invitando anche i parroci a ricordare, dall’altare, l’importanza della vaccinazione dei figli.
Dal settembre, poi, la Prefettura chiese informazioni sulle eventuali manifestazioni patologiche che si fossero verificate in loco; si rispose che se n’ erano riscontrate alcune. Nei giorni seguenti i casi aumentarono e si moltiplicarono: alla fine di ottobre si contavano a San Giorgio una cinquantina di nuovi ammalati al giorno con un aumento dei casi più gravi ai quali seguiva spesso la morte.
Il Sindaco invitò l’Arciprete a sospendere l’annuncio di morte col suono delle campane per evitare che il morale della popolazione si abbattesse ulteriormente o fosse presa dal panico e dalla Prefettura si diedero indicazioni per evitare, date le
Il Teatro del Baraccano riparte. Programma
Il Teatro del Baraccano riparte.
Quest’anno non aspetteremo il mese di agosto, ma dal 6 luglio al 6 settembre il Cortile del Teatro del Baraccano ospiterà concerti, spettacoli di prosa, concerti teatrali e video installazioni di danza per rappresentare tutti i linguaggi artistici degli ensemble e delle compagnie che, nei mesi difficili che abbiamo passato, non hanno avuto voce e che hanno continuamente pensato e programmato il momento in cui poter ricominciare.
Numerose le collaborazioni: FontanaMIX Ensemble, Mega Dischi/PMS, Zed festival, Fondazione Musica Insieme, Teatro delle Temperie, Entroterre festival, NipPop, Cappella Artemisia, Nipponica, Sementerie Artistiche, Museo Ebraico, Ambasciata della Repubblica Ceca, Goehte- Zentrum, Associazione Lucerna, Centro Ceco di Roma.
– Si parte lunedì 6 luglio ore 21,15 con SETTE CANZONI PER BRUNO FontanaMIX ensemble |
ANTEPRIMA – un concerto/documentario per i 100 anni di Bruno Maderna. Sette canzoni per Bruno è un omaggio che il FontanaMIX ensemble e il Collettivo “In.Nova Fert” dedicano a Bruno Maderna in occasione del centenario della sua nascita.
Il
Da Castel S. Giorgio a S. Giorgio di Piano
Pillole di storia sangiorgese. A cura di Anna Fini-1
Quando il nostro paese si chiamava CASTEL SAN GIORGIO
Dal 1388 il nostro paese era chiamato Castel San Giorgio ed i Bolognesi ne avevano sollecitato la riedificazione fortificata per potenziare la difesa della città felsinea.
La denominazione CASTELLO, nei documenti di tutto l’Ottocento, indicava il centro abitato del paese, all’epoca sostanzialmente costruito attorno alla via principale; orti e campi erano presenti dietro alle case sino alla zona dei “TERRAGLI” (appianati nel secolo precedente) cioè quei luoghi del fossato e del doppio terrapieno che difendevano e delimitavano il Castello; questa è la zona che a tutt’oggi chiamiamo “il nostro centro storico”.
Gli accessi al paese sino ai primi anni dell’ottocento avvenivano attraverso 2 porte poste a nord ed a sud della strada principale: porta Ferrara, che possiamo ammirare ancor oggi e porta Bologna, demolita nel 1867. In quel periodo storico si aprirono anche gli accessi a est ed a ovest del paese.
La denominazione Castel San Giorgio rimase sostanzialmente sino all’Unità d’Italia per poi scomparire gradatamente da tutti i carteggi ufficiali, ma rimase nella memoria popolare la frase “a vag in Castel”, utilizzata per molti anni dai vecchi sangiorgesi per indicare l’andare in piazza o al centro del paese anche se si abitava a poche decine di metri di distanza.
La popolazione di San Giorgio a metà Ottocento oscillava
Dall’analfabetismo alla scuola per tutti, un percorso lungo 150 anni.
