Aspettando la vespa samurai, l’UE vieta la difesa chimica contro la cimice asiatica

La cimice asiatica, che ha imperversato e devastato durante la scorsa estate i frutteti emiliani e italiani, è tornata in questi giorni di freddo autunno-inverno di “scottante” attualità per una decisione della Unione Europea, che ha vietato l’uso della sostanza chimica ritenuta, per ora, unico strumento di lotta efficace contro questo parassita polifago venuto da lontano, che si nutre di ben 300 specie vegetali nostrane, coltivate e spontanee, frutticole ed erbacee. Parassita che ha causato danni per centinaia di milioni, si stimano circa 600; nella sola Emilia-Romagna si contano danni per oltre 120 milioni di euro nel solo comparto delle pere; per le pesche siamo intorno ai 50 milioni, secondo le stime elaborate dal Cso, Centro Servizi Ortofrutticoli; ma dati allarmanti risultano anche in Friuli- Venezia Giulia, Piemonte e Toscana .

Si legge infatti sulla stampa (*) “ Bologna, 8 dicembre 2019 – Mentre da poco è entrato in vigore il decreto che autorizza l’introduzione della vespa samurai per combattere il proliferare della cimice asiatica, la Ue dice no alla ri-autorizzazione dell’utilizzo del chlorpyrifos-methyl, suscitando la protesta delle associazioni agricole. Anche il ministro dell’agricoltura Teresa Bellanova contesta lo stop. La vespa di origine giapponese, nemica naturale della cimice marmorata di provenienza cinese, intanto è stata testata in laboratorio per lo scopo e viene allevata al Crea di Firenze. Ma la sostanza bloccata dalla Ue è per ora l’unico rimedio sicuro”.

Deluse e contrariate le associazioni di agricoltori e cooperative agroalimentari che avevano sperato nella disponibilità della Ue, alla quale era stato chiesto espressamente un aiuto per far fronte ai gravi danni subiti e che ancora si subiranno negli anni prossimi se non si riuscirà a fermare la proliferazione di questo parassita.

Riportiamo qui alcune loro dichiarazioni (*):”Accogliamo con delusione la notizia della mancata ri-autorizzazione, che auspicavamo fosse finalizzata alla difesa delle produzioni ortofrutticole dalla cimice asiatica”, sostiene Alleanza cooperative agroalimentari, per bocca del coordinatore del settore Ortofrutticolo, Davide Vernocchi. «In attesa di poter disporre di ulteriori informazioni – aggiunge – non capiamo perché ancora una volta a pagare debba essere il mondo agricolo, rispetto al verificarsi di attacchi alle produzioni causate da insetti patogeni come la cimice, sempre provenienti da Paesi extra-UE. Quest’anno solo la produzione di pere si è dimezzata con un danno economico intorno a 300 milioni di euro». «L’unico antagonista naturale alla cimice asiatica, la vespa samurai, potrà avere i suoi primi benefici solo nei prossimi anni – spiega Vernocchi – e pertanto a breve termine il chlorpyrifos-methyl è l’unico efficace mezzo di difesa fitosanitaria per il controllo di questo devastante insetto».

«La decisione della Ue – segnala poi Vernocchi – è passata con una maggioranza qualificata risicatissima (68%, serviva il 65), ed ancora una volta la posizione dei Paesi Mediterranei non è stata considerata dalla Commissione e al contempo la posizione del Regno Unito, ossia di un Paese che sta uscendo dall’Europa, è stata invece decisiva». Ora «chiediamo che nei prossimi lavori si giunga ad una deroga specifica e transitoria all’utilizzo del chlorpyrifos-methyl come è previsto dal Regolamento comunitario». «Quello che è più grave è che non ci sono attualmente valide alternative al chlorpyrifos-methyl per una difesa efficace delle piante e per il prossimo anno i frutteti rischiano di essere irrimediabilmente compromessi – dice Cristiano Fini, presidente di Cia Emilia Romagna –. E anche se prenderà il via la sperimentazione con la vespa samurai, passerà almeno un anno per vedere gli effetti positivi dell’antagonista, tempi biblici che i produttori non si possono permettere”.….

