Giornate FAI d’Autunno, un week end per visite guidate di arte e cultura

Giornate FAI d’Autunno – Sabato 12 e domenica 13 ottobre 2024
Il calendario completo dei luoghi visitabili in Emilia Romagna è leggibile al link:
https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-autunno/i-luoghi-aperti/?regione=EMILIA%20ROMAGNA 
* Luoghi aperti a BOLOGNA e provincia:
Azienda agricola Magli – Grand Hotel Majestic già Baglioni – Palazzo Grassi – Giardino delle Stanza Sonore – Oratorio di San Michele Arcangelo –
IMOLA all’epoca di Caterina Sforza e Riario – Piazza Matteotti con le sue bellezze storiche – Palazzo Calderini edificio di importanza storia e cultura
– A MEDICINA Ansaldo Poggi: lo Stradivari del ‘900 – Santa Croce e Borgo di Portonovo città ideale del ‘700 – S. LAZZARO DI SAVENA – Abbazia di Santa Cecilia della Croara.
*** Segnaliamo infine in particolare una perla quasi sconosciuta della provincia bolognese:
Il CASTELLO DI GALEAZZA situato nella omonima piccola frazione  (nota anche come Palata Pepoli ndr.) al confine nord-est del Comune di CREVALCORE, in provincia di Bologna tra le province di Modena e Ferrara.
La località, antico possedimento dei monaci nonantolani, prende il nome dal condottiero Galeazzo Pepoli che nella seconda metà del 1300 fece costruire una poderosa torre sormontata da un torrino, e in seguito si ritirò in queste terre che i Pepoli ebbero in enfiteusi dall’Abate di Nonantola per essere bonificate e coltivate. Il complesso è circondato da alcuni ettari di giardini e bosco.

Galeazzo Pepoli (ca1353-1436) nipote di Taddeo, signore di Bologna,scelse il mestiere delle armi nelle milizie papali ed ebbe il merito della vittoria di papa Urbano VI nel 1379 a Marino. In seguito, leggenda vuole si ritirasse a Galeazza con la amatissima moglie Anna.
L’edificio, per secoli residenza nobiliare di campagna, da semplice torre con annessa villa, divenne un vero e proprio castello nel 1870 quando molte proprietà dei Pepoli e la torre con il borgo, furono acquistate da Alessandro Falzoni Gallerani di Cento. All’epoca, il beato F.Baccilieri fondo’ una Congregazione di Suore nella chiesa voluta dai Pepoli nel 1468.
. Dal 2002 il castello ha ospitato l’associazione culturale dello scrittore Clark Lawrence che nel 2012, in seguito ai gravi danni del terremoto, è stata trasferita.

Il nucleo originario è la torre a pianta quadrangolare su quattro livelli con coronamento a merli ghibellini sopra beccatelli alta 30 mt da cui si sviluppa un torrino più piccolo, di forme simili,su due livelli. Nel ‘500 l’edificio presentava l’aspetto di villa e borgo circostante e alla fine del ‘600 si era sviluppato anche con la trasformazione degli orti in giardino all’italiana. Nel 1846 una parte risultava completamente demolita e non più utilizzata. In una lunetta al piano terra è raffigurata una veduta del borgo prima del restauro nel 1870, commissionato da Alessandro Falzoni Gallerani. L’intervento stilistico, secondo le teorie diffuse a Bologna in quel momento, vede un’importante modifica dell’assetto edilizio con ridisegno in stile medievale:dalla torre trecentesca fino alle scuderie e alla stalla.
Le stanze furono dipinte a tempera da artisti dell’epoca tra cui il pittore Samoggia e il decoratore Ravegnani; mentre il giardino fu modificato in stile inglese. Le planimetrie del ‘900 non segnalano trasformazioni significative. Il restauro post sisma ha riguardato, in modo particolare, il torrino e le stanze sottostanti danneggiate dal crollo.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

Il FAI aprirà il Castello di Galeazza, un luogo segreto per secoli, voluto da Galeazzo Pepoli, capitano di ventura, che alla fine del 1300,dopo una vita di battaglie,si ritirò con la bellissima moglie in queste terre, costruì la torre maestosa e, al di sopra, il piccolo torrino che ha il suo nome, Anna. Sulla torre,simbolo del loro amore, vi accompagneremo a scoprire dove i merli si stagliano come “corolle in fiore” e dove si ammira la bellezza della pianura circondata dalle colline di Verona e Bologna.
Vi racconteremo la storia di Alessandro Falzoni Gallerani, appassionato d’arte,poesia e cavalli,che nel 1870 ricostruì il castello in stile neo medioevale, fece dipingere e decorare le sale,una più bella dell’altra,da grandi artisti e restaurò il bosco in stile inglese,dove anche Giosuè Carducci riposava all’ombra delle antiche magnolie.
Vi mostreremo le scuderie dove visse Vandolo, cavallo purosangue e trottatore leggendario, le cui vittorie diedero orgoglio all’Italia appena unita.
Vi descriveremo la distruzione del terremoto del 2012 e di come Silvia,la pronipote, ha raccolto le pietre, una ad una, e ricostruito il castello. E ha voluto che fosse il FAI ad aprirlo per la prima volta per voi.

Gruppo FAI Pieve di Cento

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