Nel sito Storia e Memoria di Bologna è ora presenta la pagina dedicata alle Insegne delle botteghe bolognesi
Fino a tutto l’ottocento e nei primi anni del novecento, le strade erano costellate di insegne che distinguevano le attività esercitate. Poste all’esterno delle botteghe, oltre al richiamo pubblicitario avevano la funzione di riconoscimento dell’attività anche per chi era analfabeta. Questo in tempi in cui, al diffuso analfabetismo si associava il raggruppamento in zone molto circoscritte di attività tra loro omogenee, come si può evincere dai toponimi più antichi: Battiferro, Carbonara, Cartolerie, Drapperie, Moline, Oleari, Tagliapietre, oltre ai tanti altri oggi scomparsi. Le insegne diventavano tante volte inamovibili, in quanto identificative del luogo cui erano legate, erano destinate a restarvi anche in caso di cessione o di trasferimento dell’attività. Si trattava quasi sempre di pitture sui materiali più disparati, o di sculture abbastanza ingenue, che venivano esposte all’esterno degli esercizi, non alieni dal farne uso,
Giuseppina Cattani, scienziata e docente universitaria bolognese
L’ultimo appuntamento del ciclo dedicato alle illustri scienziate bolognesi dal “Chiostro dei Celestini” è quello con Giuseppina Cattani, la prima donna a far parte della Società medico chirurgica di Bologna e la seconda dello stato italiano, dopo Montessori, ammessa all’insegnamento universitario.
Nata ad Imola nel 1859 da famiglia di umili condizioni ma di grande apertura culturale, Giuseppina ottenne senza difficoltà di poter frequentare il liceo classico (il Galvani ndr.) e di iscriversi poi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia, dove si laureò nel 1884. Attratta dalla ricerca scientifica, la Cattani si dedicò insieme al suo maestro, il professor Guido Tizzoni, allo studio sul tetano arrivando alla messa a punto di un siero antitetanico che sarà largamente usato in Italia.
Giuseppina Cattani non fu solamente una dottoressa e una scienziata straordinaria. Tra i suoi molti interessi va annoverata la passione politica, che negli anni della giovinezza le vide militante nelle file degli internazionalisti di Andrea Costa.
I rapporti del Gabinetto di Prefettura conservati all‘Archivio
Le ragazze del Galvani. Storie di donne e dell’istruzione liceale a Bologna
Per la prossima “Festa della donna” un libro interessante: LE RAGAZZE DEL GALVANI Storie di donne e di istruzione liceale– di Meris Gaspari- Minerva Edizioni.
L’istruzione è stata ed è per le donne di tutto il mondo un formidabile strumento di realizzazione di sé e di emancipazione. L’istruzione superiore – e liceale in particolare – ancora di più. Gli archivi delle scuole permettono di dare una fisionomia precisa a quelle ragazze che – in Occidente e in Italia – hanno iniziato con coraggio e ostinazione quella incruenta rivoluzione che è stata l’acculturazione femminile. L’autrice di questo libro, a lungo insegnante al Galvani, ha ricostruito sulla base delle fonti archivistiche i tempi e i modi della presenza femminile nel liceo statale più antico di Bologna, a cominciare dal 1875, quando il decreto attuativo Bonghi aprì finalmente l’università alle donne e, indirettamente, obbligò ad accettarle nei licei.
Rivivono figure come quella della prima studentessa, Giulia Cavallari, della scienziata Giuseppina Cattani, sua compagna di classe, di Costanza Rajna, ingegnere, delle scrittrici partigiane
Musei di nuovo chiusi e proposte di incontri virtuali
Fino al permanere della Regione Emilia-Romagna in zona arancione, tutti i musei dell’Istituzione Bologna Musei sono chiusi al pubblico, salvo ulteriori disposizioni. Sono sospesi gli eventi in presenza, mentre restano le attività online. I servizi della Biblioteca sono attivi con limitazioni, consulta la pagina informativa: http://museibologna.it/risorgimento/documenti/102201
– Avviso pubblico per l’organizzazione di eventi- CERTOSA DI BOLOGNA | ESTATE 2021
L‘Istituzione Bologna Musei vuole recepire proposte artistico culturali da selezionare con l’obiettivo di creare un calendario articolato di iniziative che si svolgeranno all’interno del Cimitero Monumentale della Certosa nel periodo maggio-settembre, curato dal Museo del Risorgimento. Scadenza 26 marzo 2021. E’ rivolto esclusivamente ad Associazioni o altri soggetti del terzo settore, in forma singola o associata. Maggiori informazioni per partecipare sono disponibili cliccando qui.
