Cronaca della visita a Molinella e Selva Malvezzi

La prima uscita della nostra Associazione nel 2003 ebbe come meta Cento ed io dissi allora : Cento, Cento ed ancora Cento.    Ora, dopo il 4 aprile2004,  debbo dire anche: Molinella, Molinella ed ancora Molinella e Selva Malvezzi. E senz’altro lo dovrà dire per ogni cittadina della nostra bella Pianura.
Ci siamo sentiti tutti ben accolti, amati e valorizzati nella nostra voglia di crescere come Associazione.
Il Vice Sindaco,  Marisa Succi, ci ha accolti in Comune;  appena entrati ci ha fatto vedere che cosa sanno fare i molinellesi: la statua che campeggia l’atrio sa tanto di pianura e sembra un inno alla nostra associazione e alla nostra rivista Reno, Campi, Uomini . Ci ha parlato di Molinella, città  viva, in continuo progresso ad opera dei suoi abitanti e della Amministrazione che tiene conto delle esigenze attuali della città  stessa e dei cittadini, senza per questo eliminare la storia passata, che è tanto importante per conoscere veramente un luogo.

Tullio Calori, Sindaco nel passato recente della Città , storico ed amatore della stessa, ci ha portato lungo le strade, indicandoci le varie strutture architettoniche,  localizzandole nei vari momenti storici e ricordando aneddoti gustosi.
La visita al Museo dei Mestieri, presso il Borgo del Riso, ci ha fatto fare un balzo tra le tradizioni, i mestieri, l’ambiente tipici Leggi Tutto

“Dialetto e cultura contadina”. Corso di aggiornamento al Museo della Civiltà contadina.

Dal 6 ottobre al 24 novembre 2005, tutti i giovedì alle 15, presso Villa Smeraldi a S. Marino di Bentivoglio, con il patrocinio di Provincia di Bologna /Assessorato alla cultura Regione Emilia Romagna/Istituto per i beni culturalil’ ISTITUZIONE VILLA SMERALDI – MUSEO DELLA CIVILTA’ CONTADINA con la consulenza del DIPARTIMENTO DI ITALIANISTICA DELL’UNIVERSITA’ DI BOLOGNA

e la collaborazione del “GRUPPO DI STUDI DELLA PIANURA DEL RENO
  ha  organizzato un Corso di aggiornamento per insegnanti e altri interessati sul tema
“DIALETTO E CULTURA CONTADINA”
Finalità : il corso, riconosciuto dal Centro Servizi Amministrativi di Bologna/ Ministero dell’Istruzione, si propone di fornire a un gruppo di insegnanti le conoscenze linguistiche ed etnostoriche idonee alla conduzione in ambito scolastico di esperienze di uso didattico del dialetto e a un approccio alla conoscenza di uno dei nuclei della cultura popolare del passato, la cultura contadina.
 – Destinatari: insegnanti delle scuole elementari e medie, inferiori e superiori, della provincia di Bologna, ma anche altri interessati.

– Periodo e sede: ottobre-novembre 2005; Villa Smeraldi, Via Sammarina, 35, S. Marino di Bentivoglio (Bo)

– Durata: 24 ore, suddivise in 8 incontri – uno alla settimana – della durata di tre ore ciascuno. In ogni incontro, sono previste due lezioni della durata di 1.30 ciascuna.

Partecipazione: gratuita e aperta sino alla concorrenza di circa 30 domande di iscrizione da effettuarsi via fax presso la Segreteria del museo – 051 89 83 77 – entro venerdì 16 settembre 2005

Calendario-programma del corso di aggiornamento Dialetto e cultura contadina

  •  – giovedì 6 ottobre ore 15.00
    Werther Romani (Dipartimento di Italianistica Bologna),
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Cronaca del Convegno “L’acqua un bene da salvare”. 1a parte

Si è tenuto il 29 aprile in provincia di Bologna, presso il Museo della Civiltà Contadina di S. Marino di Bentivoglio, un incontro su questo importante tema, organizzato dal Gruppo Studi della Pianura del Reno in collaborazione con l’Istituzione Villa Smeraldi , con il patrocinio del Comune di Bentivoglio La riunione si è svolta grazie all’intervento dei Comuni di Bologna e Bentivoglio, del Consorzio Chiusa di Casalecchio e dell’Emil Banca ed ha visto la partecipazione di espertiappartenenti ad Enti pubblici della Regione e della Provincia i quali, dopo i saluti della Presidente del Gruppo Magda Barbieri e del Presidente della Istituzione Valerio Gualandi, hanno dibattuto sulle problematiche legate all’utilizzo razionale della risorsa idrica. 

