LA FIGURA DI NOE’ E IL DILUVIO UNIVERSALE NEL CORANO E NELLA BIBBIA – Osservazioni e confronti di Giovanni Pellegrino e Ermelinda Calabria –
Noè è una figura molto popolare nel mondo islamico anche perché il Corano parla di lui in ben 25 sure. Descrive in questi termini, riguardo alla figura di Noè, Guzzetti afferma che come per la Bibbia così anche per il Corano Noè è l’unico uomo giusto della sua generazione ed è per questo che viene salvato da Dio.
L’ Islam lo considera un “Rasul” ovvero un messaggero pur non avendo un suo libro rivelato.
Dobbiamo dire che la storia di Noè e del diluvio universale si ritrova nelle traduzioni della maggior parte dei popoli antichi specialmente nell’ ambiente semitico. Gli storici della religione spiegano l’esistenza di questi racconti intorno al diluvio universale considerandoli conseguenza di grandi inondazioni verificatisi in tempi antichissimi. Col trascorrere dei secoli il ricordo di tali inondazioni, la cui portata venne notevolmente ingigantita diede origine alle storie riguardanti il diluvio universale riscontrabili anche nei popoli nordici e nell’ antica Grecia.
Dopo questa breve digressione toniamo ad occuparci del racconto coranico intorno al diluvio universale.
Il Corano accetta il racconto biblico che afferma, che il catastrofico evento fu causato dalle acque torrenziali che per molti giorni si riversarono sulla terra ma a questa versione sembra preferire la tradizione di origine babilonese, che sosteneva che le acque sarebbero uscite dalle viscere della terra. Tale versione è presente in un numero maggiore di sure rispetto a quella riportata nella Bibbia. Come per la Bibbia così anche per il Corano il diluvio universale fu voluto da Dio per punire l’umanità che si era abbandonata ai peggiori vizi. Entrambi i testi sacri sostengono che i malvagi, contemporanei di Noè non temevano minimamente la punizione divina e non perdevano occasione per prendere in giro Noè che era intento a costruire l’arca.
Vogliamo anche mettere in evidenza uno dei casi di coincidenza perfetta tra Bibbia e Corano. Entrambi i testi sacri sono infatti concordi nel fissare a 950 anni la durata della vita di Noè. Dobbiamo però precisare che il racconto biblico e quello coranico presentano divergenze abbastanza importanti. In primo luogo, mentre la Bibbia afferma che Noè ebbe tre figli, il Corano sostiene l’esistenza di un quarto figlio di Noè un uomo miscredente e malvagio che rifiutò di entrare nell’ Arca costruita dal padre e morì sommerso dalle acque. In secondo luogo, il Corano afferma che la moglie di Noè lo tradì e venne punita. In terzo luogo, mentre la Bibbia sostiene che l’Arca si fermò sul Monte Ararat, il Corano afferma che essa si fermò sul monte al- Guidi una delle più alte montagne dell’Arabia.
Dobbiamo dire che nella tradizione popolare islamica esistono credenze intorno alla storia di Noè, non derivanti dalla narrazione coranica. A nostro avviso non deve sorprendere che alcune di tali credenze siano indipendenti dalla narrazione coranica dal momento che anche nel mondo cristiano esistono alcune credenze popolari su alcuni personaggi del Vecchio e del Nuovo Testamento che non si basano sul racconto biblico. Per fare un esempio particolarmente significativo ricordiamo che esistevano nella tradizione popolare dei primi secoli del Cristianesimo due versioni inconciliabili tra loro, entrambe non basate sulla narrazione biblica sulla morte dell’apostolo Giovanni, autore di un Vangelo, dell’Apocalisse e di alcune lettere.
