Statuto

ATTO COSTITUTIVO

L’anno 2002, il giorno  22 del mese di Aprile. alle ore 21 in San Giorgio di Piano, via Matteotti 6, i signori:

 1 Arbizzani Luigi… residente a Bologna …
2   Barbieri Magda …residente a Castello d’Argile (Bo)…

3   Bonora Angela…residente a S. Giorgio di Piano (Bo)…

4   Borghi Gian Paolo …residente ad Argelato (BO) ….
5   Calori Tullio …residente a  Molinella (BO) …
6   Farnè Elena …residente a Gallier (Bo)…
7   Fini Anna …residente a San Giorgio di Piano (BO) …
8   Fizzoni Mauro…  residente a Baricella (BO) …
9   Franzoni Mauro … residente a San Giorgio di Piano (BO)…
10  Frazzoli Roberto …residente a Funo di Argelato (Bo)…
11 Montanari Valerio …residente a Castel Maggiore (Bo) …
12 Musile Tanzi Anna ….. residente a San Giorgio di Piano (BO) …
13 Pavani Giuseppe …residente ad Altedo/ Malalbergo (BO)…
14 Taddia Marco …residente a Cento (FE) …
15 Vignoli Walther… residente a Castel Maggiore  (Bo) …
16 Zambelli Elisabetta ..residente a S. Giorgio di Piano (Bo) …

Si riuniscono in Assemblea Costituente e convengono e stipulano quanto segue:

Art.1 I detti signori:

……..

dichiarano di costituire l’Associazione denominata “Gruppo di Studi della Pianura del Reno”

Art.2

L’Associazione Leggi Tutto

Il modello industriale bolognese, da conoscere sul Portale di “Storia e memoria”

Nel portale Storia e Memoria di Bologna è  disponibile l’approfondimento
1796| 1953 – Il modello industriale bolognese: una metamorfosi dalla tradizione agricola all’industria meccanica
*** Per proseguire attraverso testi, video, immagini e documenti rari , vedi
https://www.storiaememoriadibologna.it/il-modello-industriale-bolognese-una-metamorfosi-d-1312-evento
In particolare si segnalano i video dedicati ai seguenti temi:

Bologna nei primi anni di governo Napoleonico
-Ragioni delle insorgenze antinapoleoniche
-Bologna nella Restaurazione
-La stampa bolognese nell’età della Restaurazione
-Circoli e salotti femminili
-Bologna post unitaria
-Quadro socio politico della Bologna post unitaria nel periodo1859-1900.
-L’economia bolognese dall’unità alla grande crisi agraria – 1859 |
1880
-Il Piano regolatore
-Il panorama amministrativo bolognese
-La Città Rossa nella Grande Guerra
-Celebrazione del centenario della Cassa di Risparmio di Bologna
-I grandi affittuari terrieri e arretratezza dell’industria bolognese
– La società Operaia e il Mutualismo
-1914 – 1918 | I negozi di Zanardi
-L’entrata in Guerra e il forno del pane
La Scheda storica è articolata nei capitoli

Una è base agricola e artigianale
2. Alle origini dell’industria meccanica
3. Un’unificazione politica
4. Una prima dinamica industriale
5. La motocicletta: nuovo cuore dell’industria bolognese
6. Alle origini del “miracolo economico” bologneePubblichiamo qui alcuni stralci del testo storico

1.Una base agricola e artigianale

All’indomani del Congresso di Vienna, con il quale si chiudeva la stagione Leggi Tutto

Immigrati, oltre 84.000 regolari nel territorio metropolitano bolognese

Migranti, oltre 84 mila i regolari nel territorio metropolitano
Marocco, Pakistan e Albania
i paesi più¹ rappresentati. In aumento famiglie e bambini
Con 84.586 cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti (il 2,3%
del totale nazionale), Bologna è la sesta città  metropolitana in
Italia per numero di migranti regolari.