L’acqua, come ha ricordato in premessa il moderatore dott.Vincenzo Tugnoli (in foto) è un bene ritenuto essenziale non solo dalla liturgia ma per tutta la collettività per gli usi domestici e per i risvolti economici che rappresenta nei settori industria e agricoltura, oltre ai beneficisulla salute (eliminazione delle gastroenteriti); negli ultimi 40 anni il prelievo di acqua è raddoppiato, con un consumo oggi superiore alle disponibilità. E’ quindi un bene limitato da usare con solidarietà e razionalità; si rammentano i 5,5 miliardi di danni nel 2003 in Italia, per la carenza di piogge. Il problema dell’aumento delle temperature e di una diversa distribuzione pluviometrica è stato affrontato dall’ing Tiziano Draghetti della Regione Emilia R. ed ha evidenziato la necessità di ridurre le emissioni. Dopo l’intervento del Segretario della Chiusa di Casalecchio, dott. Fabio Marchi, sulla storia dei corsi d’acqua che attraversano Bologna, il Segretario dell’Autorità Bacino Reno, dott.Ferruccio Melloni, ha illustrato i programmi in essere e futuri.

L’ing. Marco Morselli, Direttore Agenzia ATO5 ha illustrato i progetti per il, settore civile ed i contenuti della legge 36/94, che affida a Regione e Province i ruoli di indirizzo e controllo attraverso ATO (Ambiti Territoriali Ottimali), mentre a Comuni e Consorzi la gestione. A questo riguardo l’utilizzo Leggi Tutto

“L’acqua, un bene da salvare”, Programma e relatori del Convegno-Tavola rotonda del 29-04-2005.

Istituzioni, Agenzie, Cittadini a confronto. Un dibattito su progetti ed esperienze.

Promosso e organizzato dal Gruppo di Studi della Pianura del Reno, con la collaborazione dell’Istituzione Villa Smeraldi e con il patrocinio del Comune di Bentivoglio. Si avvale anche dei contributi del Comune di Bologna, del Consorzio Chiusa di Casalecchio e dell’AEmilBanca.

Il programma della “Tavola rotonda” è ricco di numerosi interventi di qualificati relatori istituzionali e tecnici, in rappresentanza degli Enti che si occupano di approvvigionamento e distribuzione dell’acqua, pianificazione e difesa, e di tutti i vari aspetti e problemi che questo argomento di vitale importanza presenta.

Si comincerà  alle ore 16.30 del 29 aprile prossimo con i saluti di apertura di Magda Barbieri, presidente del Gruppo di Studi  e di Valerio Gualandi , presidente dell’Istituzione “Villa Smeraldi”. Poi sono previsti i seguenti interventi, suddivisi in gruppi omogenei per argomento: 

UNA SITUAZIONE IN EVOLUZIONE

Dott. Fabio Marchi– Segretario Generale del Consorzio Chiusa di Casalecchio e del Canale Reno
“Storia e futuro delle acque di Bologna”

Dott. Ferruccio Melloni – Segretario generale dell’Autorità  di Bacino del Reno
“Stato di avanzamento della pianificazione della messa in sicurezza dei corsi d’acqua del Bacino del Reno”

Ing. Tiziano Draghetti – Servizio Tutela e risanamento risorsa acqua della Regione Emilia Romagna
“I cambiamenti climatici e le risorse idriche”

LE PROPOSTE DEGLI ENTI DI GESTIONE

 Ing. Marco Morselli – Direttore Agenzia ATO5 di Bologna “Progetti ed indirizzi per il settore civile” 

Dott. Agostino Parigi – Direttore della Bonifica Renana
“L’utilizzo delle acque di superficie quale contributo concreto al riequilibrio del Leggi Tutto

