Settembre 1939. I tedeschi occupano la Polonia. Inizia la Seconda guerra mondiale. Note di storia.

Lettere dalla Polonia invasa
Àlex Sala Redattore di Historia National Geographic
[Quelle che seguono sono testimonianze fittizie di lettere, diari e impressioni basate su ritagli di giornale e altri documenti reali dell’epoca]
Il 1° settembre 1939 la Germania diede inizio all’invasione della Polonia. La campagna scatenò la Seconda guerra mondiale (1939-1945).
Comunicazione del maggiore Henryk Sucharski. Forte polacco Westerplatte, porto della città autonoma di Danzica. 1 settembre.
S.O.S.: sono sotto il fuoco nemico.
– Lettera di un soldato tedesco alla sua famiglia. Campo d’aviazione di Neudorf, Germania.1 settembre.
Cara mamma,
oggi all’alba sembrava una mattina come tante, il cielo era sereno e stellato. Alle quattro però è arrivato il colonnello: “Signori, l’alto comando ha deciso di attaccare la Polonia questa notte. Preparatevi alla guerra”, ha detto.
D’improvviso la quiete si è trasformata in trambusto, le sirene hanno iniziato a suonare, le luci si sono accese e un’attività frenetica si è impadronita del campo d’aviazione. Quaranta minuti dopo stavo sorvolando la città di Wieluń con il mio aereo. La macchina da guerra si è messa in moto con tutta la sua potenza su questa cittadina della Polonia centrale. La nostra squadriglia solcava il cielo come uno sciame di zanzare, volando apparentemente a caso. Per ore i nostri continui bombardamenti in picchiata devono aver terrorizzato la popolazione. Adesso sono tornato alla base, e non posso fare a meno di pensare a tutte le persone che dormivano tranquillamente ignare che la guerra fosse iniziata. Bambini che il giorno dopo si aspettavano di svegliarsi per andare a scuola. Quanti di loro sono stati uccisi dalle bombe che ho sganciato su di loro? È un pensiero che non mi abbandonerà per il resto della vita.
Non so quando finirà la guerra appena iniziata, ma se Francia e Gran Bretagna si schierano dalla parte della Polonia, il conflitto potrebbe essere molto lungo. Non so quando vi rivedrò, abbiate cura di voi. Un bacio a papà.

– Diario di Ryszard, cittadino polacco.Wieluń, Polonia. 1° settembre.
Sono stato svegliato all’improvviso da un forte botto. I colpi si ripetevano sempre più vicini, facendo tremare e crepare le pareti della camera da letto. Mi sono alzato e, dopo solo un paio di passi, la stanza è crollata. In quel momento, ancora mezzo addormentato, non capivo perché mi trovassi sotto un cumulo di macerie. Ora so che è stato a causa di una delle bombe tedesche che hanno distrutto il villaggio. Posso ritenermi fortunato perché sono ancora vivo, solo un miracolo mi ha permesso di farcela senza essere schiacciato: le ore successive le ho passate tra i detriti, al buio, con la bocca piena di polvere, ascoltando il terrificante ululato degli aerei tedeschi in volo e le urla di terrore dei miei vicini, pregando che nessuna granata mi cadesse più addosso. All’improvviso, il frastuono è finito e si è fatto un silenzio totale. Sono riuscito a uscire, e davanti a me è apparso uno spettacolo dantesco: case trasformate in montagne di macerie e strade distrutte, cadaveri mutilati e irriconoscibili. Ora dovranno essere seppelliti.

– Appunti di un diplomatico britannico. Varsavia, Polonia. 3 settembre.
Il giorno che temevamo è arrivato. Il primo ministro ha appena annunciato che abbiamo dichiarato guerra alla Germania e la Francia farà lo stesso nel pomeriggio. La diplomazia non è servita a nulla per fermare Adolf Hitler, che ha solo cercato di guadagnare tempo per preparare la sua macchina da guerra. Alla conferenza di pace di Monaco nel settembre 1938 si è approfittato della determinazione delle potenze alleate a mantenere a tutti i costi una precaria pace in Europa. Gran Bretagna e Francia hanno accettato l’annessione della regione cecoslovacca dei Sudeti da parte della Germania in cambio della promessa di Hitler di non rivendicare altri territori. Ma quanto vale la parola del cancelliere? Nulla. Ha interpretato questo gesto di buona volontà da parte di entrambe le nazioni come un segno di debolezza e a marzo ha invaso il resto della Cecoslovacchia. I nostri governi non hanno mosso un dito. Lungi dal placare la sua sete, si è ora accinto ad ampliare lo “spazio vitale” tedesco per “ricollegare” la regione della Prussia occidentale al suo Reich e annettere la Slesia polacca, minacciando l’esistenza stessa di quel Paese. Hitler afferma di volere la pace, ma minaccia la guerra se non vengono soddisfatte le sue richieste, che aumentano man mano che vengono accolte. Non possiamo commettere l’errore di cedere a un nuovo ricatto e accettare di nuovo l’inaccettabile. Anche se aiutare i nostri alleati polacchi a fermare la spirale espansionistica nazista ci porterà a una nuova guerra europea, è ora di fermarli sul nascere.

