– Nei giorni scorsi a Parigi è stata riaperta la cattedrale gotica di Notre Dame dopo 4 anni di lavori per restaurare l’edificio gravemente danneggiato da un incendio. Cogliamo l’occasione per fare un riassunto della sua storia – (*)
La cattedrale di Notre-Dame (in italiano Nostra Signora; in francese: cathédrale Notre-Dame, è il principale luogo di culto cattolico di Parigi, chiesa madre dell’arcidiocesi di Parigi.
Ubicata nella parte orientale dell‘Île de la Cité, nel cuore della capitale francese, nella piazza omonima, rappresenta una delle costruzioni gotiche più celebri del mondo ed è uno dei monumenti più visitati di Parigi. In base alla Legge francese sulla separazione tra Stato e Chiesa del 1905, l’edificio è proprietà dello Stato francese, come tutte le altre cattedrali fatte costruire dal Regno di Francia, e il suo utilizzo è assegnato alla Chiesa cattolica.
La cattedrale è monumento storico di Francia dal 1862 e patrimonio dell’umanità dell’UNESCO dal 1991. Il 15 aprile 2019 è stata gravemente danneggiata da un imponente incendio che ha portato alla distruzione della copertura e della guglia e al collasso di alcune volte sottostanti.
Le origini
Nell’area in cui oggi sorge la cattedrale, si trovava un tempio pagano dedicato a Giove, frutto della ricostruzione di Lutezia (Parigi romana) da parte di Gaio Giulio Cesare dopo la resa di Vercingetorige del 52 a.C.Una più antica cattedrale, dedicata inizialmente a santo Stefano precedette l’attuale edificio. Si trattava di una basilica a cinque navate separate da colonne marmoree e sorgeva più a ovest rispetto alla cattedrale odierna; annesso vi era un battistero dedicato a san Giovanni Battista, con il nome di Saint-Jean-le-Rond, definitivamente demolito nel Settecento. La cattedrale di Santo Stefano venne affiancata (chiesa doppia) e quindi sostituita da un’altra dedicata alla Vergine Maria.
La costruzione
Il 12 ottobre 1160 il teologo Maurice de Sully divenne vescovo di Parigi. Egli promosse subito la costruzione di una nuova e più ampia cattedrale, risultando quella di Santo Stefano in rovina e la chiesa di Nostra Signora insufficiente per la popolazione in crescita: la città, infatti, oltre a essere diventata con Filippo I capitale del regno di Francia, era anche un importante centro economico e culturale. Vennero demolite le due chiese di Santo Stefano e di Nostra Signora e la prima pietra venne posata alla presenza di papa Alessandro III, che soggiornò a Parigi dal 24 marzo al 25 aprile 1163,sotto il regno di Luigi VII il Giovane.
Il nuovo edificio sarebbe sorto in stile gotico, che si era già affermato in Francia con la costruzione della basilica di Saint-Denis (1136-XIII secolo) e delle cattedrali di Sens (1135-1534), di Noyon (1145-1235) e di Laon (1155-1235).[18] La chiesa avrebbe avuto una pianta simile a quella della cattedrale di Santo Stefano, con cinque navate senza cappelle laterali con l’eccezione di tre cappelle radiali. Il progetto non si limitava solo alla nuova chiesa, ma si estendeva anche sull’area circostante: infatti, prevedeva l’apertura di una grande piazza di fronte alla cattedrale raggiungibile da una nuova strada più larga per agevolare l’accesso dei fedeli, nonché la ricostruzione del palazzo vescovile.
La costruzione della cattedrale fu condotta in due fasi: entro il 1250 venne completato l’edificio, mentre fino alla metà del XIV secolo si ebbe una serie di interventi alla struttura sia interna, sia esterna, fino a raggiungere l’aspetto desiderato. L’edificazione dell’edificio venne finanziata sia dalla Chiesa, sia dalla corona di Francia e lavorarono al cantiere molti cittadini prestando la loro opera come fabbri, muratori e carpentieri.
1163-1250
La costruzione della nuova cattedrale cominciò sotto la supervisione del vescovo Maurice de Sully a partire dal coro. Nel 1220 la costruzione della facciata era arrivata alla galleria dei Re.[ In seguito al completamento della parte superiore, iniziò l’edificazione della torre sud, terminata nel 1240 e poi della torre nord, portata a compimento nel 1250.