Un costruttore e patriota dell’800: l’ing. Antonio Giordani di Cento
– L’ing. Antonio Giordani fu una delle personalità di maggiore caratura nel panorama centese del secolo XIX. Nacque a Cento il 2 luglio 1813, da famiglia venuta dal Veneto, e morì il 2 maggio 1897. La sua vita fu tratteggiata con maestria dal commosso necrologio apparso sulla Gazzetta dell’Emilia a firma di Antonio Orsini – ( Premessa di Adriano Orlandini) –
“In Bologna studiò matematica riportandone la laurea nel 1835. Sul principio del 1831 egli pure aveva preso il fucile ed in quel manipolo di animosi mostrò come sino dai primi anni serbasse fervido nel petto l’amore all’Italia. Rimpatriato, tutto diedesi alle cure della famiglia, all’esercizio della sua professione ed alla cosa pubblica. L’anno 1837 venne ascritto alla centese Accademia dei Rinvigoriti, della quale, sei anni dopo, fu eletto segretario, per esserne poi ultimo presidente (1860-72). Nel 1840 trovavasi già Consigliere del Comune, nel qual tempo collaborò insieme ad altri architetti, negli studi d’impianto e di costruzione del Cimitero, divenuto uno dei monumenti più ragguardevoli di questa città.
Nel 1845 il Giordani diede opera all’impianto di una Società di Mutuo Soccorso fra gli Artieri di Cento della quale sostenne l’ufficio di Segretario. Salito al Pontificato il Cardinale Mastai anche Giordani inneggiò al papa riformatore, che liberava dal carcere e dall’esilio i condannati per fatti politici.
Giulietta Masina, una grande attrice nata a S. Giorgio di Piano
San Giorgio di Piano è una tipica località della pianura tra Bologna e Ferrara, città equidistanti a circa venti chilometri. Giulietta Masina vi nacque il 22 febbraio 1921, per poi trasferirsi a Roma fin dall’adolescenza.
Figlia del violinista e professore di musica Gaetano Masina e della maestra Angela Flavia Pasqualin, trascorse buona parte della sua adolescenza a Roma presso una zia rimasta vedova. Frequentò il ginnasio e il liceo dalle Suore Orsoline, quindi si laureò in Lettere e Filosofia all’Università “La Sapienza”.
Durante gli studi coltivò la passione per la recitazione: sin dalla stagione 1941-1942 partecipò a numerosi spettacoli di prosa, danza e musica nell’ambito del Teatro Universitario nei locali dello Stadium Urbis, che poi diventerà il Teatro Ateneo. In quella seguente (la 1942-1943) entrò nella Compagnia del Teatro Comico Musicale dove si esibì come ballerina, cantante e attrice in diverse operette e commedie brillanti, e fece il suo ingresso nella radio recitando insieme a Nella Maria Bonora e Franco Becci, all’epoca voci assai popolari.
Si fa subito notare nella trasmissione di successo Terziglio, basato sulle avventure dei fidanzati (e poi novelli sposi) Cico e Pallina, recitati insieme all’annunciatore Angelo Zanobini e scritti da un versatile redattore umorista della rivista satirica Marc’Aurelio, Federico Fellini,
Un anno per ricordare Giulietta Masina
Nel 2021 ricorre il centenario della nascita di Giulietta Masina, sangiorgese illustre, straordinaria attrice molto amata dal pubblico e dalla critica italiana e internazionale (vedi biografia in articolo a parte).
Lunedì 22 febbraio alle 21, sui canali Facebook e Youtube di tutti gli Enti coinvolti (l’Unione Reno Galliera e i suoi 8 comuni, Città metropolitana e Cineteca di Bologna), potremo assistere a “ A Giulietta con affetto” con ricordi e testimonianze di chi la conobbe: registi, attori e critici, ma anche parenti, accademici e quanti ne scoprirono la grandezza, come attrice e come donna. Agli interventi del Sindaco di San Giorgio Paolo Crescimbeni, dell’Assessore alla Cultura Mattia Zucchini e della Sindaca di Castel Maggiore (con delega alla cultura per l’Unione) Belinda Gottardi, faranno seguito i contributi di Matteo Lepore, Assessore alla Cultura del Comune di Bologna, e di Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, oltre al saluto dell’attore Sergio Rubini e del nipote Roberto Tavanti.
