LA FERROVIA A SAN GIORGIO …. E QUALCHE CURIOSITÀ
– Pillola di storia sangiorgese n. 6 a cura di Anna Fini-
Con l’Unità d’Italia a San Giorgio si ebbe un grande fermento e sviluppo in tutti i settori ed anche i trasporti ricevettero un forte impulso che trovò come elemento determinante la realizzazione della linea ferroviaria “Bologna Ferrara” inaugurata nel 1862.
Nell’archivio storico del Comune è custodita documentazione molto interessante sia sulla valutazione del tragitto che la ferrovia doveva seguire che su altre curiosità legate a questa infrastruttura fondamentale per lo sviluppo del nostro paese.
La scelta del percorso, che cadde infine sull’attuale tragitto tra Bologna e Ferrara, fu molto problematica in quanto si confrontavano punti di vista contrapposti: secondo alcuni era opportuno passare per Finale Emilia, Cento e San Giovanni in Persiceto, mentre altri sostenevano che dovesse transitare per Cento e Pieve di Cento.
Il Ministro aveva invece ipotizzato un tragitto più breve, che oltre a migliorarne la celerità, era più economico (Poggio Renatico, San Pietro, San Giorgio, Castel Maggiore e Corticella), ma i comuni esclusi premevano per far passare la linea nei loro territori.
Alla scelta della linea attuale forse contribuì il ruolo affidato al nostro Sindaco in carica in quegli anni, Cav. Francesco Ramponi, incaricato dal Sindaco di Bologna di un’opera di coinvolgimento di tutti i Sindaci interessati dalla linea più breve per un’azione congiunta di sollecitazione nei confronti del Ministero al fine di giungere alla scelta ed alla realizzazione proprio di quel tracciato che diventerà la linea Bologna – Ferrara.
La linea ferrata era allora costituita da un unico binario e per la realizzazione del secondo binario bisognerà aspettare il 1909.
Tra ferrovie e Comune di San Giorgio spesso intercorrevano scambi di comunicazioni che avevano quale oggetto la richiesta di migliorare il servizio ferroviario e l’aggiunta di altri treni: l’intervallo prolungato tra una corsa e l’altra ha spinto infatti i nostri amministratori dell’Ottocento e del Novecento a richiedere che si fermassero presso la stazione del paese anche quei treni diretti che normalmente transitavano senza sostare. Le istanze venivano motivate dalle necessità più varie: dall’utilizzo del treno non solo da parte dei sangiorgesi ma anche dei cittadini dei Comuni vicini, alle necessità degli avvocati che intervenivano presso la Pretura di San Giorgio; si richiedevano poi deroghe in occasione di esigenze particolari quali la fiera annuale di luglio o il pellegrinaggio a San Luca della nostra comunità.
Un’ ultima curiosità riguarda la necessità di illuminare l’accesso alla ferrovia all’arrivo dell’ultimo treno: l’appaltatore dell’illuminazione notturna nel 1863 fu invitato ad accendere un fanale un’ora prima ed un’ora dopo l’arrivo del treno ma “solamente nelle sere in cui non splendeva chiara la luna”.
Anna Fini