Dal 1250 alla metà del XIV secolo
Dopo il 1250, la cattedrale, ormai terminata, fu oggetto di una serie di importanti restauri e modifiche fino a farle acquisire, alla metà del XIV secolo, la struttura odierna. I primi lavori furono intrapresi per volere di Renaud Mignon de Corbeil, vescovo di Parigi dal 1250 e il 1268:le due facciate del transetto, i cui portali erano in stile romanico, vennero ricostruite in stile gotico su progetto di Jean de Chelles, quella nord a partire dal 1250 circa e quella sud a partire dal 1258;[26] quest’ultima venne completata da Pierre de Montereau che subentrò a de Chelles alla sua morte, nel 1265. Dagli stessi architetti fu curata la realizzazione del portale di Santo Stefano e del portale del chiostro. Dopo la morte di de Montereau, nel 1267, divenne architetto della cattedrale Pierre de Chellese, nipote di Jean, che portò avanti la costruzione dei contrafforti e degli archi rampanti del coro; il lavoro venne completato da Jean Ravy, architetto della cattedrale dal 1318 al 1344, che si occupò anche delle transenne del presbiterio. Lo jubé venne realizzato da Raymond du Temple, successore di Jean le Bouteiller, nipote di Ravy.
Dal XV al XVIII secolo – La facciata nel 1699
A partire dal Rinascimento, la cattedrale fu oggetto di una serie di restauri di entità minore, secondo i gusti delle varie epoche: questi interventi, nei secoli XV e XVI si limitarono all’aggiunta di decorazioni prima rinascimentali, poi barocche, di altari laterali e di monumenti funebri.
Il primo grande restauro lo si ebbe alla fine del XVII secolo, per volere del re di Francia Luigi XIV, che così avrebbe adempiuto a un voto fatto da suo padre Luigi XIII che, nel 1638, in seguito alla nascita, dopo ventitré anni di matrimonio, del primo figlio ed erede Luigi Deodato, dedicò il regno di Francia alla Madonna e si impegnò a costruire un nuovo altare per la cattedrale di Parigi. L’antico altare maggiore demolito, sostituito da uno nuovo in stile barocco, opera di Nicolas Coustou
Nuovi interventi vi furono nella seconda metà del XVIII secolo. Nel 1756, su richiesta del capitolo dei canonici della cattedrale, le vetrate policrome del cleristorio furono sostituite con vetri bianchi dai fratelli Le Vieil per far entrare più luce all’interno della chiesa; a questo scopo, le pareti furono ricoperte con intonaco chiaro.[
La festa della Ragione all’interno della cattedrale nel 1793
Durante la Rivoluzione francese (1789-1799), come prassi la chiesa venne devastata: dopo che tutti gli oggetti in metalli preziosi vennero inviati alla zecca per essere fusi, nell’ottobre del 1793, per ordine della Comune di Parigi, tutte le statue della facciata, sia quelle della galleria dei Re, sia quelle dei portali, vennero distrutte e così anche la guglia. Nel dicembre dello stesso anno, il filosofo Claude-Henri de Saint-Simon, fondatore del movimento politico-religioso detto Sansimonismo, era in procinto di acquistare la cattedrale per poi distruggerla. Nel 1794 tutte le campane (8 nella torre nord e 2 nella torre sud) vengono requisite, si salva solo la campana maggiore “Emanuel” del peso di 13.200 kg.) Il 10 novembre 1793, con una celebrazione della libertà organizzata da Pierre-Gaspard Chaumette, la chiesa divenne tempio della Ragione; in seguito, dal 1798, ospitò anche gli uffici del clero costituzionale.
In seguito al Concordato del 1801, firmato il 15 luglio da Napoleone Bonaparte e papa Pio VII, la cattedrale tornò alla Chiesa cattolica e, dopo un sommario restauro, la prima messa fu celebrata il 18 aprile 1802 alla presenza di Napoleone e del legato pontificio Giovanni Battista Caprara Montecuccoli.
Il 2 dicembre 1804 venne solennemente celebrata nella cattedrale l’incoronazione di Napoleone come imperatore dei Francesi al termine di una messa votiva della Vergine celebrata da papa Pio VII. In tale occasione, davanti alla facciata, per coprirne lo stato di forte degrado, venne installato un protiro posticcio a pianta quadrata in stile neogotico posto in corrispondenza del portale maggiore e affiancato da due portici con archi ogivali.
