E’ un piacere e una fortuna avere a disposizione
Le parole della memoria. Vocabolario, locuzioni e proverbi del dialetto finalese
di Giovanni Sola per la rivista finalese “La Fuglà ra”.
Un piacere perchè la sua consultazione
permette di avere a disposizione rievocazioni di atmosfere e di
persone di molti decenni fa. Una fortuna perchè se non fosse stata
per la sua pazienza, dedizione e competenza , questo patrimonio non
ci sarebbe stato.
Dice bene il professor Lepschy nella presentazione:
Un ultimo motivo per cui lavori
come questo sono benvenuti, riguarda il loro valore civile. Ci
aiutano a non dimenticare il nostro passato, e a non lasciare morire
la cultura che si manifesta nei nostri idiomi locali, e la cui
ricchezza umana e sociale non è certo inferiore a quella legata alla
lingua nazionale che è venuta gradualmente a sostituirsi, invece che
ad affiancarsi ad essi come avrebbero voluto alcuni fra gli
intellettuali progressisti nel periodo postunitario, primo fra tutti
il fondatore della dialettologia italiana scientifica, G.I.Ascoli.
Con Giovanni ci si vedeva “sota Nadal , par Pasqua , pri Mort”
e la conversazione entrava subito
sul dialetto e sulle sue ricerche più recenti.
Ricordo
Anselmo Colzani, un baritono, da Budrio al Metropolitan di New York
– Mercoledì 29 giugno 2011 – alle ore 21,15
a Budrio ARENA CINEMA, via Marconi, 4
Presentazione del libro La forza del destino
di Daniele Rubboli- Bongiovanni Editore Bologna
dedicato alla carriera del baritono Anselmo Colzani
(1918-2006) con proiezioni video e audio. Ingresso Libero
Il libro, che si legge come un romanzo, non concede nulla alla agiografia, ma porta
per mano il lettore a conoscere prima di tutto l’Uomo Anselmo
Colzani, figlio di quella piccola città della provincia di Bologna,
Budrio, celebre nel mondo per le ocarine,
Toponimi e idronimi di Molinella. Uno studio di Tullio Calori
Per la rassegna “Incontro con l’Autore” a Molinella
– Lunedì 2 maggio 2011 alle ore 20,30,
in Biblioteca, il socio del gruppo di Studi pianura del Reno
Tullio Calori presenta il suo studio “Molinella, fra idronimi e toponimi“,
in un incontro ad ingresso libero.
Il volume approfondisce la precedente opera “Canali e mulini
nel territorio di Molinella (secoli XV-XIX)”, tratta dalla
pubblicazione “Mulini, canali e comunità della pianura
bolognese tra Medioevo e Ottocento”.
Riportiamo qui alcuni stralci dalla sua relazione presentata a suo tempo nel
convegno dedicato all’argomento.
Viene citata la bonificazione dei nostri territori acquitrinosi da parte
dei Vescovi ravennati prima del Mille con scavi di canali per il
transito di barche, la
Il Risorgimento di casa nostra. Il caso di Castello d’Argile
IL RISORGIMENTO DI CASA NOSTRA. Quel che accadde a Castello d’Argile
Ricerca di Magda Barbieri
Gli eventi preparatori, dal 1848 al 1860
Gli abitanti di Castello d’Argile, a quel tempo in gran parte analfabeti
e poco informati delle vicende politiche nazionali, inizialmente non
compresero le motivazioni della causa italiana che nel 1848 stava animando molte parti d’Italia, sotto la spinta ideale e politica di Mazzini, Garibaldi, Cavour e l’appoggio militare del Regno di Sardegna.
Tanto che un gruppo di contadini cacciò in malo modo il padre barnabita di Cento, Ugo Bassi,
patriota attivo sostenitore della lotta per l’Unità d’Italia, quando venne in Argile ad animare i pochi disposti ad ascoltarlo.
Gli argilesi mostrarono consenso solo quando Pio
Mathausen, memorie di un sopravvissuto
Mathausen nella testimonianza di Gigino Cortelli, in un libro e
nell’intervista di Roberto Dall’Olio, assessore alla intercultura del Comune.