Convegni, visite guidate e mostre del ” Gruppo di Studi”dal 2003 al 2008. Indice

    Dalla fondazione ad oggi:
CONVEGNI  e incontri di informazione e approfondimento
    • 17/03/2003 Convegno sul tema “ Il Reno: a che punto è¨ la sicurezza. Al Museo Bargellini di Pieve di Cento, in collaborazione con l’Associazione ” Reno-Ambiente
      • 9/10/2004– Convegno sul temaDolce come lo zucchero. La barbabietola, una radice comune tra Europa e bacino del Mediterraneo“. A Baricella
        • 27/11/2004 -Collaborazione al Convegno “Al dialàtt e la scola.” Per un uso didattico del dialetto nelle scuole bolognesi. Promosso dall’Istituzione Villa Smeraldi, a S. Marino di Bentivoglio
          • 29/04/2005 – Convegno/ Tavola rotonda sul tema “L’ acqua un bene da salvare”. Istituzioni, Agenzie, Cittadini a confronto su progetti ed esperienze. A Villa Smeraldi , S. Marino di Bentivoglio. 1a serata
            • 16/05/2005 –  ”    ( idem come  sopra ) 2a serata
              • 7/05/2005–  Incontro pubblico sul tema Un po’ di storia del nostro paese” Memorie locali ed eventi storici. A Baricella
              6/05/2005– Collaborazione all’iniziativa del Comune di Molinella (in 3 serate), La Pianura si racconta”. Intervento del  nostro socio Alberto Ponti Sgargi  su “Storia e paesaggio di casa nostra” 2/10/2005– Partecipazione con un tavolo e materiale divulgativo di presentazione della nostra Associazione alla “Festa del Volontariato /Volontassociate“, promossa dalla Provincia di Bologna e svoltasi a Bentivoglio per tutta la giornata della Domenica.
              13/10/ 2005 –  Incontro pubblico su “Il pane…conosciamolo meglio”,  con relazioni e dibattito sugli aspetti nutrizionistici e storici. A Baricella. 16/10/2005  Collaborazione a iniziativa nell’ambito della locale “Fire di sdàzz”  per allestimento di una esposizione di Macchine del pane e affettatrici d’epoca, con degustazioni ad offerta libera in favore di “Emergency”. 3/11/2005 – Partecipazione della presidente Magda Barbieri come relatore al Corso di aggiornamento su Dialetto e cultura contadina, promosso dall’Istituzione “Villa Smeraldi“, con la collaborazione del nostro “Gruppo di Studi”, al Museo di S. Marino di Bentivoglio
              27/01/2006 Convegno sul tema Dall’agricoltura l’energia rinnovabile. Biodiesel e biocarburanti: progetti ed esperienze”, in collaborazione con l’Istituzione Villa Smeraldi-Museo della Civiltà  contadina.   A S. Marino di Bentivoglio 11-15 /10/2006 . Incontro pubblico con vari relatori su  nuovi aspetti nutrizionistici e storici del tema  “Il pane … conosciamolo meglio” e mostra di  foto e documenti sulla “Storia del pane ” . A  Baricella, in occasione della locale Fiera
              • 17/03/2007. Incontro – dibattito  sul tema “Strade e luoghi di paese. Ogni nome una storia da conoscere“. Analisi dei vari aspetti della toponomastica storica e attuale, in collaborazione con l’stituzione Villa Smeraldi- Museo della civltà  contadina di S. Marino di Bentivoglio – Provincia di Bologna. A S. Marino di Bentivoglio
              • 28/10/2007 – A Galliera , presso il Municipio, 1^ Giornata di studio con presentazione delle relazioni degli studiosi impegnati nella ricerca sulla Pianura Centrale, nell’ambito della  ricerca storica su “Mulini, canali e comunità  della pianura bolognese tra medioevo e Ottocento”, promossa dal Museo della civiltà  contadina di S. Marino di Bentivoglio con la collaborazione della nostra Associazione e  la partecipazione di nostri soci come relatori.
              • 10/11/2007–  A Buda di Medicina, presso le strutture dell’Oasi del Quadrone, 2^ Giornata di studio della ricerca sopra citata, con presentazione delle relazioni sulla pianura orientale
              • 24/11/2007 – A Sala bolognese, presso l‘EcoMuseo dell’acqua, 3^ Giornata di studio con la presentazione delle relazioni sulla pianura occidentale , nell’ambito della ricerca sopra citata
              • 10/05/2008 – A Villa Smeraldi Museo della Civiltà contadina di S. Marino di Bentivoglio, incontro tra Associazioni e gruppi di studio che si occupano di storia locale e tradizioni. “La cultura locale in una società  sempre più multietnica e globale”  
              • 22/04/2009 – A S. Giorgio di Piano- Serata di approfondimento storico con presentazione del documentario “La città  rossa nella Grande Guerra” , mostra di documenti locali del periodo