I restauri ottocenteschi
Dopo i danni inflitti alla cattedrale durante la Rivoluzione francese e le sommosse anti-legittimiste del 29 luglio 1830 e del 14 febbraio 1831, era necessario un importante intervento di restauro: sebbene fosse stata riaperta al culto, la chiesa versava in pessime condizioni, tanto che, sotto il Primo Impero, le bandiere della battaglia di Austerlitz furono appese alle pareti per nasconderne il degrado. Un importante ruolo nella campagna di sensibilizzazione per il restauro della cattedrale lo ebbe lo scrittore Victor Hugo con il suo romanzo Notre-Dame de Paris, pubblicato nel 1831; l’opinione pubblica si schierò a favore dell’impresa, come era nelle intenzioni di Hugo, e vi fu un grande interesse nei confronti dell’edificio.
In seguito all’approvazione del ministro degli Affari religiosi, al quale, il 31 maggio 1842 era stata presentata una petizione firmata da vari personaggi illustri, tra i quali Victor Hugo, Alfred de Vigny e Jean-Auguste-Dominique Ingres, vennero scelti gli architetti Jean-Baptiste-Antoine Lassus e Eugène Viollet-le-Duc, che si erano distinti nel restauro della Sainte-Chapelle. nel 1850 i lavori dovettero essere sospesi per poi riprendere. Nel 1857, alla morte di Lassus, Viollet-le-Duc divenne il direttore unico dei lavori.
Il restauro ebbe come scopo quello di ricondurre la cattedrale alle originarie caratteristiche medioevali, creando un’unità di stili e integrando, tuttavia, elementi architettonici e artistici di epoche successive a quella medievale.
La facciata, in avanzato stato di degrado, fu oggetto di un importante restauro, che comportò il ripristino dei bassorilievi dei portali e la ricostruzione delle varie statue, tra le quali quelle della galleria dei Re, affidata a un gruppo di scultori guidati da Adolphe-Victor Geoffroy-Dechaume; gli stessi realizzarono anche il resto dell’apparato decorativo statuario esterno. Le bifore alla base delle due torri vennero aperte nuovamente e realizzata una bassa copertura a spioventi per i due campanili.
Il restauro di Viollet-le-Duc non fu esente da polemiche, criticato sia perché, secondo i romantici, le aggiunte successive alla costruzione della cattedrale andavano mantenute, sia perché l’architetto aveva fatto delle aggiunte alla struttura ritenute arbitrarie. In particolare, vi furono critiche alla realizzazione delle chimere della facciata, volute dall’architetto ma non presenti in origine, e allo spostamento di cinque gradi della parte centrale dell’intelaiatura del rosone del transetto sud per farle assumere un orientamento cruciforme.
Tra il 1860 e il 1870, nell’ambito della riqualificazione urbanistica della città, su progetto di Georges Eugène Haussmann, venne aperta una grande piazza di fronte al sagrato della cattedrale demolendo vari antichi edifici, tra le quali alcune case con intelaiatura a traliccio del XV secolo e l’antico Hôtel-Dieu.
Durante la Comune di Parigi del 1871, nella cattedrale, da poco restaurata e riaperta al culto, vennero incendiate alcune panche e sedie, senza gravi danni; l’edificio venne risparmiato durante le due guerre mondiali.
Nel 1935, il cardinale Jean Verdier, arcivescovo di Parigi, incaricò dodici artisti contemporanei della realizzazione di ventiquattro vetrate, dodici per il cleristorio della navata centrale e altrettante per il matroneo. Realizzate in stile moderno, raffiguravano (quelle della navata) ventiquattro santi legati alla città e vennero installate nel 1938.[54] Furono poi rimosse in seguito a una serie di aspre critiche, dovute anche alle differenze stilistiche tra i vari autori.[55] Nel 1952, al solo Jacques Le Chevallier venne dato l’incarico, dall’amministrazione dei monumenti storici, di realizzare un progetto per delle nuove vetrate basate sul disegno di quelle degli anni trenta. Le nuove finestre vennero realizzate tra il 1952 e il 1967 nella vetreria dell’artista, presso Fontenay-aux-Roses e installate tra il 1963 e il 1967. L’inaugurazione avvenne il 26 aprile 1966.