E’à quanto emerge dal nuovo report
“La presenza dei migranti nelle aree metropolitane” della Direzione generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, presentato nei giorni scorsi e disponibile online.
L’analisi dei dati al
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La bondiola poggese. Testo e ricerca di Giulio Reggiani (con zirudella di Narciso)

LA BONDIOLA POGGESE
Nell’ambito della grande famiglia degli insaccati bolliti, vorrei proporre al lettore una specialità che vanta già una sua tradizione, anche se non molto profonda nel tempo: la bondiola poggese. Molti la classificano come stretta parente della salama da sugo ferrarese, alcuni l’avvicinano al cotechino, altri allo salumi veneti o da insaccati romagnoli; in realtà la bondiola occupa già da svariati lustri un suo posto personale, ormai non piùlegato soltanto al Comune di Poggio Renatico. In definitiva,  sta “invadendo” pure le province di Bologna e Modena. Ma vorrei aggiungere che, nella stessa provincia di Ferrara, di cui Poggio fa parte, le resistenze ad una sua espansione (dovute alle
tradizioni culinarie sia cittadine che provinciali e collegabili alla locale  salama da sugo) sono abbastanza forti, ma si vanno sempre più attenuando.
Ma perché possiamo chiamarla bondiola poggese La ragione è¨ molto semplice: questo salume da pentola si differenzia molto dagli insaccati veneti o da quelli lombardi; posso affermare che la sua origine è romagnola e dico questo per Leggi Tutto

Il friggione bolognese. Testo e ricerca storica di Dino Chiarini

Friggione bolognese
Presentazione e storia.

Nato dalla tradizione contadina bolognese, il friggione è entrato a far parte della gastronomia tipica di Bologna e provincia. La cucina petroniana è fatta di semplici piatti ma dal gusto accattivante; se il cotechino viene servito con il purè di patate o le lenticchie, anche il bollito misto ha due alternative: la salsa verde o il friggione. Quest’ultimo accompagna pure la salsiccia, fritta o ai ferri, oppure la bistecca di manzo; inoltre si abbina molto bene alle grigliate miste di carne. E’ pure un’ottima alternativa alle patatine fritte. Il friggione era considerato fino agli anni Sessanta
del secolo scorso un alimento povero, ma con il trascorrere del tempo è passato dalle tavole contadine ai ristoranti più rinomati più rinomati della città ; inoltre da diversi anni è diffuso in tutta l’Emilia-Romagna. E’ certamente degna di menzione l’attuale Sagra del friggione che si tiene annualmente a Fabbrica, una piccola frazione di Imola, da fine Aprile alla prima decade di Maggio, presso il Centro Sociale che porta il nome di questa località.
L’antica ricetta ottocentesca
Parlando del friggione bolognese (frizàn, Leggi Tutto

I redditi 2015 dichiarati dai cittadini di Bologna. Osservazioni e dati

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I redditi 2015 dichiarati dalle cittadine e dai cittadini di Bologna
L’Ufficio Comunale di Statistica ha diffuso l’aggiornamento del consueto studio sui
redditi dichiarati dalle cittadine e dai cittadini di Bologna.
I contribuenti nel 2015 erano 293.587
con un reddito imponibile complessivo di oltre 7,3 miliardi di euro; il reddito imponibile medio è stato quindi pari a 24.955 euro, mentre
il reddito mediano si è attestato a 19.557 euro.
Con questi valori Bologna si conferma sul podio della classifica dei redditi delle maggiori città  italiane. Due i principali aspetti positivi che emergono dall’analisi: la tendenziale riduzione delle differenze di genere, seppur ancora marcate, e il continuo miglioramento nel tempo dei redditi degli anziani. Tra gli aspetti  negativi emergono invece le difficoltà  della popolazione giovanile e l’aumento, nel medio periodo, della distanza tra i contribuenti più abbienti e quelli più disagiati, mostrando così un lieve aumento
delle disuguaglianze.
* Il documento completo, con dati, tabelle e grafici, è leggibile nell’allegato (*) a questo articolo Leggi Tutto

