Storia e memoria, schede e conferenze on line

Martedì 6 aprile, ore 20 | La Storia #aportechiuse
Roberto Martorelli, storico dell’arte, in diretta Facebook su Associazione Amici della Certosa di Bologna, con un intervento dedicato all’evoluzione della scultura dal neoclassicismo di primo Ottocento al Verismo di metà secolo. Tutti gli interventi della Storia #aportechiuse sono raccolti nella pagina YouTube del sito Storia e Memoria di Bologna (**).
mercoledì 7 aprile ore 18 | conferenza online: Napoleone e la musica | dalla musica a Napoleone. Con Maria Chiara Mazzi. Appuntamento gratuito con prenotazione obbligatoria entro le ore 9 del 7 aprile scrivendo a museorisorgimento@comune.bologna.it  Indicare nome, cognome e numero telefonico.
– Pasqua nella tradizione bolognese 1796 | 1960 – Nuova scheda sul sito “Storia e memoria di Bologna”
La domenica di Pasqua non si distingue ormai più di tanto dalle altre domeniche dell’anno. Fino agli anni Sessanta del secolo scorso, a Bologna era di certo una delle festività più attese per i riti religiosi che si compivano e per le prelibatezze che si preparavano in cucina.

La Pasqua commemora la morte e la resurrezione di Cristo e per i credenti significa il rinnovarsi di gioia e di speranza: insomma un vero e proprio preludio per un tempo migliore (basti pensare al detto “sono contento come una Pasqua”)
Il Giovedì Santo (che ricorda l’Ultima Cena e precede la morte del Redentore) venivano legate le campane e in tutte le chiese venivano preparati i cosiddetti “sepolcri”, ovvero una cappella veniva allestita per contenere tutti gli oggetti consacrati e le ostie, che avrebbero potuto essere distribuite nuovamente solo nella notte di Pasqua. Per ricevere fortuna, il numero di “sepolcri” da visitare doveva assolutamente essere dispari. Si tramanda così una prassi ordinata dal cardinale Gabriele Paleotti, che trovò la piena formulazione nel settecento, dando forma a solenni liturgie e scenografie effimere…..


Finalmente, poi, arrivava il pranzo domenicale: profumatissimo brodo con tortellini o con passatelli; bollito e salse; per chi poteva, anche l’agnello. E i dolci? Ciambella e zuppa inglese non potevano mancare assolutamente…..
Il clou veniva il Lunedì dell’Angelo, il Lonedé ed Pascua, quando – secondo la tradizione più radicata – i Bolognesi salivano a San Luca per una scampagnata: prima a piedi, lungo i famosi portici di via Saragozza e del Meloncello oppure su per il sentiero dei Bregoli da Casalecchio e, successivamente, con la moderna funivia. Dopo un frettoloso omaggio alla Vergine, tutti sul prato per gustare altre leccornie…..
*Il testo completo è leggibile su:
https://www.storiaememoriadibologna.it/pasqua-nella-tradizione-bolognese-927-evento

**I video: https://www.youtube.com/channel/UCeNaAgYKJc7lB9qWdoaZIyg/videos

– In collaborazione con Fondazione Cassa di Risaprmio in Bologna

FOTO la Basilica della Madonna di S. Luca, meta tradizionale della gita dei bolognesi a Pasquetta.