Benedetto Schiassi, da Budrio, un pioniere della chirurgia medica

A Mezzolara di Budrio, la sera del 22 febbraio 2019 si terrà una conferenza per ricordare un concittadino meritevole e illustre: Benedetto Schiassi, nato a Budrio nel 1869 e laureato in Medicina a Bologna nel 1895, medico e umanista, padre della psicosomatica. E’ considerato l’ inventore della chirurgia medica. Durante la sua carriera si distinse come innovatore nell’ambito chirurgico, sostenendo l’importanza della ‘rifunzionalizzazione’ degli organi, che lo portò ad inventare una serie di interventi: colecistendesi, splenocleisi, deviazione chirurgica del sangue portale (operazione Talma-Schiassi).
Le ricerche sulla resezione sub-totale dello stomaco lo resero, per i Paesi anglosassoni, l’inventore dell’intervento per la ricostruzione dello stomaco. Divenne famoso per avere per primo dimostrato scientificamente il rapporto tra mente e corpo attraverso gli studi sull’ulcera gastrica duodenale. Schiassi fu primario degli ospedali bolognesi Maggiore e Gozzadini, dell’Ospedale Umberto e Margherita di Budrio, dell’Ospedale di Medicina, oltre che fondatore e proprietario della sua stessa Casa di Cura di via San Vitale.
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Edmondo Solmi, un grande studioso di Leonardo, da Finale. Testo di Galileo Dallolio

“Gli studi leonardeschi, in senso storico e critico cominciano proprio da Edmondo Solmi”
Edmondo Solmi è nato a Finale nel 1874, da Angelo, segretario del Comune, e da Amalia Stucci in Via Borgonuovo, oggi Via Saffi. E’ morto a Spilamberto nel 1912, dove ogni estate trascorreva le vacanze estive con la famiglia a Santa Liberata, tra Vignola e Spilamberto, località d’origine della moglie Clelia Lolli. Non aveva compiuto 38 anni.
Le parole che ho scelto per dare inizio a questo articolo sono del suo ex allievo Antonio Banfi, diventato poi un importante filosofo e un ‘ maestro della corrente filosofica che in Italia si è denominata Razionalismo critico’.
Sulle qualità di Solmi come insegnante , originale studioso di Leonardo e divulgatore, rimando al pannello di una mostra del 2011 dal titolo Scuola di Italiani organizzata dal Liceo Classico Gioberti di Torino per ricordare i 150 anni dell’unità d’Italia e che aveva il seguente testo: Magisteri preziosi ‘Spesso i corsi a scuola sono tenuti da docenti di gran valore: alcune lezioni sono memorabili. Particolarmente fertili sono in quegli anni gli insegnamenti di Umberto Cosmo, docente di lettere italiane e latine, di Leggi Tutto

Lama di Reno: quando i lavori si fanno in tempo ci si salva

Marzabotto: Lama di Reno salvata dalla piena grazie ai lavori realizzati negli anni scorsi
Non è un caso che la piena del fiume Reno, che lo scorso 2 febbraio ha provocato purtroppo danni ingenti nel bolognese, abbia risparmiato Lama di Reno, frazione del Comune di Marzabotto, dove non ci sono stati danni.
La località è infatti attraversata dal fiume: se si escludono però alcuni orti e una parte di prato adiacente alle Case Giardino che si affacciano sul corso d’acqua, il centro abitato non ha subito alcuna conseguenza, pur essendo da tempo considerato una zona ad alto rischio.
Il motivo va attribuito al fatto che le abitazioni sono state protette dai lavori di difesa idraulica dell’abitato effettuati nel biennio 2014-2015 per un importo del primo lotto di 800 mila euro, finanziati in parti uguali dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Marzabotto e per altri 260 mila euro della Regione del secondo lotto. Con le economie dei primi due lotti,
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L’eleganza della Belle Epoque in manifesti d’epoca

Al MAGI 900 di Pieve di Cento
L’ELEGANZA DA SFOGLIARE. MODA, STILE E FRIVOLEZZE NELLE RIVISTE DELLA BELLE ÉPOQUE
Elegantissime e leggiadre, sfrontate nell’indossare i primi pantaloni, maliziose in lingerie immacolate, ondeggianti nelle gonne a campana, altere sotto enormi cappelli piumati: le dame della Belle Époque, immortali e bellissime, escono dai manifesti, prendono vita tra le pagine di libri e riviste, ammiccano dalle copertine patinate.
In omaggio alla grande mostra dedicata a Boldini e la moda allestita al Palazzo dei Diamanti di Ferrara (16 febbraio – 2 giugno), anche il MAGI’900 propone ora al pubblico un’immersione nelle atmosfere di quel periodo, grazie al parziale riallestimento della sezione permanente del museo dedicata alla femminilità della Belle Époque. Attraverso una nuova selezione Leggi Tutto