(* )Fonte https://www.ilrestodelcarlino.it/cronaca/cimice-asiatica-1.4927199

** Per ulteriore informazione, si riporta il testo di questo articolo sull’argomento dei parassiti in agricoltura

Cimice asiatica e i suoi ‘fratelli’. “Iniziata l’invasione delle specie aliene”
L’allarme di scienziati e ricercatori dell’Università: “Occorre formare figure professionali innovative come il ‘medico delle piante’” di Maddalena De Franchis (**)

Cesena, 10 novembre 2019 – Non ci sono solo la cimice asiatica, che ha già provocato oltre 350 milioni di danni alle coltivazioni agricole del Nord Italia, e Xylella fastidiosa, che in pochi anni ha seccato gli ulivi pugliesi e devastato un intero patrimonio storico e culturale, oltre che agricolo. «Ci sono anche il moscerino killer delle ciliegie, il cinipede galligeno dei castagni e il punteruolo rosso delle palme. E meno noti, ma ugualmente dannosi, sono altri agenti patogeni all’origine di gravi malattie infettive che contagiano le piante, determinando vere e proprie epidemie». Una situazione davvero allarmante, quella evidenziata dalla professoressa Assunta Bertaccini e dalla ricercatrice Eleonora Satta, entrambe in forze al Dipartimento di Scienze e tecnologie agroalimentari dell’Università di Bologna e impegnate nello studio delle specie «aliene» (o esotiche) e dei nuovi patogeni che colpiscono l’agricoltura, non solo italiana.
«La proliferazione di specie fitopatogene aliene – spiega Eleonora Satta – è una minaccia per la realtà italiana, che si distingue proprio per la sua spiccata biodiversità e per la tipicità delle colture, ciascuna delle quali è espressione di un territorio e della sua tradizione agricola. Ad esempio, il cancro del kiwi, dovuto a un batterio, ha decimato le coltivazioni laziali e romagnole, danneggiando in particolare le varietà a polpa gialla. Il vaiolo delle drupacee (insieme di alberi da frutto che comprende peschi, albicocchi, susini, mandorli e ciliegi) sta causando perdite economiche enormi agli impianti cesenati. Inoltre, in Romagna si sta riscontrando una recrudescenza di ‘flavescenza dorata’ della vite, malattia dovuta ad alcuni fitoplasmi che ha azzerato, nel recente passato, la produzione viticola annuale di alcune rinomate cantine venete. Infine, non possiamo tralasciare le minacce nuove. Stiamo monitorando un batterio che ha compromesso l’industria della patata in Australia e USA: una sua variante genetica, in Europa, ha infettato le colture di carota ed è attualmente in fase di diffusione».

Ma come avviene la diffusione di queste epidemie? «Gran parte dei patogeni – prosegue Satta – si localizza nei materiali di propagazione, come le talee o i semi. Il problema diventa epidemico nel momento in cui gli insetti vettori o tecniche di propagazione poco accurate li diffondono nell’ambiente, rendendo di fatto impossibile la loro eradicazione».

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(**) https://www.ilrestodelcarlino.it/cesena/cronaca/cimice-asiatica-1.4878314

ALTRE INFORMAZIONI

. delle strategie messe in campo dalla Regione – come le protezioni ai frutteti, la difesa integrata e le prospettive di lotta biologica – si parlerà nel Tavolo tecnico regionale per la gestione dell’emergenza cimice asiatica (Halyomorpha halys) convocato per il prossimo lunedì 8 luglio in Terza Torre (Bologna, viale della Fiera, 8)…

Tra le tecniche di difesa preventive, l’isolamento “meccanico” del frutteto con reti antinsetto monofila o con quelle ottenute dalla modifica delle strutture antigrandine, si è rivelato tra i più efficaci. …

le prospettive di lotta biologica prevedono al momento due diverse strategie: l’impiego di una specie autoctona prodotta in biofabbrica (Anastatus bifasciatus) e la lotta biologica classica basata sull’introduzione nell’ambiente di specie esotiche provenienti dalla zona di origine della cimice asiatica come la vespa samurai (Trissolcus japonicus), un minuscolo insetto che depone le proprie uova nelle ovature della cimice asiatica e di fatto contribuisce a regolarne la popolazione.

L’ultimo tassello della strategia regionale è rappresentato dalla difesa chimica che, anche se non è attualmente risolutiva, rimane comunque un pilastro importante della strategia di difesa. …

https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/2019/luglio/agricoltura-danni-da-cimice-asiatica-nei-frutteti-le-strategie-dellemilia-romagna-per-difendere-le-coltivazioni

https://www.informatoreagrario.it/filiere-produttive/frutticoltura/italia-chiedera-aiuti-ue-danni-cimice-asiatica/

https://www.rentokil.it/cimici-asiatiche/danni-cimice-asiatica/

https://www.fanpage.it/economia/la-cimice-asiatica-ha-causato-danni-allagricoltura-per-600-milioni-di-euro/

Prima pubblicazione 9 dicembre 2019