Un libro, tra fumetto e storia, per i 110 anni del Teatro-Casa del popolo di Castello d’Argile

    – Sabato 14 ottobre 2017 alle ore 17 nella Sala consiliare del Municipio di Castello d’Argile, presentazione del libro
La piuma e il mattone” (Ed. Pendragon).
La piuma e il mattone è un libro a due voci che comprende l’omonima storia
a fumetti di Simone Cortesi,
in cui un personaggio misterioso ci accompagna alla scoperta di cosa si cela dietro e dentro la “Casa del Popolo”, partendo dai fervidi preparativi per la costruzione della Casa del Popolo di Castello d’Argile nel 1907 e viaggiando per tutto il Novecento.
La storia a fumetti è basata sulla accurata ricerca, contenuta nel volume, Le quattro stagioni della Casa del Popolo di Castello d’Argile della studiosa Magda Barbieri: un affresco in cui, attraverso la lente della Casa del Popolo di Argile si scorge la storia d’Europa e di Italia, tra ideali, lotte, guerre, ricostruzione e nuove prospettive.
Volume e iniziative collegate a cura di Elena Di Gioia.
– In programma  anche “Là in zò” un audio-documentario  realizzato con la regia Leggi Tutto

Terremoti a Cento, dal 1280 ad oggi. Ricerca di Giuseppe Sitta

TERREMOTI A CENTO dal 1280 al 1937
– Mentre sono ancora in corso i lavori per la ricostruzione o restauro di tanti edifici pubblici e privati colpiti dai terremoti del 20 e del 29 maggio 2012,
che hanno sconvolto Cento e una vasta area
modenese-ferrarese-bolognese circostante, riteniamo di utile informazione pubblicare questa ricerca storica del prof. Giuseppe Sitta di Cento
Libera riduzione dalle cronache del conte Bartolomeo Filippo Chiarelli,
Antonio Orsini, Leonida Pirani e Didaco Tangerini.

1280Si eclissò il sole e dopo fecesi sentire un gagliardo terremoto, che spaventò
il popolo, per due ore restò eclissato il sole, videsi la luna di color nero e piovè¨ per due mesi consecutivi, fu un freddo eccessivo,la brina seccò le viti da cui ne derivò penuria di vino.
1364 Fecesi sentire un gran scuotimento della terra e si rese così strepitoso che pareva crollassero gli edifici. A scossa sì orribile si spaventarono i Centesi, tutti gridavano, piangevano, esclamavano Pietà , pietà , Signore, correvano qua e là , che sembravano forsennati. Cessò lo scotimento e nulla altro di male arrecò che spavento
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Giovanni Battista Gigli, musicista, detto il Tedeschino”, da Finale. Galileo Dallolio