Lucia Casalini Torelli, una pittrice di Bologna, con quadro a Malalbergo

La pittrice bolognese Lucia Casalini Torelli
Testo di Dino Chiarini
Lucia Casalini Torelli nacque a Bologna nel 1677 da Antonio Casalini e da Antonia Bandiera (però nessun biografo -e neppure le enciclopedie specializzate- indicano giorno e mese di nascita della pittrice)(**). Lucia iniziò a dipingere in tenera età sotto la guida del cugino Carlo, poeta e allievo del pittore bolognese Emilio Taruffi (1633-1696), poi a tredici anni cominciò a lavorare nella bottega del celebre artista bolognese Giovan Gioseffo Dal Sole (1654-1719) dove conobbe il futuro marito, anch’egli pittore, Felice Torelli (Verona, 9 settembre 1667– Bologna,11 giugno 1748). Dal loro matrimonio nacque Stefano (Bologna, 1712– San Pietroburgo,1784), che fin da giovinetto seguì le orme dei genitori e diventò anch’egli un rinomato pittore. Lucia Casalini lavorò in diverse città italiane, tra cui Torino, Milano e Roma, ma furono soprattutto Bologna e i paesi della provincia i luoghi dove si perfezionò come ritrattista e come pittrice di opere legate alla vita dei Santi. La sua fama valicò i confini italiani e la portò ad accettare commesse pure dai reali d’Inghilterra e di Spagna.

I suoi biografi, Giampiero Zanotti (1674-1765) e Luigi Crespi (1708-1799), elencano i numerosi dipinti da lei eseguiti, parecchi dei quali, però, sono andati perduti: tra questi essi citano anche un’opera eseguita per la Leggi Tutto

Le foibe e gli esuli istriani e dalmati. Dove, quando e perchè.

– Si ricorda il 10 febbraio, e in questi giorni se ne parla, su giornali e tv e in varie iniziative di commemorazione. Ma fu una tragedia  pianificata e di lunga durata. Riproponiamo quindi l’articolo scritto un anno fa –
Segnaliamo alcuni testi e fonti
1- Le foibe (con Raoul Pupo , di Pierluigi Tiriticco) su Raistoria, a cura di Massimo Bernardini
Settembre 1943 – Febbraio 1947: il calvario degli italiani di Istria e Dalmazia, uccisi a migliaia dalle truppe comuniste di Tito nelle cavità carsiche: le foibe. Una tragedia ripercorsa, nel Giorno del ricordo” (10 febbraio), dal professor Raoul Pupo raccontando non solo la storia delle deportazioni e delle stragi, ma anche il dramma di centinaia di migliaia di esuli costretti a lasciare le terre dei propri padri.
Comincia tutto all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre: la penisola istriana finisce sotto il controllo del Movimento di Liberazione jugoslavo guidato da Tito.
In un mese le foibe si riempiono dei corpi di almeno 500 italiani. Diventeranno alcune migliaia al termine della seconda guerra mondiale, quando gli jugoslavi occupano la Venezia Giulia e cominciano le deportazioni. Nel 1947, poi, il Trattato di Pace di Parigi impone il passaggio di Zara, Fiume e di gran parte dell’Istria alla Jugoslavia. È l’inizio di un esodo doloroso per circa 300 mila italiani.

