Benedetto Schiassi studiato da Leonardo Arrighi

Una storia esemplare che merita di essere conosciuta: il prof.Benedetto Schiassi studiato da Leonardo Arrighi – Ricerca di Galileo Dallolio-
Il link di questo mese è con un libro di storia , scritto da Leonardo Arrighi che vive a Mezzolara di Budrio che è dedicato al grande medico Benedetto Schiassi, nato a Mezzolara di Budrio.
Come è facile dedurre, il collegamento va subito a studiosi ed appassionati finalesi che trovano nel luogo dove si è nati o si è vissuto , persone ed eventi da studiare e divulgare. Ma va anche verso giovani laureati finalesi affinchè possano conoscere la storia di un giovane studioso che realizza qualcosa di semplice e di eccezionale: studia cinque medici di Budrio e ne ricava cinque mostre e un libro accolto dalla comunità medica e dal pubblico in modo entusiasmante.
Ovviamente avere come oggetto di studio cinque medici è una situazione rara, ma è il metodo che merita di essere conosciuto e accolto e che qui propongo. In modo semplificato Leonardo Arrighi ha individuato argomenti correlati tra di loro , ha trovato partner di idee e collaborazioni, ha approfondito gli studi pubblicando monografie e realizzando mostre, per poi raggiungere un primo fondamentale obiettivo pubblicando un testo esemplare.
Esempi finalesi che presentano analogie sono quelli di Maria Pia Balboni sulla Comunità ebraica, di Berto Ferraresi per storia, scienze naturali e museo e in modo diverso, perchè in forma di pubblicazioni con alcune monografie, Finalis, La Fuglara, Piazza Verdi, Gruppo Studi Bassa Modenese e altri che senz’altro esistono e che riguardano l’attività di Alma Finalis, R616 e Carc e di ambienti che si occupano di naturalismo, sport, numismatica, fotografia, poesia, arte, storia locale..)
Quando una lapide storica diventa l’innesco
Leonardo Arrighi, nato nel 1987, che nella sua primissima infanzia vide una lapide che parlava del medico Benedetto Schiassi (1869-1954), dopo essersi laureato in Italianistica all’Università d Bologna , conduce studi storici e scrive monografie su ‘importanti medici dimenticati dalla storiografia’ (qui il collegamento con il nostro Morando Morandi -1692-1756- è più diretto) e tra questi c’è Benedetto Schiassi al quale, in sei anni di ricerche il ventisettenne Arrighi dedica nel 2014 una mostra a Budrio e all’Archiginnasio di Bologna, Benedetto Schiassi, il coraggio di innovare ed. Pro Loco di Budrio e Benedetto Schiassi, La lungimiranza del pensiero medico, Aspasia ed. 2015. Una mostra ben fatta, con immagini , lettere e oggetti sulla storia di Benedetto Schiassi che ha incontrato le aspettative del pubblico, ben disposto da storie delle scienze.
Dopo cinque anni, il 14 gennaio 2020, come ho potuto vedere di persona, Arrighi vive una giornata trionfale con la Sala dello Stabat Mater stracolma di pubblico e di medici , con scienziati e docenti universitari come correlatori, tutti convenuti per inserire finalmente Benedetto Schiassi nella storia della medicina.
La qualità degli studi di Leonardo Arrighi si può cogliere, nel 2017, dalla Menzione Speciale nell’ambito del Premio Bruno Zanobio istituito dalla Società italiana di Storia della medicina e dal fatto che dal 2016 è Socio della Società Medica Chirurgica di Bologna e della Società di Storia della Medicina.

‘Formidabile esempio di storia locale’

Una delle ragioni di questo con gli studiosi finalesi di storia e con giovani laureati che intendano occuparsi di storie locali, sta nelle parole di Franco Farinelli (n.1948) che ha insegnato geografia alle Università di Ginevra, Los Angeles (UCLA), Berkeley (UCB) , alla Sorbona di Parigi, e all’Università di Bologna ‘Va detto subito, il libro di Leonardo Arrighi è un formidabile esempio di storia locale, in un momento in cui la storia locale torna ad essere importante. Tutto il ‘900 ha irriso chi facesse storia partendo dalle lapidi, dalle iscrizioni marmoree, che ancora si trovano nelle città italiane, perché il problema storiografico – durante tutto il ‘900 e soprattutto nella seconda metà- si svolgeva secondo criteri, metodi , dinamiche molto diverse. Uno dei meriti di Arrighi è esattamente di dimostrare il contrario , anzi la necessità che oggi si torni a fare una storia locale di questo tipo…perché emerge che è impossibile spiegare la figura di Benedetto Schiassi senza far riferimento appunto ad una specifica cultura locale.’

Non ritengo possibile riassumere in poche righe la ricchezza di questo libro di oltre 250 pagine e foto e cogliere l’eccezionale cultura scientifica, la magistrale capacità chirurgica, le scoperte, la candidatura al Nobel, le aspre vicende accademiche vissute da Benedetto Schiassi. Visto che di fronte ad un nome ‘nuovo’ o ‘mai sentito nominare’ è costume oggi andare sul web, anticipo le poche righe (non firmate) si trovano sulla Treccani on line e spero che Arrighi proponga un suo testo ricavato dai suoi studi.