Dopo questa breve digressione riteniamo opportuno riportare alcuni passi coranici particolarmente significativi riguardanti la storia di Noè e del diluvio universale: “fu rivelato a Noè: costruisci l’arca sotto i nostri occhi e secondo ciò che ti abbiamo rivelato. Non parlarmi in favore dei imuqui ; annegheranno tutti ………….. . Finalmente quando giunge il tempo stabilito l’acqua traboccò dalla fornace e Dio disse a Noè: porta nell’ arca una coppia di ogni animale e la tua famiglia, eccetto colui contro il quale è già stata emessa la sentenza ……… l’arca correva con loro tra i flutti alti come monti mentre tutti gli uomini annegavano ……. E si udì una voce: O terra ingoia le tue acque! E tu o cielo trattienile! l’acqua diminuì e l’ordine di Dio venne eseguito. L’ arca si posò sul monte Algiudi.
Riportiamo ora alcuni passi biblici riguardanti Noè e il diluvio universale: “Allora Dio disse a Noè: Mi sono deciso: la fine di tutti i mortali è arrivata poiché la terra per causa loro è piena di violenza. Fatti un’arca di legna resinoso ……… il diluvio venne sulla terra per 40 giorni: le acque si ingrossarono e sollevarono l’arca che si alzò sulla terra e le acque divennero poderose e si ingrossarono assai sopra la terra e l’arca galleggiava sopra la superficie della acque. Così fu sterminata ogni creatura esistente sulla faccia del suolo. Le acque andarono via via diminuendo fino al decimo mese. Nel decimo mese il primo giorno del mese apparirono le vette dei monti “.
La maggior parte dei teologi ritiene che l’autore biblico descriva il catastrofico evento seguendo un noto genere letterario dell’ambiente sumerico accadico. Egli conferisce notevole importanza al tema del patto tra Dio e Noè tema appena accennato nei racconti sumero- accadici. La presenza nella Genesi di generi letterari tipici della cultura dei popoli confinanti con gli ebrei, nel periodo storico nel quale venne composta la Genesi non deve sorprendere il lettore dal momento certamente che si può affermare che nella Genesi viene rispecchiato il contesto storico culturale ebraico della prima metà del secondo millennio avanti Cristo caratterizzato dalle grandi immigrazioni di Amorriti, Hurriti, Cananei e altri popoli limitrofi. Tali immigrazioni diedero origine ad una cultura molto varia tendente all’ internazionalismo giuridico e al sincretismo culturale e diedero origine a comportamenti non sempre compatibili con le tradizioni del popolo ebreo. In ogni caso la cultura sincretistica che caratterizzava l’ambiente storico- sociale nel quale venne scritta la Genesi, spiega la presenza in essa di generi letterari Ammorriti, Hurritici ,Cananei,Sumero Accadici e misti. Non è questa la sede per approfondire il discorso dei generi letterari presenti nella Bibbia. Vogliamo tuttavia mettere in evidenza che la corretta comprensione dei vari passi biblici non può prescindere dalla conoscenza dei generi letterari ai quali essi appartengono. Riguardo il discorso dei generi letterari, Testa afferma che ha messo il principio che le categorie nate nella vita quotidiana di un popolo mutano e scompaiono con il mutare delle circostanze, possiamo dire che ogni genere letterario ha una sua cronologia. I generi letterari nascono, fioriscono e muoiono con la nascita, il fiorire e morire della civiltà che li ha originati.
Riteniamo opportuno chiudere il nostro discorso intorno alla narrazione coranica e quella biblica del diluvio universale facendo alcune considerazioni sul carattere universale attribuito al catastrofico evento sia dal Corano che dalla Bibbia. Entrambi i testi sacri presentano il divino con una terminologia certamente universale: secondo la Bibbia e il Corano essa ha colpito l’intera terra ferma, ha distrutto tutti gli animali eccetto, quelli presenti nell’ arca e tutta l’umanità tranne pochi eletti. Con il diluvio si è avuto la fine del vecchio ordine di cose e la nascita di una nuova umanità. Sia il Corano che la Bibbia sono concordi nel ritenere che il diluvio costituisca una vera palingenesi dell’umanità. Noè venne ritenuto degno da Dio di essere colui che doveva dare inizio alla nuova epoca storica, l’epoca post- diluviana contrapposta all’ epoca antidiluviana. Si può quindi affermare che Noè fu costituito da Dio come un secondo Adamo.