Giovanni Battista Gigli, detto il ˜Tedeschino ” … da Finale. Ricerca di Galileo Dallolio
Invito il lettore a soffermarsi su questo volto. L’espressione, a mio parere, è di persona risoluta e sicura, orgogliosa del proprio talento. E’di un virtuoso di liuto nato a Finale Emilia nel 17° secolo (è in corso una ricerca sulla data), che faceva parte del gruppo ristretto di musicisti stipendiati dal Gran Principe Ferdinando 2° de’  Medici.
La sua immagine è presente in due quadri che erano nella Villa medicea di Pratolino, presso Firenze, e ora sono nella Galleria dell’Accademia
Di Gigli , lo storico finalese Umberto Baldoni nel suo Il maestro D.
Innocenzo Gigli, musicista di Finale Emilia nel XVIII secolo
, Bologna
1927  lo ricordava con queste parole  ˜Pro-zio gli fu quell’altro Giovanni Battista Gigli, celebre musicista finalese nel 1650, che fu ai servigi prima del G.Duca di Toscana e poi di quello
di Modena dal 1669 al 1689. Dal quale è certo ha ereditato il genio
musicale, se nessuno raggiunse nel suo tempo la fama, cui era salito
 preso il nostro protagonista. Ma è stato la ricerca in corso da parte del prof. Davide Rebuffa, noto
liutista e musicologo del Centro Studi Piemontese di Musica Antica
, che ha permesso di approfondire la conoscenza di questo nostro
concittadino . Davide Rebuffa è ‘ autore del primo libro sulla storia del liuto (L’Epos,
Palermo, 2012) che, unico per ampiezza divulgativa e dettaglio
documentario, si pone come saggio di riferimento internazionale per
la conoscenza e lo studio di tutti gli strumenti appartenenti alla
famiglia del liuto e delle loro trasformazioni organologiche.
(medioevale, rinascimentale e barocco) svolgendo attività di
ricerca, concertistica e didattica ed allestendo mostre di strumenti
antichi’.
Nella citazione presente sul “Grove Dictionary of Music and Musicians” cioè
la più completa ed accreditata fonte sulla musica occidentale
vediamo che GB Gigli ha un posto nella storia della musica
(Finale Emilia; Florence, after 1692). Italian composer. No
biographical links with Germany have been found to explain his
nickname, Tedeschino,
so it may simply have described his
personal appearance. He was in the service of Grand Duke Ferdinando
III of Tuscany in Florence when he published Sonata da chiesa e da
camera a 3 strumenti, col basso continuo per l’organo op.1 (Bologna,
1690), which he described as ‘an immature part of my early
composition’. He may also have worked at Modena for the Este
family, since two oratorios (S Caterina and S Genovefa Palatina), six
trio sonatas and one cantata for solo voice with continuo survive in
manuscript in the library there (I-MOe). Four pieces are also
included in a 17th-century manuscript collection of arias and
cantatas (in I-Bc), and he appears to have written a sacred history,
La libertà prodigiosa (Florence, 1692).

Presso la Biblioteca della Musica di Bologna Strada Maggiore 34 (1) si apprende
che sono presenti a Bologna le seguenti musiche di Giovanni Battista
Gigli:
– un manoscritto miscellaneo, con segnatura DD.49, contenente quattro
composizioni (questo il link alla scheda del catalogo Gaspari on line
http://www.bibliotecamusica.it/cmbm/scripts/gaspari/scheda.asp?id=8071)
-un’edizione, Sonate da chiesa, e da camera … Bologna, Pier Maria
Monti, 1690, segnatura Z.248. Il documento è riprodotto
integralmente e consultabile a partire dalla scheda on line
(http://www.bibliotecamusica.it/cmbm/scripts/gaspari/scheda.asp?id=11581 )
Interessante la sua dedica “all’Altezza Serenissima di Ferdinando III Gran
Principe di Toscana etc. da Gio. Battista Gigli detto il Tedeschino,
Servitore Attuale della medesima Altezza. Opera Prima. Serenissima
Altezza Non crederei poter esprimere più vivamente l’umilissima mia
divotione verso V. A. S. che con rappresentarlo tale su le stampe,
prendendo la libertÃ
di dedicarle un immaturo Parto delle mie prime composizioni di
Sinfonie Musicali. Degnisi per ora l’A. V. S. come Principe di
perfetta intelligenza di gradire questo picciol tributo del mio profundissimo ossequio con benignità pari
alla sua Grandezza, che umilissimamente ne la supplico, e piova Iddio
abbondanza sempre maggiore di celestiali benedizioni e felicitÃ
sopra alla quale reverentissimamente m’inchino. Di V. A. S. Firenze
li 24 Giugno 1690. Vmiliss. Devotiss. et Obligatiss. Ser. e Suddito
GI0. BATTISTA GIGLI.