SCHIASSI, Benedetto. – Chirurgo, nato a Bologna il 1° giugno 1869 [a Mezzolara di Budrio scrive Arrighi ], si laureò in medicina a Bologna nel 1895. Allievo di A. Murri e di G. F. Novaro, primario negli Ospedali di Bologna (1915-20) e di Budrio (1897-1935), docente di clinica chirurgica dal 1904, dal 1922 al 1926 fu incaricato dell’insegnamento della clinica chirurgica nell’Università di Modena.
Assertore della necessità d’insegnare e di praticare la chirurgia medica, ha portato contributi importanti a varî problemi interessanti chirurgia e medicina interna. Seguendo vedute spesso originali, ha concepito procedimenti chirurgici nuovi, quali la deviazione del sangue portale, la splencleisi nella cura delle anemie spleniche, il trattamento delle varici, la discontinuità nervosa a cura della malattia ulcerosa gastro-duodenale, l’iperemizzazione edemizzante intervallar e quale trattamento di talune infezioni. Particolari nuovi ha concepito per la tecnica della resezione gastrica sub-totale e per la broncotomia trans-mediastinica posteriore; ha inoltre trattato i temi dell’anestesia, delle pleuriti purulente, del morbo di Basedow, della gastro-colon-ptosi, ecc.

Ma voglio accennare all’idea di Arrighi, sostenuta dalla comunità di Budrio e da altri Enti e Istituzioni culturali, di dedicare un ciclo di ricerche dedicato alla Cura attraverso cinque medici e ai loro settori di attività : Benedetto Schiassi, chirurgia; Johannes Schmidl, ortopedia; Antonio D’Ormea, psichiatria; Dino Spisni fisiopatologia e Luigi Cogolli radiologia.
Quattro sono budriesi di nascita e Schimdl la cui vita fu ‘ votata alla ricerca e alla sperimentazione, e interamente dedicata all’affermazione del Centro Protesi di Vigorso di Budrio e per ognuno di loro c’è stata una mostra.

Concludo con due citazioni di Arrighi e una riflessione di Franco Farinelli.

“La grandezza dei cinque uomini riscoperti in questi anni è animata da fondamentali qualità umane, che li rendono esemplari, ma che li hanno condannati ad essere sostanzialmente dimenticati dalla storiografia ufficiale e dalle istituzioni per cui hanno lavorato. Il mancato ricordo si manifesta come un problema enorme, perché si riverbera su moltissime altre vicende dimenticate e che quindi non possono fornire il loro benefico influsso sociale. Le persone, ed in particolare i giovani, di cosa si possono nutrire se non di esempi con cui confrontarsi? p.195

‘Benedetto Schiassi è un uomo multiforme, guidato da un rigore etico e morale davvero inflessibile. La carriera del mezzolarese è permeata e scandita da decisioni complicate, prese sempre rifiutando qualsiasi forma di compromesso. I piani esistenziali si intersecano, proponendo riflessioni potenti. Nell’ambito delle indagini mediche, Schiassi è costantemente alla ricerca di nuovi punti di osservazione, l’originalità ha un valore enorme per il Chirurgo, che insisterà in maniera ripetuta sulle proprie priorità. I rapporti umani e la gestione della carriera accademica lo pongono in rotta di collisione con i vassallaggi e le imposizioni, mascherati da ragionevoli compromessi, che rifiuterà con violenta decisione.’p.107

Il ‘codice territoriale bolognese’

Schiassi è interessato al rapporto tra materiale e immateriale, e infatti è un grande studioso di psico-somatica , ma di questi e altri interessantissimi temi scientifici non è possibile parlarne ora. Trovo però utile capire come Franco Farinelli abbia trattato nel suo intervento il collegamento del pensiero di Schiassi con il codice territoriale bolognese’ dove tra città e campagna e dove tra materiale e immateriale non è assolutamente possibile distinguere, pena l’incomprensione del suo funzionamento..Il testo di Leonardo Arrighi e naturalmente la ricostruzione di un capitolo decisivo e molto importante e che contiene ancora molti misteri della storia della medicina, ma al tempo stesso è una formidabile operazione, che sul piano storiografico rimette in primo piano esattamente la necessità oggi di una storia locale…
Il testo di Leonardo Arrighi, attraverso Schiassi, ricostruisce, attraverso le diramazioni complessive che portano alla figura di Schiassi, una complessissima vicenda di storia locale, che..contiene caratteri di assoluta specificità..poi ci sarà il genio individuale, soggettivo del professor Schiassi naturalmente e però, come sempre accade in questi casi, è un contesto generale che riesca, almeno all’inizio a dare l’impulso.’

Il pensiero va agli studi , agli argomenti e ai protagonisti della cultura di fine Ottocento e inizio Novecento a Bologna. Uno fra tutti Augusto Righi (1850-1920), precursore, con i suoi studi sull’elettromagnetismo, della scoperta della radio da parte di Guglielmo Marconi

Infine una riflessione locale:  quale potrebbe essere il codice territoriale della bassa modenese’? e quelli modenesi e ferraresi? E’ un concetto fecondo che merita di essere studiato e sperimentato.

Galileo Dallolio

  • Vedi anche, su questo sito, la mini-biografia con bibliografia budriese:

https://www.pianurareno.org/new/2019/02/18/benedetto-schiassi-da-budrio-un-pioniere-della-chirurgia-medica/