Ricerca storica e osservazioni di Stefano Fortini
– «Tremò la terra e a quell’orrore estremo / di triplicate scosse in un sol giorno / che il mondo in sé fesse ritorno / sì dentro a me temei ch’anco ne tremo...»
[Giovan Battista Pigna, Il ben divino, Sonetto IV, inedito a cura di Neuro Bonifazi, Bologna, Commissione per i testi di lingua, 1965]-
La sera del 16 novembre del 1570 una scossa sismica colpì la città di Ferrara. Non fu particolarmente violenta ma fu la prima di un lungo sciame sismico (costituito da circa duemila scosse) che durò fino alla fine del 1574 e che causò enormi danni alla città. La scossa più violenta fu quella del 17 novembre del 1570: circa il 40% degli edifici cittadini fu gravemente danneggiato, ci furono decine se non centinaia di vittime e la dinastia degli Este, che all’epoca governava la città, non si sarebbe più ripresa dal disastro.
Grazie alla collaborazione tra sismologi e storici specializzati, i terremoti del passato vengono studiati al fine di localizzarne gli epicentri, stimarne l’intensità e dedurre alcune caratteristiche della sorgente. Lo scopo principale è quello di stimare la pericolosità sismica delle varie regioni e aree, delineando i possibili scenari sismici futuri.
Per quanto riguarda il terremoto del 1570 si stima una magnitudo compresa tra 5,4 e 5,8, non molto diversa da quella del terremoto che colpì l’Emilia il 20 maggio
Le strade mutevoli, di Ferrara e della bassa, in un libro di Corrado Pocaterra.
LE STRADE MUTEVOLI
Un interessante volume di Corrado Pocaterra. Recensione di Gian Paolo Borghi
Corrado Pocaterra, autorevole studioso e ricercatore di storia delle bonifiche, ha dato recentemente alle stampe un volume che porta il significativo titolo Le strade mutevoli. Il sottotitolo esplicita ulteriormente questa sua interessante esperienza bibliografico-archivistica, curata dalle Edizioni Festina Lente di Ferrara, dirette da Marco Mari: Appunti per una storia di Ferrara e della bassa pianura padana attraverso le vie d’acqua.
L’autore introduce la sua corposa e articolata ricerca affermando che i primi fondamenti del suo lavoro hanno tratto lo spunto da una relazione che tenne alcuni anni fa al Centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese (la sua collaborazione alla struttura museale è ormai quarantennale!) di San Bartolomeo in Bosco (Ferrara), nel corso di uno specifico appuntamento culturale.
Il quadro che emerge da questo suo lavoro è una lucida delineazione storica, in un più che vasto arco temporale, delle vicende di quelle acque mutevoli, caratterizzanti l’esistenza di generazioni e generazioni di genti che hanno vissuto e operato in questi luoghi, nel periodo storico analizzato e che hanno conservato una persistenza della memoria che alluvioni, guerre e altre calamità non hanno cancellato.
Supportato da un’ampia bibliografia e da un altrettanto efficace apparato didascalico-documentario, il volume effettua un lungo
Il Rinascimento a Ferrara in mostra
A seguito di un complesso intervento di restauro e riqualificazione, Palazzo dei Diamanti riapre le porte con una mostra dedicata a due grandi maestri ferraresi del Rinascimento, Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa.
Dotato di un incredibile talento compositivo, straordinario per qualità ed espressività emotiva, Ercole de’ Roberti (c. 1450-1496) si divise tra Ferrara e Bologna, per poi trascorrere l’ultimo decennio nella città di origine. Fu Lorenzo Costa (1460-1536) a raccogliere l’eredità di Ercole e a continuarne lo stile. Durante un lungo soggiorno a Bologna la sua pittura acquistò maggiore morbidezza, una classicità più distesa. Il mondo stava cambiando, Leonardo e Perugino imponevano una nuova “maniera”, che Costa comprese subito e della quale fu tra i maggiori interpreti, anche dopo il trasferimento a Mantova.
