Il Museo civico del Risorgimento attraverso il sito web di Storia e memoria (*) rende possibile la scoperta del fondo di 514 cartoline della ditta di marmisti Davide Venturi, attiva per oltre un secolo e mezzo nella lavorazione di marmi ed altre pietre, che incarna i canoni artistici dei vari periodi storici, passando dal Classicismo al Realismo della fine del ‘900, fino al Liberty del secolo successivo. Sulle cartoline sono fotografati opere, progetti, monumenti e decorazioni realizzati in palazzi, hotel, chiese, cimiteri di Bologna e altre città d’Italia e all’estero. Tra le altre, figura anche la cartolina di villa Bonora di S. Pietro in Casale, e vari monumenti realizzati dallo scultore centese Stefano Galletti.
Nel 2009 la ditta Sandro Sacilotto, erede della ditta Venturi, donò al Museo del Risorgimento il proprio archivio fotografico, comprendente album fotografici, cartoline e negativi su lastre di vetro. Da questo gesto generoso è stato possibile comprendere il ruolo determinante di questa azienda di imprenditoria artistica a Bologna, protagonisti sia a livello nazionale sia internazionale, arrivando ad aprire una sede distaccata a Caracas in Venezuela….
….. Davide Venturi, fondatore dell’omonima azienda nel 1840 a San Giovanni in Persiceto, nel corso dei decenni riesce a trasformarsi da uno dei tanti marmorini-artisti attivi per la Certosa, in una ditta vera e propria che, ad alcune opere autonome, preferisce sempre più il supporto ad altri scultori, ampliando man mano la sua attività all’esecuzione di arredi per luoghi di culto e residenze private, ed entrando di prepotenza nell’edilizia. Nel 1860 la ditta si trasferisce a Bologna, al termine del portico di collegamento tra l’Arco del Meloncello e la Certosa, dove ha sede tutt’ora, pur sotto altra denominazione a causa dei vari passaggi di proprietà. Nel momento di massima espansione era presente anche con un’ampia area di scarico e lavorazione in viale Pietramellara nel punto in cui svolta verso la Stazione, in corrispondenza dello scalo ferroviario….
….L’album più grande della raccolta, evidentemente usato per esporre il meglio della propria produzione, non documenta solo alcune tra le più complesse realizzazioni marmoree della Certosa, ma anche un importante catalogo di monumenti pubblici nazionali a supporto di Stefano Galletti per il Cavour di Roma, il Savonarola a Ferrara e il Guercino a Cento; oppure Giulio Monteverde per i due monumenti a Vittorio Emanuele II di Bologna e Ferrara. A queste importanti opere se ne assommano altre documentate negli ulteriori album, più piccoli, i quali esibiscono una capillare diffusione da Ferrara a Napoli. L’ausilio artigianale nell’esecuzione di opere sul territorio italiano viene successivamente integrata da importanti commissioni estere per Caracas, Granada, l’Inghilterra e il Sud Africa……
*Per approfondire la storia dei marmisti Venturi:
https://www.storiaememoriadibologna.it/la-ditta-di-marmisti-davide-venturi-figlio-480-evento
** Per visionare le 514 cartoline della collezione
– Fonte: museorisorgimento@comune.bologna.it | www.museibologna.it/risorgimento