– Storia della scuola di Castello d’Argile. 1° stralcio-
Alla fine del 1700: si firma con una croce senza sapere quel che c’è scritto sopra.
Credo non si possa capire l’importanza del lungo e difficile percorso compiuto dalle nostre popolazioni rurali per ottenere un’istruzione pubblica accessibile a tutti, se non si conosce la situazione di partenza, registrata alla fine del secolo 1700; situazione di analfabetismo diffuso e generalizzato che si protraeva da sempre, dalla notte dei tempi, tra la gran massa di contadini, braccianti e artigiani precari.
In un paese piccolo come Castello d’Argile gli unici che sapevano leggere e scrivere, e spesso in un italiano abbastanza approssimativo, erano il parroco, il medico e il farmacista (quando c’era), uno scrivano, qualche bottegaio, o fattore, o piccolo possidente che poteva permettersi di mandare i propri figli maschi a studiare presso le scuole private istituite da ordini religiosi (Gesuiti, Scolopi) in città a Bologna o nelle vicine località di Pieve di Cento e Cento; oppure poteva pagare un maestro privato che dava lezione a domicilio.
Un episodio e documenti significativi di questa realtà per Castello d’Argile ci vengono da un carteggio del 1776, relativo alla controversia sorta per l’affittanza delle locali “Fosse”, una striscia di terra (dove per secoli, dal 1380 all’inizio del 1600, c’era stata
Bologna Estate – C’E’
Anche quest’anno Bologna Estate C’È!”, con un cartellone ricco, accessibile e variegato, che permette di incontrarsi in sicurezza non lontano dalle proprie abitazioni. Già avviato dal 14 giugno, il programma , leggibile sul sito http://www.bolognaestate.it/ , prevede per i prossimi giorni e settimane in particolare:
– Domenica 28 giugno – Botteghe Artigiane Viaggianti, Piazza San Francesco a Bologna
– Sabato 27 e domenica 28 Rassegna “Senza Fretta” per ri-scoprire Monte Sole, incontri a tema su articoli della Costituzione e laboratori per bambini , che proseguiranno in week end successivi.
Inoltre:
Ecco l’estate di caseggiato
Bologna Estate 2020 si avvicina ai cittadini, si prepara a invadere i Quartieri e lo fa con “cantastorie a domicilio”, un filone di spettacolo itinerante che si aprirà con le proposte di “Teatrino a due pollici”, e che presenterà altre iniziative simili nel corso della stagione per incontrare le comunità, i gruppi di vicinato, i bambini e le famiglie proprio dove abitano, con letture, teatro di figura e musica.
Anche
Open Day del gusto e Festa della trebbiatura a Villa Smeraldi
Domenica 28 giugno 2020 dalle ore 10:00 alle 20:00 Museo della Civiltà Contadina Bentivoglio- Villa Smeraldi
Open Day del gusto- Festa della trebbiatura
Nel mese di giugno le campagne bolognesi si colorano del giallo dorato del grano maturo. E’ lui l'”oro della pianura”, simbolo di fertilità della terra e pilastro dell’alimentazione nostrana, parte inscindibile della storia della pianura bolognese. E’ lui il protagonista dell’ Open Day del Gusto, un evento che nasce proprio per riscoprire e celebrare l’intreccio di cultura, cibo e tradizioni che ruota attorno al biondo cereale.
Tutte le attività sono a partecipazione gratuita ma la prenotazione è obbligatoria a segreteria.museo@cittametropolitana.bo.it o 051.891050 per garantire il rispetto delle norme di sicurezza.
Il programma della giornata
– Ore 10 Apertura manifestazione e Museo
– Ore 11 Visita guidata al pomario storico, a cura dell’agronomo Massimo Drago.
– Ore 15 Visita guidata al giardino di piante tintorie, a cura di Mara di Giammatteo, Atelier Trame Tinte d’Arte| Prospectiva scarl
– Ore 16 “I tessili della
Cento… notti d’estate