Solstizio d’inverno e congiunzione Giove -Saturno, una serata speciale.

Il solstizio d’inverno tra leggende e spiegazioni astronomiche. Cade il 21 dicembre, uno dei giorni più interessanti dell’anno solare. Il Solstizio d’Inverno è un preciso momento del moto solare rispetto alla Terra, ma pochi sanno cosa accade realmente. Tutti sappiamo solo che è il giorno più breve dell’anno, e da sempre diamo a questo evento dei significati più o meno veritieri. Scientificamente il solstizio d’inverno è il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo il cerchio che l’astro sembra percorrere attorno alla Terra (questo cerchio si chiama eclittica), la minima altezza rispetto all’orizzonte terrestre.
Di norma tutto ciò accade il 21 dicembre, che da calendario è il primo giorno d’inverno, ma a volte – come accaduto nel 2019 – la data può slittare o essere anticipata di un giorno.
Il fenomeno è dovuto all’inclinazione dell’asse di rotazione terrestre rispetto, appunto, all’eclittica.
In parole semplici, il solstizio d’inverno è il giorno in cui il Sole illumina per meno ore un parte della terra (vedi il seguito più sotto).
– Inoltre, stasera, 21 dicembre, la Grande Congiunzione di Giove e Saturno: non accadeva da 400 anni. Infatti, per la prima volta dopo 400 anni, la volta celeste assisterà alla congiunzione tra Giove e Saturno, un evento così straordinario che è già stato soprannominato dai media “la stella di Natale del 2020” (anche se le stelle non c’entrano un tubo).

Questo fenomeno, detto Grande Congiunzione, consiste nell’allineamento delle posizioni dei due pianeti rispetto al nostro punto d’osservazione sulla Terra. In altre parole Giove e Saturno raggiungeranno un punto delle loro rispettive orbite che darà a noi terrestri l’illusione di una sovrapposizione tra i corpi celesti.

Di per sé questo allineamento avviene all’incirca ogni vent’anni, ma questa volta non solo il pianeta degli anelli e il gigante del Sistema Solare saranno davvero vicinissimi (poco più di 700 km di distanza), ma l’inclinazione delle orbite sarà tale da darci davvero l’illusione di osservare un unico astro.

Simili condizioni, dunque, sono rarissime: l’ultima volta che accadde era il 1623, quando Galileo Galilei scrutava ancora il cielo con il suo telescopio. Allora però era luglio e la luce del Sole rese impossibile l’osservazione di Saturno a occhio nudo, mentre noi avremo la fortuna di poterlo fare più o meno dalle 17.00 di oggi pomeriggio. Per trovare un’analoga situazione quindi bisogna tornare indietro al 1226, più di 800 anni fa!

Come giù detto, la Grande Congiunzione di Giove e Saturno sarà visibile a occhio nudo, ma ovviamente l’uso di telescopi e binocoli potrebbero migliorare sensibilmente la nostra esperienza. La zona del cielo da scrutare sarà quella ad Ovest, nei pressi della costellazione del Capricorno, piuttosto vicino all’orizzonte. La congiunzione comincerà verso le 17.00 e terminerà con il tramonto dei pianeti intorno alle 19.30 (fonte: Unione Astrofili Italiani)  * Articolo di Niccolò De Rosa 21 dicembre 2020 su:
https://www.focusjunior.it/news/la-grande-congiunzione-di-giove-e-saturno/

MITI E CREDENZE SUL SOLSTIZIO

Sono da sfatare i miti secondo cui il solstizio d’inverno corrisponde al giorno in cui il tramonto e l’alba sono anticipati, oppure in cui il sole è più vicino alla terra: sono solo credenze oppure fenomeni del tutto slegati al solstizio.
Viste le particolari caratteristiche astronomiche di questa giornata, nei secoli e nelle varie culture il 21 dicembre veniva fatto accadere qualcosa di magico e straordinario, di alto valore simbolico.
Sappiamo per esempio di celebrazioni a Stonehenge (in Gran Bretagna), a Newgrange (in Irlanda), a Bohuslan (in Iran) e anche in Val Camonica (Lombardia). In tutti questi luoghi il solstizio rappresenta la nascita delle diverse divinità nel mondo e la vittoria del Sole sulle tenebre.
A Stonehenge – il sito neolitico più famoso del mondo – ad esempio anche al giorno d’oggi si radunano druidi “moderni” che celebrano riti a metà tra la rievocazione storica e folklore ancestrale.
Gli esempi poi possono continuare: nell’Antico Egitto si celebrava il dio Horo; nel Messico pre-colombiano (ossia nei tempi antecedenti la scoperta del continente da parte di Cristoforo Colombo) in quei giorni, veniva alla luce il dio inca Inti e gli aztechi Huitzilopochtli e Bacab; in Grecia era il tempo del dio Bacco nonché di Ercole e Adone; i popoli del Nord festeggiavano il dio Freyr, figlio di Odino e di Freya; in Azerbaigian veniva festeggiato Zaratustra; in Oriente il Buddha.

https://www.focusjunior.it/scuola/scienze/il-solstizio-dinverno-significato-scientifico-e-leggende-popolari/?fbclid=IwAR3EL0kl2yb2Wj3Tf3lL_qe4Gqb6AbZdJ7N7mYP9_wcx11o_DHC4D8puy8k   testo con video

https://www.corriere.it/cronache/20_dicembre_21/perche-doodle-google-oggi-dedicato-congiunzione-giove-saturno-e32583a4-4353-11eb-8cde-6aa9005f150a.shtml