Disboscamento “selettivo” delle golene di Reno al Trebbo

L’area di golena del fiume Reno a Trebbo sarà ripulita dalla vegetazione (notizia pubblicata in data sabato 02 novembre 2019 sul sito del comune di Castel Maggiore)
Intervento della Regione Emilia – Romagna per aumentare la sicurezza dell’abitato
Nel corso di un incontro tenutosi a Trebbo (frazione del Comune di Castel Maggiore, ndr) il 24 ottobre scorso, su iniziativa dell’amministrazione comunale e delle consulte ambiente e territoriale di Trebbo, i tecnici della Regione hanno illustrato la necessità di operare una forte riduzione della vegetazione presente nella golena a Trebbo di Reno: nel corso degli eventi alluvionali del 2 febbraio scorso si è infatti registrato un anormale incremento di livello della piena nella zona di Trebbo di Reno e della prospicente Longara (Sala Bolognese). Secondo i tecnici tale innalzamento dei livelli è imputabile, in prima approssimazione, alla combinazione di una sezione fluviale particolarmente ridotta in presenza di una scabrezza dell’alveo particolarmente elevata per la presenza di una fitta vegetazione.
La fitta vegetazione presente costituisce un ingombro che riduce la capienza dell’alveo e al tempo stesso frena i detriti portati dalle piene, costituendo in occasione di tali eventi una diga che trattiene pericolosamente le acque.
L’intervento prevede due modalità di taglio della vegetazione: in due tratti (indicati come tratto A) il taglio sarà “selettivo”, e manterrà parte delle alberature presenti, applicando però un taglio raso in due fasce di almeno 10 metri a ridosso dell’argine e di altri 10 metri a ridosso dell’alveo. Le alberature in salute potranno essere mantenute in piccoli agglomerati di dimensioni di circa 10-12 metri di lunghezza distanziati di una lunghezza pari alla stessa dimensione. Il taglio selettivo dovrà salvaguardare, per quanto possibile, le specie autoctone non eccessivamente mature e in buone condizioni vegetative (salici, pioppi, sambuchi, ontani, olmi, ecc.) ed essere indirizzato alla eliminazione di specie alloctone (robinia, ailanto, acero negundo, amorpha), nel rispetto del Regolamento forestale.

Un breve tratto della golena (tratto B), quello maggiormente a ridosso delle case, in corrispondenza dell’area tra la barca conservata in via Lame e gli orti di via Byron, sarà invece interessato dall’esecuzione di taglio raso, con mantenimento di vegetazione in fase giovanile. Il bosco della Pace, bellissima area sviluppatasi all’esterno della golena, non sarà interessato in alcun modo dalle operazioni di taglio, così come l’oasi naturalistica della Golena San Vitale, poco più a monte tra Trebbo e Bologna.

L’inizio dei lavori è previsto già a novembre, in modo da poter prevenire le prossime piene invernali.

La Sindaca Gottardi durante l’incontro ha espresso la necessità di salvaguardare il bacino del Reno con operazioni di manutenzione degli argini e delle golene che permettano di contenere l’impatto delle piene, e ha ribadito la necessità di fare tesoro dell’esperienza dell’alluvione del 2 febbraio scorso, in termini sia di prevenzione sia di gestione delle emergenze.

Fonte:

http://www.comune.castel-maggiore.bo.it/servizi/notizie/notizie_fase02.aspx?ID=17581&fbclid=IwAR3MAD256f6Oa-CcbEGPJa_OEPSszgQs9d58arRjHR_y3l574w2q4ioMozY

*Foto 1: l’area interessata dai lavori
Foto 2: Rottura ed esondazione dell’argine del Reno  del 2 febbraio 2019

NOTA DI REDAZIONE

Notizia rassicurante che però lascia spazio per alcune perplessità:

1) “L’inizio dei lavori previsto già a novembre”. Ma non è un po’ tardi, posto che la stagione delle piogge autunnali è già iniziata? Ci si è già dimenticati che una delle cause della rottura degli argini del febbraio scorso in quella zona fu il fatto che i lavori di ripristino e rafforzamento di arginatura, programmati da tempo, furono iniziati troppo tardi proprio in periodo autunnale?

2) Ha senso prevedere due modalità di “taglio selettivo” degli alberi cresciuti nelle golene, distinguendo quelli “autoctoni” (da conservare) da quelli “alloctoni” (da tagliare a raso)?

Forse che le piene di Reno si fermano davanti alla vegetazione “autoctona” che invade alveo e golene? Le esigenze di sicurezza dei centri abitati non sono prevalenti rispetto a considerazioni paesaggistiche, di natura estetica, o anche di Regolamento forestale?