              = VISITE GUIDATE per conoscere beni artistici e ambientali dei Comuni del territorio intorno al Reno

                • 30/03 /2003 –  A CENTO
                  • 10/05/2003 –  A S. GIORGIO DI PIANO
                    • 4/04/2004  –   A MOLINELLA/ SELVA MALVEZZI
                    • 8/05/2005 – A BARICELLA / PASSO SEGNI , con visita ad “Oasi di Riequilibrio Ambientale” e a  strutture di controllo idraulico del Reno e canali collegati, alla “Gandazzolo”e alle chiese delle due località .
                    • 7/05/2006 –  A  BUDRIO, visita con guida  in mattinata agli edifici del centro storico, chiese di S. Lorenzo e S. Agata, torrioni restaurati, Museo  civico Archeologico etnografico, e Pinacoteca. Nel pomeriggio visita al Museo dell’Ocarine e a quello dei burattini
                    • 10/11/2007 – A Buda di Medicina, visita guidata all’Oasi del Quadrone, nell’ambito della presentazione delle relazioni della seconda giornata di studio sulla ricerca storica “Mulini, canali e comunità della pianura bolognese tra Medioevo e Ottocento”

                    = MOSTRE

                    Mostra fotografica  sui forni rurali, presenti sul territorio della pianura bolognese, con foto scattate dal nostro socio e consigliere Franco Ardizzoni. Allestimento a cura della nostra Associazione  ed esposizione in varie sedi:

                    23/24 giugno 2007,  a S. Marino di Bentivoglio, presso Villa Smeraldi- Museo della Civiltà contadina, col titolo “Era il pane di casa”, nell’ambito della festa annuale del Gruppo della Stadura “Non di solo pane”.

                    Fine giugno, primi di luglio 2007, a Galliera, nell’atrio del Municipio, nell’ ambito dei festeggiamenti  della locale Fiera.

                    6/16 ottobre 2007 , a S. Giorgio di Piano, presso la Sala Trenti, col titolo “C’era una una volta il forno a legna“, con la collaborazione del Comune

                    20/28 ottobre 2007, a Baricella, presso la Casa protetta “Il Corniolo”, col titolo “I forni del pane nella pianura bolognese”

                    18 novembre/9 dicembre 2007 a S. Bartolomeo in Bosco-Ferrara, presso il Centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese (MAF), nell’ambito della “Festa d’autunno

                    Mostra fotografica  sui maceri presenti sul nostro territorio, con foto di Franco Ardizzoni

                    – a Galliera , nell’atrio del municipio, in giugno,  in occasione della Fiera locale

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“Il dialetto e la scuola”. Cronaca del convegno a Villa Smeraldi

E’ stata una giornata intensa e ricca di interventi e contributi, sicuramente molto significativi e indicativi di punti di vista diversi e di una varietà  di iniziative espresse dal territorio bolognese, sul tema del rapporto tra dialetto e scuola, davanti ad un pubblico numeroso e attento, presente dal mattino alla sera. Parliamo del Convegno intitolato Al dialatt e la scola. Per un uso didattico del dialetto nelle scuole bolognesi”, svoltosi il 27 novembre scorso

a Villa Smeraldi , S. Marino di Bentivoglio, per iniziativa dell’Istituzione-Museo della Civiltà contadina, dell’Assessorato alla cultura della Provincia di Bologna, dell’Istituto per i Beni Culturali della regione Emilia-Romagna, con la consulenza del Dipartimento di Italianistica dell’Università di Bologna, con il patrocinio del Centro Servizi Amministrativi di Bologna del Ministero dell’Istruzione, e , infine,  con la collaborazione del nostro Gruppo di Studi della Pianura del Reno.

Tanti enti e istituzioni, dunque, mobilitati per valutare le possibilità di recuperare e ridare vitalità e  senso ad una lingua popolare antica, da molti ormai ritenuta ” morta”, ma che conserva ancora molte potenzialità come strumento didattico in campo linguistico e storico, e come mezzo espressivo di una cultura materiale ricca  anche di valori spirituali.