I due protagonisti sono affiancati da maestri nobili e da compagni di viaggio contemporanei: Mantegna, Cosmè Tura, Niccolò dell’Arca, Marco Zoppo costituiscono il punto di partenza, mentre Antonio da Crevalcore, Guido Mazzoni, Boccaccio Boccaccino, Francesco Francia e Perugino offrono una sponda di dialogo lungo il percorso espositivo.
Ricca di oltre cento opere provenienti
I mestieri ambulanti di una volta. In mostra
Sabato 15 e Domenica 16 Ottobre 2022
ITINERANDO PER FERRARA E LE SUE CAMPAGNE
Una mostra apre la collaborazione culturale tra il MAF di S. Bartolomeo in bosco e il Centro Etnografico del Comune di Ferrara
– ore 10 Biblioteca Ariostea, Ferrara
Saluto di Marco Gulinelli,Assessore alla Cultura del Comune di Ferrara
Interventi illustrativi della mostra, a cura di Maurizio Andreotti, Enrico Trevisani, Gian Paolo Borghi
Illustrazione di un progetto teatrale a cura di Sara Draghi (Ac_tuar Teatro Ferrara)
Allarme per siccità. Po in secca
Ferrara, il Po diventa un’enorme distesa di sabbia. L’appello del consorzio e degli agricoltori: «Intervenite» Acqua in ritirata, cuneo salino in aumento, campi di mais devastati: « Servono interventi strutturali» di Federica Nannetti *
Isole e ampi spazi sabbiosi. Talvolta si vede sbucare l’erba. Eppure, una volta, in quei punti scorrevano le acque del Po. La desertificazione sta mangiando tratti via via sempre più lunghi e profondi di fiume, lasciando alle sue spalle uno stato di siccità ormai perenne: vi sono zone non più bagnate da tempi immemori e corsi d’acqua sempre più esili. Alcune immagini relative a Pontelagoscuro e a Francolino, nel ferrarese, sono state divulgate nei giorni scorsi dal Consorzio di bonifica pianura di Ferrara, scatti aerei che testimoniano ancor meglio delle parole una situazione sempre più strutturale, lì come in tutto il bacino del fiume; e non solo.
Coltivazioni sempre più a rischio
I rischi per le coltivazioni, per la biodiversità e per il settore idroelettrico potrebbero rivelarsi gravi anche nel breve periodo, tenendo conto di una situazione sempre meno straordinaria e sempre più evidente, esattamente come testimoniato dai numerosi e periodici report diffusi dall’Autorità distrettuale del fiume Po (Adbpo) in seno al ministero della Transizione ecologica degli ultimi mesi. Bollettini che si stanno ripetendo, con dati sempre più preoccupanti tra la severa
Festa dell’acqua per la Settimana della Bonifica
11/19 MAGGIO: TORNA LA ‘SETTIMANA NAZIONALE DELLA BONIFICA E DELL’IRRIGAZIONE’
GLI EVENTI DEL BURANA TRA IMPIANTI, CANALI E NATURA
“ACQUA E’…. i consorzi di bonifica protagonisti per lo sviluppo dei territori” il tema dell’edizione 2019.
Camminate, escursioni guidate nella natura, laboratori, osservazione di flora e fauna, e tanto altro legato alle dinamiche delle acque. Un’occasione imperdibile per entrare nel dietro le quinte del lavoro di bonifica. Per il programma completo, vedi sil sito: http://www.consorzioburana.it/servizi/notizie/notizie_fase02.aspx?ID=9894
* In particolare si segnala:
IMPIANTI APERTI PER VISITE GUIDATE Luoghi vari ore 9.30-12 e 15-18.30
– PRESA DI VIGNOLA, Ponte Muratori 1, Vignola.
– IMPIANTO IDROVORO BONDENO-PALATA, Via Dazio 147, Bondeno con esposizione della Mostra Aquae.
