Le strade mutevoli, di Ferrara e della bassa, in un libro di Corrado Pocaterra.

LE STRADE MUTEVOLI
Un interessante volume di Corrado Pocaterra. Recensione di Gian Paolo Borghi
Corrado Pocaterra, autorevole studioso e ricercatore di storia delle bonifiche, ha dato recentemente alle stampe un volume che porta il significativo titolo Le strade mutevoli. Il sottotitolo esplicita ulteriormente questa sua interessante esperienza bibliografico-archivistica, curata dalle Edizioni Festina Lente di Ferrara, dirette da Marco Mari: Appunti per una storia di Ferrara e della bassa pianura padana attraverso le vie d’acqua.
L’autore introduce la sua corposa e articolata ricerca affermando che i primi fondamenti del suo lavoro hanno tratto lo spunto da una relazione che tenne alcuni anni fa al Centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese (la sua collaborazione alla struttura museale è ormai quarantennale!) di San Bartolomeo in Bosco (Ferrara), nel corso di uno specifico appuntamento culturale.
Il quadro che emerge da questo suo lavoro è una lucida delineazione storica, in un più che vasto arco temporale, delle vicende di quelle acque mutevoli, caratterizzanti l’esistenza di generazioni e generazioni di genti che hanno vissuto e operato in questi luoghi, nel periodo storico analizzato e che hanno conservato una persistenza della memoria che alluvioni, guerre e altre calamità non hanno cancellato.

Supportato da un’ampia bibliografia e da un altrettanto efficace apparato didascalico-documentario, il volume effettua un lungo excursus attraverso quei secoli in cui la ricerca di governabilità dell’assetto idrografico ha dominato la scena economica e sociale della bassa pianura del Po. E proprio dalla formazione di questa significativa fascia territoriale si diparte il volume, i cui sviluppi storici si estendono dall’Emilia all’areale veneto, con particolare attenzione al Po e alle sue multiformi articolazioni, al Reno, all’Adige e agli altri fiumi veneti.
I capitoli successivi si articolano in un crescendo storico che affronta il periodo intercorrente dalle terramare a Spina, passando quindi all’insediamento romano (avvalorato da diversi e noti siti archeologici) e all’Impero romano d’Occidente. Di pari interesse si rivelano inoltre i puntuali dati riguardanti le gestioni dei boschi deltizi, la metallurgia e i viaggiatori dell’epoca.
Il percorso storico delineato dall’autore riserva pure adeguato studio alle invasioni barbariche seguendo una metodologia rigorosa e, nel contempo, divulgativa soffermandosi su Goti, Bizantini, Longobardi e Franchi, nonché sul ruolo di Ravenna e su altre importanti aree, come il comacchiese, Pomposa, Sant’Alberto di Pereo e il porto di Volano, non tralasciando peraltro di affrontare gli aspetti commerciali nel bacino del Mediterraneo e lungo l’asta del Po.

Il libro affronta, quindi, l’itinerario storico dalla cosiddetta anarchia feudale agli Ottoni di Sassonia addentrandosi con competenza nell’epoca canossiana e alla fase medievale in cui Ferrara inizia ad assumere un suo preciso ruolo nella realtà della bassa pianura padana. In questo contesto, assumono particolare importanza le vie d’acqua, dai porti di Ferrara ai collegamenti padani e triveneti, dalle navigazioni sul Volano ai fiumi Goro e Sandalo. Particolare attenzione, inoltre, è dedicata ai viaggiatori dell’epoca, dai trovatori ai pellegrini, da Dante a Petrarca.
Un sostanziale contributo alla storia della cultura materiale padana è rivolto inoltre agli ancestrali mestieri delle acque, che hanno scandito secoli di attività fra terra e acque: barcaioli e paroni (e loro imbarcazioni), traghettatori, cordai, facchini, falegnami e calatafari, mulini e mugnai, pescatori, salinari, acquaioli ecc. Si legge, ad esempio, per quanto concerne i mulini e i mugnai: «La grande produzione di granaglie nell’area padana comportava anche la necessità di disporre di mulini, per ridurre i volumi di trasporto sfruttando la forza motrice della corrente nel grande fiume o i salti di quota nelle acque interne».
Il volume è completato da esaurienti capitoli sulle guerre sul Po e sulla città estense nello Stato Pontificio.
Per concludere, Le strade mutevoli è un’opera che non dovrebbe mancare sugli scaffali degli studiosi e degli appassionati non soltanto di storia ferrarese, ma più ampiamente padana.

Gian Paolo Borghi

Il libro: Corrado Pocaterra Le strade mutevoli. Appunti per una storia di Ferrara e della bassa pianura padana attraverso le vie d’acqua, Festina Lente, Ferrara, 2022, pp. 395, Euro 24