La musicologa Antonella D’Ovidio ci permette di entrare nella Corte dei Medici scoprendo altre informazioni su Giovanni Battista Gigli. Nel suo ‘Mecenatismo musicale di Vittoria della Rovere  (2) (che divenne granduchessa di Toscana avendo sposato nel 1637 Ferdinando II
e che fu madre del futuro Cosimo III) si legge che Vittoria affinò e coltivò negli anni, patrocinando esecuzioni di musiche .. (ed) esercitando la sua protezione su cantanti e compositori. Tra questi si segnala nella sua corte la presenza stabile dei compositori Giovanni Maria Pagliardi, Antonio Veracini, Giovanni Battista Gigli e del cantante Ippolito Fusai, Vittoria si occupa in prima persona del reclutamento di musici, dei loro
spostamenti in altre corti e della loro protezione, intrattenendo una
fitta corrispondenza al femminile con alcune delle più importanti
donne di rango della nobiltà europea, ricreando in tal modo uno
spazio di autonomia decisionale in cui il sistema di patronage si
interseca con i rapporti diplomatici e dinastici.”
Alla Principessa Farnese di Siena, Vittoria ‘scrive una lettera dipresentazione a favore del compositore Giovanni Battista Gigli (detto
‘Il Tedeschino’),’celebre suonatore d’arcileuto’
che sarÃ
negli anni a venire musicista a Servizio del Gran Principe Ferdinando, cui dedicherà le sue Sonate da chiesa e da camera a trestrumenti, col basso continuo per l’organo, op.1, pubblicate nel1690
Sulla  sua produzione musicale nel Journal of the Royal Musical
Association
(3), Antonella D’Ovidio (nel confrontare Gigli con altri
compositori) scrive ’ Similar observations may be made about the
sonatas of Giovan Battista Gigli, a virtuoso on the theorbo in the
service of Grand Prince Ferdinando; Gigli is frequently documented as
participating in the staging of operas at the Villa di
Pratolino..’Gigli’s sonatas are distinguished above all by their
brevity and concision- qualities that are evident not only within the
formal structure of these works, but also in their motivic
development’

Sulla figura del Gran Principe Ferdinando de’ Medici, nipote di Vittoria della Rovere il musicologo Gabriele Rossi Rognoni  (4) scrive su come Ferdinando ‘ reinterpreti in chiave personale l’utilizzo della musica che storicamente era stato fatto dai Medici come consolidamento del suo ruolo pubblico..Tale impiego ridimensionato dal padre Cosimo III, Ferdinando infatti non si limita, come era sua consuetudine, a offrire il proprio patrocinio, o a promuovere finanziariamente celebrazioni di grande richiamo, ma giunge a scegliere personalmente soggetti, compositori, cantanti, strumentisti…p.39
In particolare , per il nostro scopo di ricerca su G.B.Gigli le seguenti parole sono preziose’ L’attività di un
gruppo di musicisti ‘personali’ di Ferdinando, regolarmente
stipendiati, emerge da numerosi documenti di pagamento: ne fanno
parte Martino Bitti, suo violinista favorito, Giovanni Battista
Gigli,
tiorbista e compositore, i cantanti Carlo Antonio
Zanardi..Giuseppe Canavese e il cembalaro Bartolomeo Cristofori’p.42
(Cristofori sarà poi l’inventore del pianoforte)
In conclusione, la nonna del Gran Principe Ferdinando, Vittoria della
Rovere , come abbiamo visto, scrisse una lettera di presentazione
per segnalare il celebre suonatore di arciliuto G.B.Gigli alla
principessa Farnese di Siena, il nipote Ferdinando lo stipendiava
come musicista di corte per le varie manifestazioni musicali a
cominciare da quelle della Villa di Pratolino , inoltre lo troviamo
dipinto in ‘una testimonianza eccezionale per la ricchezza dei
dettagli dell’attività musicale privata di Ferdinando..nelle
cinque tele realizzate da Anton Domenico Gabbiani a partire dal 1685
per decorare la villa di Pratolino’ pag.44 G.Rossi Rognoni (una è nella foto n. 2) .