Le valutazioni dei relatori sono state tutte sostanzialmente Leggi Tutto

Il Naviglio bolognese nei secoli. Dal Porto di Bologna a Malalbergo.Fabio Marchi

Si può senz’altro definire atipica la collocazione geografica della città di Bologna. A differenza infatti di tutte le realtà similari, l’area urbana si aggregò sulle prime terre emerse attorno al torrente Aposa , lontano da Reno e Savena. Ancora oggi , osservando una “pianta” di Bologna appare evidente l’assenza di un fiume che la attraversa.

Già in prossimità dell’anno mille la città soffriva per tale mancanza e cominciò a costruirsi un reticolo idraulico artificiale capace di fornire forza motrice , di alimentare l’irrigazione e d’essere fattore di produzione. I rapporti civili e commerciali con le altre città avvenivano allora attraverso la navigazione palustre, il primo porto cittadino era collocato alla “Piscariola”, l‘attuale Selva di Pescarola.
L’azione del fiume e dei torrenti collinari caratterizzati da una fortissima connotazione torrentizia accentuò in quel periodo l’interrimento della prima area a nord della città , rendendo difficoltosa e pericolosa la navigazione. I bolognesi pensarono allora di costruirsi una via d’acqua sicura fra quella palude dove cominciavano ad emergere le terre, grazie all’azione naturale della bonifica per colmata. E’ in questa condizione che i bolognesi pensarono di aprirsi una via sicura verso il mare, utile per i commerci.

Il Navile si deve quindi considerare un’opera idraulica capace di non disperdere acqua, consentendo con ciò la percorribilità nei due sensi a barche di basso pescaggio. 

Da sottolineare è l’atipica origine del Navile rispetto ad altri canali artificiali; infatti non si tratta di un vettore per trasportare acqua da un luogo ad un altro in zona asciutta, ma un contenitore in grado di impedire che le acque immesse si confondessero con le acque esterne della palude, con ciò consentendo una più sicura navigazione.

Per alimentare questa vera e propria “autostrada d’acqua” Leggi Tutto

Matrimoni civili e matrimoni cattolici a S. Giorgio di Piano. Anna Fini – Angela Bonora

Note storiche dal 1807 ad oggi sul territorio di S. Giorgio di Piano. Articolo già  pubblicato su “Il Sangiorgese” n4/dic. 2004
Matrimoni civili e Matrimoni cattolici
Dipartimento del Reno,
 Distretto e Cantone di Cento,
Comune di San Giorgio di Piano
“Questo giorno 5 gennaio 1807 alle ore 6 pomeridiane, avanti di me sottosegretario uffiziale dello Stato Civile sono comparsi li sottoscritti sposi i quali anno fatto dichiarazione di futuro matrimonio, sentito la quale ho dato corso alla publicazione seguente.(1)
Quest’oggi 11 gennaio anno 1807, alle ore 10 della mattina e stata pubblicata ad alta voce, da me sottoscritto ufficiale dello Stato Civile alla Porta della Residenza Municipale la promessa di matrimonio di Paolo Balarini d’anni 27, di professione fattore, vedovo della fu Liberata Sarta, colla Maria Geltrude Salvagna d’anni diecinove domiciliata in San Giorgio di Piano esercente la professione di tessitrice, figlia di Domenico, di professione piodano, e della Liberata Meotti di professione tessitrice entrambi di San Giorgio, ed ho fatto affiggere la presente pubblicazione il suddetto giorno 11 gennaio alle ore 11 di mattino alla porta della Residenza Municipale per la communicazione”
 =aviso=
“il pubblico, e avertito che vi è promessa di matrimonio tra Pietro Paolo Ballarini d’anni 27 di professione Leggi Tutto

Note di toponomastica di Molinella. Tullio Calori

  Come si sa, dai tempi più¹ antichi la maggioranza dei centri urbani, delle piazze e delle strade acquisiva, con la mirabile continuità  della tradizione orale, appellativi motivati dai costumi, dalle caratteristiche naturali, da episodi storici o di modesta cronaca, da persone illustri o dalla parlata del luogo. Una toponomastica spontanea dunque che costituisce un patrimonio di storia locale che è necessario conoscere e gestire con attenzione. Fu la Rivoluzione Francese a diffondere la moda di intitolare vie e piazze a personaggi o avvenimenti che travalicavano l’ambito paesano, e così nell’odonomastica ( che ¨ una sezione della toponomastica dal greco odos= strada) le testimonianze epigrafiche ed onomastiche del passato divennero una sorta di sacrario o di elenchi celebrativi di patrioti, di glorie, nazionali o internazionali, nelle attività  umane.

