Dalla Stadura al Museo: celebrato il primo mezzo secolo del Museo della Civiltà Contadina di San Marino di Bentivoglio – articolo di GIAN PAOLO BORGHI
Nella splendida cornice della Sala delle Feste di Villa Smeraldi, sabato 24 giugno, si è svolta la celebrazione, semplice e suggestiva, a ricordo del cinquantenario di fondazione del Museo della Civiltà Contadina di San Marino di Bentivoglio, fondamentale punto di riferimento per la storia e lo studio della cultura della ruralità nel territorio della Città Metropolitana di Bologna. Da tempo, inoltre, il Museo proietta autorevolmente nella realtà del terzo millennio pratiche e saperi (a volte opportunamente rivisitati) della tradizione contadina (o ad essa ispirati) per evitarne la dispersione e per trasmettere alle nuove generazioni il senso concreto delle radici del territorio in cui vivono, avulso da qualsiasi nostalgismo fine a se stesso e nel rispetto delle diverse culture territoriali da cui provengono.
La cerimonia ha registrato la folta e sentita partecipazione di amministratori, studiosi e volontari (indispensabili, ieri come oggi!), a molti dei quali è stato attribuito un simbolico riconoscimento: una splendida incisione a tiratura limitata di Maurizio Boiani, raffigurante Villa Smeraldi.
Arricchito anche dalla presenza di tanti appassionati del mondo rurale, l’appuntamento si è trasformato in una sorta di efficace amarcord, che ha consentito di delineare, con qualche momento di commozione, un itinerario lungo un sessantennio (a tale periodo risale, infatti, la nascita dell’Associazione della Stadura, promotrice del futuro museo).
Introdotto da Elisabetta Fini, Presidente del Consiglio d’Amministrazione del Museo, e condotto dalle funzionarie Elisa Biondi e Giulia Albertazzi, l’incontro ha pure previsto la presentazione di un volume celebrativo, portante il titolo “1963-2023. Dalla Stadura al Museo”. Un racconto a più voci per ripercorrere la storia del Museo della Civiltà Contadina di San Marino di Bentivoglio.
Promosso dalla Città Metropolitana di Bologna e dall’Istituzione Villa Smeraldi-Museo della Civiltà Contadina, si avvale di un ampio e suggestivo apparato fotografico, dell’attività redazionale di Giulia Albertazzi, Elisa Biondi, Veronica Brizzi, Grazietta Demaria e Beatrice Pizzi, nonché del progetto grafico di Mauro Luccarini.
L’agile realizzazione editoriale si apre con la prefazione di Elena Di Gioia, Delegata alla Cultura di Bologna e della Città Metropolitana, che pone in evidenza il ruolo del Museo non soltanto in chiave locale ma anche in un contesto internazionale.
Tre saggi, opera di significative figure di protagonisti, in tempi diversi, di importanti vicende museali costituiscono l’ossatura del lavoro, che si conclude con utili considerazioni di Elisabetta Fini.
A Ivano Trigari, compianto fondatore e primo Presidente dell’Associazione Gruppo della Stadura, si deve il primo contributo, tratto dall’ormai introvabile volume Dalla Stadura al Museo, edito nell’ormai lontano 1986. Intitolato Un inizio casuale, focalizza vari aspetti del rapporto tra Gruppo della Stadura e Museo, a partire dalla fortuita occasione originaria che condusse, in progress, alla prospettiva dell’allestimento di un museo della civiltà contadina nella pianura bolognese.
Fa quindi seguito il saggio di Carlo Poni (docente universitario, progettista-ideatore del Museo, di cui fu Presidente e Direttore), Un archivio popolare, scientificamente incentrato sulle fasi costitutive e allestitive della struttura museale, in un processo di “restituzione” a quel mondo contadino che ne ha favorito l’ideazione. Anch’esso riportato dal volume Dalla Stadura al Museo, esemplifica il ripercorrere fasi temporali di assoluto fermento culturale, di studio e di confronto sulle tematiche connesse alla cultura materiale (il professor Poni è venuto a mancare da alcuni anni).
Dal 1986 al 2023 è il titolo dell’ultimo saggio, dovuto alla fervida memoria, unita alla infinita “passione”, di Francesco Fabbri, che del Museo è stato (ed è tuttora!) autentico pilastro, ricoprendo molteplici mansioni, da docente incaricato della Didattica a Direttore, da Presidente dell’Associazione Gruppo della Stadura all’attuale opera di coordinamento con le associazioni che collaborano quotidianamente con questa variegata realtà museale. Il percorso tracciato da Fabbri ripercorre acutamente le attività culturali al (e per il) Museo e le importanti realizzazioni che scandiscono il suo trentennio di vita museale.
Per concludere, questo incontro celebrativo ha ampiamente consentito di fare riemergere esperienze di rilevante importanza, che fanno augurare al Museo della Civiltà Contadina di San Marino di Bentivoglio ulteriori, svariati, futuri anni da dedicare allo studio e alla divulgazione della cultura rurale del territorio in cui già opera attivamente.
Gian Paolo Borghi
Presidente del Gruppo di Studi Pianura del Reno