– IMPIANTO IDROVORO S. BIANCA, Via Serragliolo 272, loc. S. Bianca di Bondeno.
– IMPIANTO SABBIONCELLO, Via Sabbioncello 10, Quingentole, nell’ambito di “Per Corti e Cascine”.
– IMPIANTO PILASTRESI, Via Anime Condotti 391, Stellata di Bondeno.
** FESTA DELL’ACQUA A GIARDIMAGGIO 2019 San Felice s/P (Mo) dalle ore 15.30
Nell’ambito della Festa dell’acqua – un pomeriggio all’aria aperta per genitori e bambini – il Burana presenta il laboratorio popup di bonifica dedicato al ciclo dell’acqua. In collaborazione con il Giardino botanico La Pica Via Imperiale angolo Via Getta, San Biagio di San Felice sul Panaro.
Tradizioni pasquali e traduzioni, tra mostre e letteratura
Al MAF di San Bartolomeo in bosco (FE) Via Imperiale, 263
Domenica 7 aprile, ore 16.00
TRADUZIONI & TRADIZIONI
Nuovi esempi di espressività colta e popolare
– Presentazione della mostra a cura di Marco Dondi
“Signum Paschalis”– La Pasqua tra religione e tradizione (in parete fino al 30 aprile)
– Presentazione delle traduzioni dal francese delle opere
Honorine, di Honoré de Balzac
Madame Sourdis e altri racconti, di Emile Zola
L’uliveto e altri racconti, di Guy de Maupassant
a cura di Luciano Montanari
Letture di Patrizia Fiorini e Sandro Mingozzi
A seguire:
– Burattini alla ferrarese!!!
Incontro con Franco Simoni e la Compagnia “Città di Ferrara”
La storia e la produzione artistica di una famiglia di artisti ferraresi
** In conclusione buffet riservato a tutti gli intervenuti
MAF – Centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese
Via Imperiale, 263 – 44100 San Bartolomeo in Bosco (Ferrara)
con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna
www.mondoagricoloferrarese.it – info@mondoagricoloferrarese.it
Nuovo Piano di contrasto al dissesto idrogeologico in Emilia-Romagna
“Emilia Romagna, rischio frane e alluvioni. La mappa dei cantieri per la sicurezza
E’ stato reso pubblico il 17 marzo scorso un nuovo Piano regionale che prevedeentro settembre più di 700 cantieri anti-dissesto in Emilia-Romagna, per un investimento complessivo di 147 milioni di euro. Il piano, presentato in Regione, poggia su due linee d’azione: per la prevenzione del rischio idrogeologico sono previsti 196 lavori per 26 milioni e mezzo di euro, per la risposta alle emergenze nelle aree danneggiate dal maltempo invece arrivano circa 500 interventi per oltre 120 milioni di euro.
Di questo secondo fronte fa parte anche il nuovo piano da 244 interventi (per 38 milioni) destinati a proseguire e chiudere i lavori in seguito agli episodi di maltempo per i quali, tra il 2017 e il 2018, é stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale. Più ancora nel dettaglio ci sono 11 milioni per rispondere con oltre 130 interventi ai danni dovuti a piogge, mareggiate e venti forti che hanno interessato l’Emilia- Romagna tra il 27 ottobre e il 5 novembre 2018″. Riportiamo qui l’elenco degli interventi previsti per le province di Bologna e Ferrara, ripreso dalla stampa su cui si può rintracciare anche il Piano completo, provincia per provincia:
https://www.ilrestodelcarlino.it/cronaca/maltempo-cantieri-emilia-romagna-1.4497918?fbclid=IwAR0gIyYYKkj9d11gk2VMBMC_5Juwt0Evjxrwn_mXGGyxlUQpPsmqW4zIvUk
“A Bologna sono previsti 61 interventi
Una poesia in dialetto ferrarese per la salama da sugo
Per celebrare i 10 anni di attività , l’AR.PA.DIA , Archivio Padano dei Dialetti, ha diffuso una poesia dedicata a “La salama da sugh frarésa”, un testo lirico di Alberto Goldoni quanto mai ad hoc in questo periodo di feste legato alle prelibatezze ferraresi che vanno gustate in famiglia. E’ un pezzo davvero da non dimenticare legato ad una tradizione alimentare che ormai è…patrimonio
dell’umanità . Alberto Goldoni fu un pioniere nel suo genere nella città di Ferrara, tra i migliori poeti e scrittori ferraresi in lingua italiana e dialettale, mancato al ‘suo’ pubblico nel settembre del 1990.