Scopriremo il logo della rassegna, opera di Martina Zena e Rachele Rangoni, e le varie fasi che hanno portato alla sua definizione. Un video di Pietro Borzì riproporrà immagini di Giulietta Masina e di
Osservatorio del paesaggio, obiettivi e basi organizzative da definire
OSSERVATORIO DEL PAESAGGIO UNIONE RENO GALLIERA
Report dell’incontro dell’ 8 febbraio e prospettive
La giornata è stata aperta da Elena Lazzari dell’Unione che ha accolto i partecipanti del gruppo Osservatorio del Paesaggio. L’obiettivo di questi incontri è di accompagnare il gruppo dell’Osservatorio del paesaggio per raggiungere autonomia dal punto di vista organizzativo, delle decisioni e nell’organizzazione delle attività ed eventi. L’Unione Reno Galliera è un partner istituzionale dell’Osservatorio del Paesaggio e sarà attivo nel promuovere e sostenere tali iniziative.
* Prossimo incontro lunedì 22 febbraio alle 15,30 sulla piattaforma zoom per discutere la definizione dello Statuto, i ruoli dell’Osservatorio e la figura giuridica da assumere.
Seguirà l’ 8/3/21 ore 15:30 – 17:30 per definire : La comunicazione: logo, sito internet e pagina Facebook. Per l’evento di presentazione/comunicazione alla cittadinanza dell’Osservatorio – data da definire
IL GRUPPO, GLI OBIETTIVI E LE ATTIVITÀ DELL’OSSERVATORIO
Durante l’incontro dell’8
Una vittima centese della discriminazione e della “Shoah”: Maurizio Leone Padoa
UN MARTIRE ‘CENTESE’ DELLA SHOAH: IL PROF. MAURIZIO LEONE PADOA – Biografia a cura di Adriano Orlandini-
A metà del Settecento la famiglia ebraica dei Padoa gestiva una grande impresa con sedi a Cento, Venezia e Londra. I Padoa esportavano soprattutto canapa prodotta nelle terre tra Ferrara e Bologna: materia prima fondamentale per le costruzioni navali, la canapa serviva a produrre vele, gomene e funi. Nei mari di allora il dominio della flotta inglese si sostituiva ovunque a quello della flotta olandese. Le navi olandesi usavano canapa delle Fiandre, quelle inglesi canapa della pianura padana, la migliore del mondo. All’ascesa della flotta britannica corrispose quindi anche quello della Casa Padoa di Cento, che aveva la sua sede in un palazzo di fronte al Ghetto, nell’attuale via Malagodi. Sulla metà dell’Ottocento Pellegrino Padoa era tra i più importanti contribuenti dello Stato Pontificio. Ma la navigazione a vela aveva ormai i giorni contati ed i bilanci di Casa Padoa improvvisamente si colorarono di rosso, portando nel 1887 al fallimento di quella che era la più antica casa commerciale di Cento. Dopo il fallimento della società, Casa Padoa fu abbandonata e l’area fu acquistata dalla Cassa di Risparmio, che più tardi demolì l’edificio.
Nel frattempo (nel 1870) Felice Padoa, figlio di Pellegrino, aveva lasciato Cento per andare a dirigere la sede bolognese della società. E a Bologna, dal matrimonio di Felice
Canali nascosti, visite guidate e raccolta immagini
Visite guidate alla mostra “Canali Nascosti a Bologna nel Novecento”
Venerdì 12 e venerdì 19 febbraio alle ore 10.30 tour guidato alla mostra “CANALI NASCOSTI a Bologna nel Novecento”. L’esposizione fotografica a cura di Maria Cecilia Ugolini e Stefano Pezzoli, con la quale ha da poco inaugurato l’Opificio delle Acque, racconta le trasformazioni novecentesche dell’area nord-occidentale della città, per secoli caratterizzata dai canali scoperti e dagli opifici che utilizzavano l’acqua per varie attività produttive. La mostra è promossa da Canali di Bologna in collaborazione con Cineteca di Bologna, Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, collezionisti privati e con il patrocinio del Comune di Bologna, Città Metropolitana e IBC Emilia Romagna.
* Per informazioni e prenotazioni: prenotazioni@canalidibologna.it
TARIFFE Contributo di € 8,00 a persona compreso di biglietto d’ingresso e visita guidata a cura del personale interno. Permanenza massima consentita all’interno 60 minuti. Opificio delle Acque, via Monaldo Calari – 15 Bologna
– Inoltre: “MEMORIE D’ACQUA”