Negli anni novanta la cattedrale fu oggetto di restauri sia interni, con l’ampliamento dell’organo maggiore, sia esterni, con una radicale pulizia della facciata principale, terminata in occasione del giubileo del 2000.
Nel 2004, per volere del cardinale Jean-Marie Lustiger, arcivescovo di Parigi, venne realizzato il nuovo presbiterio e, a partire dallo stesso anno, l’emittente televisiva francese KTO trasmette in diretta dalla cattedrale i vespri nei giorni feriali e la messa la domenica sera e nelle feste più importanti; tuttavia la prima trasmissione di una messa dalla cattedrale risale alla notte di Natale dell’anno 1948.
In occasione dell’850º anniversario della fondazione della cattedrale è stata fatta una serie di migliorie all’edificio, con la realizzazione di un nuovo allestimento per il museo del Tesoro, il restauro dell’organo e l’installazione di un nuovo apparato di illuminazione interna. Inoltre, la chiesa è stata dotata di un nuovo concerto di nove campane.
Papa Giovanni Paolo II ha visitato la cattedrale e vi ha celebrato la messa il 30 maggio 1980 (sul sagrato) e il 22 agosto 1997 (all’interno della chiesa) in occasione della beatificazione di Frédéric Ozanam; papa Benedetto XVI, il 12 settembre 2008, ha presieduto nella cattedrale la celebrazione dei vespri.
La cattedrale, fin dalla sua fondazione, fu luogo di importanti eventi di rilevanza nazionale
Architettura
La cattedrale di Parigi, costruita tra il 1163 e il 1250, è stata una delle prime grandi chiese gotiche, venuta immediatamente dopo la ricostruzione del coro della basilica di Saint-Denis da parte dell‘abate Sugerio, considerato il “padre” del gotico. Notre-Dame, a sua volta, divenne esempio per moltissime costruzioni gotiche successive.
La cattedrale ha pianta a croce latina con transetto poco sporgente, profondo coro terminante con un’abside semicircolare e cinque navate; le quattro navate laterali si congiungono intorno all’abside formando un doppio deambulatorio.
La cattedrale parigina si presenta in uno stile non ancora del tutto maturo, ancora con elementi di derivazione romanica, tra cui soprattutto le colonne cilindriche: la sua navata, infatti, non risulta slanciata e luminosa come quella delle cattedrali del gotico maturo, in cui i pilastri polistili permettono la presenza di volte più alte e di grandi vetrate; con l’aggiunta delle cappelle, non presenti nel progetto originario, venne meno l’illuminazione delle navate laterali e quindi si dovettero sostituire le monofore della navata centrale con più grandi bifore.
Un elemento architettonico peculiare della cattedrale di Parigi sono gli archi rampanti, secondo alcuni autori qui sperimentati per la prima volta.
La struttura della cattedrale è interamente in calcare luteziano, pietra tipica dell’area di Parigi, con malta di calce come legante.
Misure e dimensioni: Lunghezza totale 128 m – Lunghezza della navata 60 m – Altezza della volta 33 m – Altezza del tetto 43 m – Altezza delle torri 69 m – Altezza della flèche 96 m
L’incendio
Il 15 aprile 2019, durante dei lavori di restauro della guglia, la cattedrale è stata colpita da un grave incendio che ha provocato la totale distruzione del tetto e il crollo di alcune volte sottostanti. Il lavoro incessante dei vigili del fuoco è riuscito a mettere in salvo la struttura portante e gran parte delle opere d’arte, tra cui quelle presenti nel tesoro della cattedrale. Il giorno successivo, il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, durante il suo discorso alla nazione riguardo all’incendio, ha annunciato la ricostruzione della cattedrale in un arco di tempo di cinque anni. In poco meno di una settimana le donazioni per la ricostruzione del tetto sono ammontate a 1 miliardo di euro.
(*) Fonte : Sintesi da https://it.wikipedia.org/wiki/Cattedrale_di_Notre-Dame che presenta testo più ampio con maggiori informazioni e foto
Foto 1 https://it.wikipedia.org/wiki/Cattedrale_di_Notre-Dame
Foto 2 Interno della Cattedrale 2013 – Myrabella / Wikimedia Commons / CC BY-SA 3.0
Foto 3 Incendio sul tetto di Notre Dame fotografato da Square René Vivani alle 19:51. https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Incendie_Notre_Dame_de_Paris.jpg