Anche in Italia leggiamo nomi legati soprattutto alla storia, dall’Unità  in poi e ad avvenimenti degli ultimi decenni.. Tutto bene quando si rimane entro certi limiti ma molti luoghi si sono trasformati in un gigantesco pantheon o musei a cielo aperto.

Nel territorio di Molinella dove da sempre scorrono fiumi come il Reno e l’Idice e tanti canali regolati dall’uomo nonché zone depresse con acque stagnanti, la toponomastica spontanea conta un numero straordinario di idronimi che si riferiscono all’acqua in modo diretto ma spesso anche mediato: Marmorta, Miravalle, via Idice Abbandonato, via del Cavedone, Riviera Argentana, via Fiumevecchio, via Lungoreno, Passo dell’Argine del Quaderna, ma anche Traghetto, via dei Ponti, Rotta del Giardino, via Tagliamenazzo ed il nome della Molinella stessa. Nel 1950, su 198 toponimi, 93 erano tipici idronimi e 49 con allusione indiretta ma chiara ai corsi d’acqua. Anche la canalizzazione superficiale delle estese risaie contribuiva ad aumentare tali caratteristiche.

Questa toponomastica di Molinella cominciò ad essere ufficializzata solo negli ultimi anni del secolo XIX. In precedenza l’esigenza di un ordinamento era poco sentita perché capoluogo e frazioni furono soggetti nel periodo napoleonico a frequenti variazioni di confini con scompaginamento dell’ onomastica stradale.

La numerazione civica, regolarizzata nel 1904, è stata aggiornata Leggi Tutto

Dalla toponomastica popolare alla toponomastica “ufficiale”. Magda Barbieri

Nei secoli passati  solo le antiche grandi strade consolari romane avevano una denominazione  che derivava , appunto, dal nome del console  che le aveva fatte costruire : via Emilia, Aurelia, Cassia, Appia, ecc…; ma nelle campagne, e anche nelle città  , non esistevano denominazioni ufficiali per le  strade, nè  i numeri civici per le case, nè  indirizzi precisi come li abbiamo noi oggi. Nei documenti pubblici o atti notarili dove fosse necessario indicare una abitazione o un podere oggetto di compravendita, si usava scrivere il nome del proprietario   dell’edificio o del terreno venduto e i nomi dei proprietari dei terreni confinanti, “a levante“, “a ponente” , “a mezzogiorno” e “a tramontana“; se c’era, si citava la presenza di un fossato, o di un fiume confinante, o di uno ”  stradello pubblico” o di una “via che va a…”, seguita dal nome della località   verso cui la strada era diretta.

Per orientarsi e distinguere i luoghi e  le strade rurali e urbane,  nel parlare quotidiano, gli abitanti  si abituarono ad inventare  e usare denominazioni spontanee o popolari che, se  ben motivate e facilmente riconoscibili  e memorizzabili, diventavano di uso corrente nel tempo e per secoli.

 Nelle città  la denominazione poteva derivare dalla presenza prevalente di botteghe o artigiani di una determinata categoria ( fabbri, orefici, lanaioli, pescherie…), o anche dalle più  svariate e fantasiose motivazioni , che tramandavano la memoria di un episodio importante o curioso, la presenza di un edificio o di un’insegna  particolare.

  Nelle zone rurali le denominazioni popolari traevano origine spesso da caratteristiche naturali o ambientali, come la presenza di un grande albero o di più  alberi della stessa specie lungo il percorso (pioppi e roveri in particolare), di un bosco, di paludi o “lame” d’acqua; a volte poteva essere la denominazione di un oratorio all’inizio della via; altre volte, anzi spesso , era il cognome della famiglia dei possidenti dei terreni adiacenti e dell’immancabile palazzotto o villa signorile, presenti per secoli, che dava identità  e denominazione ad una via o a un borgo.

Capitava spesso anche che tali denominazioni popolari, nel corso del tempo, venissero storpiate o alterate per errata trasmissione orale consolidata successivamente, Leggi Tutto