La poesia è tratta da “La poesia dialettale ferrarese“, antologia di opere tra Città e Provincia, a cura di Maria Cristina Nascosi, Ferrara, Comune di Ferrara, 1998, primo volume, anzi Numero Zero di Cóm a dzcurévan / Come parlavamo, la collana, che giungerà a breve al dodicesimo volume, di AR.PA.DIA., l’Archivio Padano dei Dialetti, nato ormai 10 anni fa e curato dalla stessa Nascosi per il Centro Etnografico / Centro di Documentazione Storica dell’Assessorato alle Politiche ed Istituzioni Culturali del Comune di Ferrara.
Ecco dunque il testo poetico-gastronomico, delizia dei ferraresi (*):
LA SALAMA DA SUGH FRARÉSA
Prima ad védrat int al piat, o bèla salamina,
at sént int l’aria!… L’èal tò profùm che, a curóna,
al t’zzircónda come ’na regìna.
Regìna di salà m ti t’jé!…
Délizzia rara, vant e argój dla nostra Frara.
Adéss t’jé lì ch’at fum davanti a mi,
rutundéta e grasstìna, ligà da strich da tuti i vèrss;
da sóta ad sóra e anch par travèrss.
T’jé lì ch’at difendi ancóra cal tesór ch’at gh’a déntar:
al balsam dal tò corp che, come ’na sgnóra, t’al fa desiderà r…
A n’in pósspiù!… At vój magnà r!… At cucc un puchìn
par guardà rat bén bén;
e pò, pian pianìn, a t’infilzz còl curtèll
a at vérz a mità : j òcc i’m ssa slà rga, am tìra al pinguèl, am sùda al palà …
Al sugh tò lusént, ch’al ’t cóla pr’i fianch, jè là garm d’amór
verssà di par mi.
At ringrà zzi, salà ma!… At ringrà zzi, col cuór: al tò sacrifìzzi t’l’à fat con unór!.
(*)
testo tratto da un comunicato stampa a cura di AR.PA.DIA Nella trascrizione sono purtroppo stati variati spazi e
L’Amore in dialetto ferrarese
Per un San Valentino quasi classico, AR.PA.DIA., l’Archivio Padano dei Dialetti, curato da Maria Cristina Nascosi per il Centro Etnografico Ferrarese / Centro di Documentazione Storica del Comune di Ferrara , propone una bella lirica di Beniamino Biolcati, maestro, poeta, un benemerito nomen omen – pioniere, uno dei padri fondatori delle regole grammaticali e sintattiche della nostra lingua e cultura dialettale, avendo scritto decenni fa un testo in merito che ancora fa scuola. Da: “La poesia dialettale ferrarese” Antologia di opere tra Città e Provincia, a cura di Maria Cristina Nascosi, Ferrara, Comune di Ferrara, 1998, riportiamo:
L’Amór còs’èl
Amór l’è vlérass bén
con anma e cuór, l’è desidèri ’d
stars’avsìn, ciapars par man
par aiutars’int il dificultà ch’li j’è sémpar tanti.
Amór a vòl dir capirs, scambiars’i sentimént,
sia bèi che brut, e santir che insiém
a sa sta purassà bén.
Un bas, una carézza, un cumplimént
j’a da far bà tar fòrt al cuór
e far cambiar culór.
Int un abrazz bén strich
ass dév pruvà r in