Su tutto, però, cala il silenzio. Fino agli anni ’90, con la caduta Leggi Tutto

Visite guidate alla Grada e alla Chiusa di Casalecchio

Continua il programma di visite guidate alle strutture idrauliche bolognesi promosse dai Consorzi dei Canali Reno e Savena (vedi articolo di gennaio con cenni storici)
1- VISITA GUIDATA ALL’OPIFICIO DELLA GRADA – SABATO 23 FEBBRAIO, ORE 10.00
2 – VISITA GUIDATA ALLA CHIUSA DI CASALECCHIO – SABATO 23 FEBBRAIO, ORE 14.30
La visita sarà condotta da Fabio Marchi – Segretario dei Consorzi dei Canali di Reno e Savena.
Posti limitati, prenotazione obbligatoria scrivendo una mail a prenotazioni@consorzireno-savena.it (indicando nome, cognome, n° di persone, recapito telefonico) o chiamando al numero 389/5950213 (lun-gio, ore 8.30-12.00, ven ore 8.30-12.30).
** Mercoledì 6 febbraio, sono stati pubblicati i risultati della nona edizione del censimento “ I Luoghi del Cuore”, promosso dal FAI – Fondo Ambiente Italiano e Intesa Sanpaolo: la Chiusa di Casalecchio e i Canali di Bologna si sono classificati al 75° posto con 5.555 voti, terzi nella classifica regionale dell’Emilia-Romagna.

Bologna attrae e cresce

Bologna attrae: aumenta ancora la popolazione in città, per tre quarti arriva da altri comuni italiani
Bologna cresce ancora. Nel 2018 i fiocchi rosa e azzurri in città sono sostanzialmente stabili, a quota 3.091 (-4 nati), mentre il saldo migratorio si conferma positivo per circa 2.900 unità: sono le due condizioni che rendono possibile l’aumento della popolazione residente in città (+0,4%), assieme a una battuta d’arresto dei decessi (-4.5%), con un ritorno sui livelli consueti dopo il consistente incremento dei decessi registrato nel 2017 soprattutto tra persone con più di 80 anni. “Bologna registra un altro risultato importante – sottolinea l’assessore al Bilancio Davide Conte -: la popolazione residente cresce evidenziando l’attrattività della città, sia per motivi di lavoro, che in generale di fiducia nel futuro, non a caso anche il dato delle nascite è positivo, in contro tendenza sul dato nazionale”.
Le tendenze demografiche del 2018 sono contenute nello studio annuale elaborato dall’Ufficio di Statistica del Comune di Bologna.
Popolazione in lieve crescita: circa 1.400 abitanti in più in un anno
Al 31 dicembre 2018 a Bologna la popolazione residente tocca quota 390.636 abitanti (+0,4% in un anno pari a quasi 1.400 persone in più). La tendenza alla crescita
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Manifesti bolognesi per Grande Guerra, collezione on line

Manifesti Bolognesi Grande Guerra
La collezione è costituita da manifesti stampati e affissi a Bologna dal febbraio 1915 all’agosto 1918, relativi in modo specifico alla Prima Guerra Mondiale.
I manifesti provengono dall’Ufficio di Polizia Municipale che, curando le pubbliche affissioni, selezionava quelli attinenti alla Guerra e ne tratteneva una copia, destinandola al Museo, incaricato di raccogliere testimonianze del conflitto in corso attraverso la raccolta di ogni possibile documento a stampa.
La donazione venne effettuata in tre riprese: nel 1915, nel 1918 e nel 1920.
Trattandosi di una raccolta di documenti effettuata “alla fonte”, è quasi completa.
Facevano parte della donazione anche alcuni manifesti illustrati relativi al Prestito Nazionale, che sono stati riuniti insieme ad altri analoghi ma di provenienza diversa per costituire una collezione a sé stante, consultabile a questo link
https://www.storiaememoriadibologna.it/prima-guerra-mondial/collezioni-digitali/manifesti-bolognesi-grande-guerra/

L’unione fa la forza, per salvare il territorio. Vincenzo Tugnoli

L’UNIONE FA LA FORZA
L’impegno di tutti per salvare il territorio.
Testo di Vincenzo Tugnoli – Guardia Ecologica Volontaria
In tutta Italia migliaia di persone hanno ripulito da rifiuti e plastica città, parchi, spiagge e canali.
Siamo tutti consapevoli, contrariamente a Trump, del cambiamento climatico e delle sue conseguenze: allagamenti, boschi distrutti, coste “mangiate” dall’acqua sono gli ultimi esempi di quello che ci aspetta. Dobbiamo singolarmente adottare tutte le misure cautelative per l’ambiente. E’ nostro e dobbiamo viverlo con serenità per sfruttare tutto quello che la natura può offrirci. A guidare l’economia non sarà più il mercato concentrato sugli egoismi individuali, ma sarà l’ancoraggio all’interesse collettivo a stimolare e indirizzare la produzione. Tedeschi e Austriaci desiderano una “nuova economia” dove il peso delle scelte è sulle spalle delle singole persone e il bene comune deve essere un obiettivo che supera l’immediatezza.
Uno studio del World Economic Forum indica che il 60% dei Millennials sceglie
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