Eppure, la maggior parte degli scienziati ritiene che un diluvio universale sia fisicamente impossibile dato che l’acqua presente sulla terra non potrebbe bastare per sommergere le montagne più alte esistenti sul pianeta. Inoltre, molti scienziati fanno anche osservare che una pioggia che duri ininterrottamente per 40 giorni e 40 notti su tutta la terra è qualcosa di inaudito e contrario alle leggi fisiche note. Infine, molti uomini di scienza ritengono inaccettabile il fatto che nello spazio limitato dell’arca costruita da Noè sarebbero stati introdotti un numero incredibilmente alto di animali.
I teologi mussulmani e quelli cristiani hanno risposto in maniera molto diversa alle obiezioni avanzate dagli scienziati sul carattere universale del diluvio. Gli esegeti islamici o perlomeno la stragrande maggioranza di essi sostengono la necessità di una interpretazione letterale del Corano, rifiutando di attribuire un significato simbolico ad alcune narrazioni coraniche e non accettando minimamente il discorso dei generi letterari. Di conseguenza i teologi mussulmani non danno importanza alle affermazioni degli scienziati che ritengono non accettabile il carattere universale del diluvio, sostenendo che Dio è totalmente libero di modificare ed annullare le leggi fisiche. Tale libertà divina rende possibili fenomeni considerati impossibili dagli scienziati ivi compreso il carattere universale del diluvio.
Diversa è la posizione della maggior parte dei teologi cristiani contemporanei che risolvono in altro modo il problema della contraddizione esistente tra il racconto biblico del diluvio universale e i dati scientifici. Essi ritengono solubile il problema in questione a condizione di tenere presente le idee pseudoscientifiche dell’autore sacro della Genesi. Egli come tutti i suoi contemporanei aveva del mondo l’idea assai limitata: esso non oltrepassava l’impero assiro-babilonese e al massimo quello egiziano (nei documenti più arcaici l’estensione del mondo era considerata ancora più limitata. Appare dunque evidente che un cataclisma che aveva interessato tutte queste zone geografiche doveva per forza di cose essere descritto come universale. Detto ciò riteniamo concluso il nostro discorso riguardante la narrazione coranica e quella biblica della figura di Noè e del diluvio universale.
Prof. Giovanni Pellegrino e Prof. Ermelinda Calabria
PS. di redazione, per chi voglia documentarsi ulteriormente
– La storia di Noè e del “Diluvio universale” è raccontata nella Bibbia nel libro della Genesi, nei capitoli dal 6 al 9.
– Nel Corano, oltre alla sura LXXI, a lui intitolata, il nome di Noè citato nelle sure : III- VI- VII -IX -X – XI -XIV -XVII- XXI- XXIII -XXV -XXVI – XXIX – XXXVII – XXXVIII -XL – XLII-L -LI -LIII- LIV -LVII -LXVI – LXIX – LXXI –
– Il tema del Diluvio universale o comunque di una alluvione che avrebbe travolto uomini e animali per punizione divina, salvandone solo alcuni, è un tema ricorrente in molte culture, anche se generalmente le più conosciute in tempi moderni sono il racconto biblico dell’Arca di Noè, la storia Indù Puranica di Manu, passando per la storia di Deucalione nella mitologia greca e per l’Utnapishtim nell‘Epopea di Gilgameš della mitologia babilonese ( con la quale si riscontrano maggiori affinità col racconto biblico).
Una sintesi riassuntiva dei racconti mitologici di diluvi universali o locali rilevati nelle culture di ogni parte del mondo è leggibile su
https://it.wikipedia.org/wiki/Diluvio_universale
FOTO
1- Noè e figli costruiscono l’arca, in disegno pubblicato sul sito:
http://www.conmaria.it/Bibbia_illustrata/01genesi/Genesi_Arca_Noe.htm
2 – Arca di Noè e animali salvati in disegno pubblicato sul sito
http://www.meteoweb.eu/2011/08/il-diluvio-universale/71948/