– Diario del tenente tedesco ArloDanzica. 7 settembre.
Dopo sette giorni di accerchiamento, oggi abbiamo finalmente ottenuto la resa della guarnigione polacca di Westerplatte e abbiamo riconquistato Danzica per il Reich, come ci ha ordinato il Führer. Danzica era ed è una città tedesca ed è stata separata da noi dall’illegittimo trattato di Versailles. La capitolazione polacca segna la fine della missione iniziata nelle prime ore del 1° settembre, quando la corazzata Schleswig-Holstein ha iniziato a bombardare il forte polacco in preparazione dello sbarco in città. Pensavamo che sarebbe stata una questione di ore, ma abbiamo sottovalutato la resistenza dell’esercito polacco. La Kriegsmarine e la Luftwaffe hanno spazzato via la flotta polacca in poco tempo, ma la resistenza delle truppe di terra è stata molto più strenua del previsto. L’operazione non è stata, come speravamo, un’esibizione di Blitzkrieg, la tattica rivoluzionaria della “guerra lampo” con cui senza dubbio vinceremo la guerra. I polacchi hanno resistito per una settimana sotto un intenso bombardamento aereo e il fuoco dell’artiglieria. I combattimenti nelle strade della città sono stati feroci e abbiamo perso molti più uomini del previsto, vittime delle imboscate dei polacchi, che conoscono il terreno molto meglio di noi. Ora è il momento di avanzare verso Varsavia.

– Lettera di Maria . Danzica. 7 settembre.
Cara sorella,
non so se questa mia ti arriverà mai. Danzica si è trasformata in un inferno. La situazione per i pochi polacchi presenti è disperata. Per settimane la popolazione tedesca ci ha importunato, la gente ci lanciava pietre e gridava: “Porci polacchi, Danzica è tedesca”. Unità paramilitari si aggiravano per la città. Vestiti con le loro uniformi, sfilavano per le strade salutando al proprio passaggio con le inquietanti grida di “Hail” e “Sieg”. Di notte non riuscivo a dormire per il rumore dei loro scarponi sul terreno: clack, clack, clack… Si aggiravano alla ricerca di persone incaute che fossero rimaste per strada dopo il tramonto. Non è sicuro camminare di notte. Ora che la città è caduta in mani tedesche, il futuro dei polacchi è cupo. Non credo che ci sia un posto sicuro in tutta la Polonia. Girano voci d’incursioni tedesche attraverso tutto confine che il nostro esercito non può fermare. Io stessa ho visto colonne di carri armati avanzare senza opposizione lungo le strade polverose, seguite da migliaia di soldati a piedi che fanno il saluto nazista quando c’incrociano. Nessuno può opporsi alla loro avanzata e temo che raggiungeranno perfino Varsavia. Tutto quello che il governo e i militari ci avevano spiegato, che il nostro esercito era pronto a combattere quello tedesco, era una bugia. Ho l’impressione che saremo in grado di fermarli solo con l’aiuto dell’Occidente, ma dubito che arriverà in tempo.

– Diario di Jedrek, cittadino polacco. Varsavia, 20 settembre.
La città è completamente distrutta, i cadaveri si accumulano nelle strade, i bambini giocano e cercano cibo tra le macerie. Da giorni ormai il nostro unico cibo è pane e zucchero. I bombardamenti di oggi sono stati particolarmente intensi, si dice siano stati diretti da Hitler in persona. Stanotte dormiremo, ancora una volta, con i vestiti addosso e le scarpe allacciate, pronti a uscire di casa se necessario. I soldati tedeschi possono penetrare in città in qualsiasi momento e bisogna essere pronti a fuggire. Il problema è: dove andare? Tre giorni fa l’Unione Sovietica ha iniziato la sua avanzata da est. La Polonia scomparirà di nuovo dalla carta geografica, inghiottita dagli imperi vicini. La nostra impotenza e il nostro isolamento sono evidenti e non mi aspetto più che le potenze straniere vengano in nostro aiuto. È solo questione di tempo prima che Varsavia cada e allora tutto sarà perduto per noi. Qui, noi ebrei siamo considerati due volte subumani, secondo le teorie razziste naziste: in quanto polacchi e in quanto ebrei.

– The New York Times
New York. 29 settembre. Gli ultimi difensori di Varsavia si arrendono ai tedeschi.
La campagna tedesca in Polonia si è conclusa con la resa incondizionata del forte di Modlin alle 7 di questa mattina […] Ufficiali tedeschi e polacchi negoziano la resa di Varsavia.
Hans Frank, governatore generale delle province polacche occupate
Dopo l’occupazione totale della Polonia. “Ho potere di vita e di morte sui polacchi.”

Àlex Sala Redattore di Historia National Geographic
News letter di Sabato 7 settembre 2024

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**Per altre informazioni sulla spartizione e sull’ occupazione tedesca e sovietica della Polonia vedi anche: https://it.wikipedia.org/wiki/Occupazione_della_Polonia

FOTO 1 – I soldati tedeschi rimuovono la barriera di confine tra Germania e Polonia

da https://it.wikipedia.org/wiki/Seconda_guerra_mondiale#/media/File:Danzig_Police_at_Polish_Border_(1939-09-01).jpg
FOTO 2  Patto tra Stalin e  il ministro tedesco Ribbentropp per la spartizione della Polonia. 1939