Se poi a questo periodo mediceo aggiungiamo il tempo trascorso alla
corte estense di Modena, su questo nostro concittadino c’è materia
per scoprire altro (chi furono i suoi maestri e chi i suoi allievi,
se ha avuto relazione con l’ambiente musicale finalese ecc.)
 Nel capitolo dedicato alla Musica strumentale di Marta Lucchi (5) si legge
’Durante gli ultimi decenni del Seicento e i primi del Settecento
Modena diviene un centro propulsivo per la musica in cui si producono
contributi innovativi per la definizione delle nuove forme della
composizione strumentale’ ‘ imponente la ‘produzione
cameristica di sonate da camera, da chiesa, sinfonie, balletti
firmate non solo dai Bononcini ma anche da..Giovanni Battista Gigli e
altri’


Galileo Dallolio

P.S.
L’importante capitolo 20 (pp.389-409)’La musica a Finale’ di
Mons.Ettore Rovatti, Finale Emilia, Mille anni di storia.
Vol.2
Baraldini 2012, sarà oggetto di uno studio da svolgere insieme a
Giovanni Barbi, presidente di Millenium Finalis, e con chi vorrÃ
collaborare. Barbi ha ricevuto dalla dr.ssa Furini copia
dell’inventario dell’Archivio Musicale di Finale, documento che
attesta la presenza e la diffusione della cultura musicale a Finale.

 **Foto 2 ) Anton Domenico Gabbiani, Il Gran Principe Ferdinando e i suoi musici ,
1685ca., olio su tela Firenze, Gallerie dell’Accademia, Museo degli
strumenti musicali del Conservatorio
Luigi Cherubini’ Nel presente
dipinto, in piedi, in primo piano,(a destra) è ben riconoscibile il
principe stesso in atto di rivolgersi al cantante Vincenzo
Olivicciani, alla sua sinistra mentre alla sua destra compare dal
fondo il busto di Alessandro Scarlatti.. sempre da destra verso
sinistra si vede un giovane con chitarrone
che potrebbe essere
Giovanbattista Gigli,
compositore e liutista giunto proprio nel 1685
dalla corte estense di Modena, casato i cui rapporti con i Medici e
con Ferdinando in particolare erano, in quel giro d’anni, assai
intensi. Lo stesso personaggio è raffigurato nell’atto di suonare
un mandolino al centro del dipinto seguente. (dipinto n.2 Musici del
Granprincipe..) Testo presente nella guida alla mostra ‘La musica
alla corte dei granduchi’, Firenze Galleria dell’Accademia
28.5-28.11 2001 a cura di Gabriele Rossi Rognoni

* Foto 3) Antonio Domenico Gabbiani, Musici del Granprincipe Ferdinando 1685 ca
Secondo l’autore del sito www.haendel.i t i nomi dei musicisti
sono, da sinistra: Pietro Salvetti, Federico Meccoli, Giovanni
Battista Gigli,
Francesco Assolani, Giovanni Taglia, Antonio Veracini, Francesco Veracini 

*** Davide  Rebuffa  Centro
Studi Piemontese di Musica Antica http://daviderebuffa.altervista.org/testi.php

NOTE

1)
Nella Guida al percorso espositivo del Museo Internazionale e
Biblioteca della Musica di Bologna a cura di Lorenzo Bianconi e Paolo
Isotta, 2017 si ha un’idea della ragioni per cui Bologna nel 2006 è
‘Città creativa della musica UNESCO

2)
Firenze e la musica. Fonti, protagonisti, committenza. Scritti in ricordo di
Maria Adelaide Bartoli Bacherini. A cura di Cecilia Bacherini,
Giacomo Sciommeri e Agostino Ziino, Istituto Italiano di Storia della
Musica, Roma 2014.p.283

3)
Vol.135 part.2, 2010 nel saggio’Patronage, Sacrality and Power
at the Court of Vittoria della Rovere: Antonio Veracini’s op.1 Trio
Sonatas

4)‘Il
gran principe Ferdinando e la musica,
Leggi Tutto