La sera del 27 gennaio 2011 nei locali del Centro sociale Il Mulino di Bentivoglio in collaborazione con l’Amministrazione comunale è stato presentato il libro ,
stampato in proprio , di Gigino Cortelli, scampato allo sterminio nel
lager di Mauthausen in Austria. La mattina stessa del 27 il Cortelli
aveva ricevuto una medaglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri tramite il Prefetto di Bologna.
Un’onorificenza – tardiva – ha commentato Cortelli – ma almeno serve a ricordare che tutti questi orrori sono accaduti .
Perchè scrivere un libro ?
Perchè mi ero ripromesso di non scrivere, ma nel corso degli anni le fandonie , le vergognose
menzogne , i silenzi sulla cruda storia dello stermino mi hanno spinto a raccontare la mia storia.
Purtroppo Cortelli è una storia “esemplare”
Ha detto bene, professore, esemplare. E’ triste, ma è così. Ho vissuto l’umanità più
calorosa e la disumanità più impensabile e crudele
Cosa intende dire?
Voglio dire che se mi sono salvato èstato soprattutto grazie a delle persone meravigliose che mi hanno
aiutato. La famiglia Hofler e il colonnello francese Pierre,
prigioniero a Mauthausen e capo della resistenza nel
Gli scavi in Sala Borsa. Visite e cenni di storia
Dal 15 gennaio 2011, gli scavi archeologici sotto la Piazza coperta di Sala Borsa saranno aperti al pubblico dalle 15.30 alle 18.30, nei giorni d’apertura della biblioteca. Sarà così possibile vedere da vicino i resti della basilica civile di Bononia (II sec. a.C.), le fondamenta delle case medievali dell’area di palazzo d’Accursio e le vestigia cinquecentesche dell‘Orto Botanico del naturalista Ulisse Aldrovandi. E’ˆ richiesta un’offerta libera per il sostegno delle spese. In occasione della prima giornata d’apertura, un bibliotecario ha accompagnato i visitatori per una breve introduzione e descrizione in Piazza Coperta.
Le visite guidate saranno in seguito ripetute secondo un calendario da definire.
Vedere foto in galleria di immagini dal sito sotto indicato, fonte delle informazioni
– Cenni storici sugli scavi archeologici di Salaborsa da
www.bibliotecasalaborsa.it/documenti/8016
La Biblioteca Sala borsa, inaugurata nel dicembre 2001, apre uno spazio culturale e multimediale ricco e
affascinante all’interno di Palazzo d’Accursio, il “quasi castello”, antica sede storica del Comune che si affaccia su
Piazza Maggiore, da sempre centro e cuore della bolognesità .
Sotto il cristallo della Piazza coperta si possono ammirare gli antichi scavi e la sedimentazione
delle
Tra Cardini e Decumani cercare il Quintario
QUINTARIO: UNA IMPORTANTISSIMA STRADA DELLA CENTURIAZIONE ROMANA.
Giuseppe Sgubbi
In ordine di larghezza queste sono le
strade tracciate dagli agrimensori romani: 1° Decumano
Massimo metri 12 ; 2° Cardine Massimo metri 6 ; 3° Quintario
metri 3,50 ; 4° strade centuriali metri 2,30
Queste strade, eccetto il Quintario,
sono state ampiamente descritte e commentate dagli studiosi di
agrimensura, mentre invece il Quintario, da quello che mi
risulta, è ancora quasi un oggetto misterioso,
infatti dalla stragrande maggioranza di loro non è citato, e quei
pochi che l’hanno citato lo hanno fatto solo per confermarne
l’esistenza. Più volte, ma senza grandi approfondimenti ho
segnalato la grande utilità del rintracciamento dei quintari,
con questo articolo intendo spiegare bene il mio punto di vista.
Anzitutto una indispensabile premessa:
quello che dirò corrisponde esattamente alla situazione della
parte occidentale della centuriazione faentina (Faenza),
ovviamente, per trarne delle conclusioni definitive, occorre fare
il confronto con altre zone centuriate.
Per meglio capirci, inizierò facendo
presente alcune cose
C’era una volta la “corte rurale bolognese”. Foto di una storia in via di estinzione
Case rurali in foto di F. Ardizzoni per mostra e sito Dopo una prima presentazione avvenuta a Galliera , sono state in mostra al MAF, Centro di documentazione del Mondo agricolo ferrarese di S. Bartolomeo in bosco, le foto delle case rurali scattate dal nostro socio Franco Ardizzoni nell’arco di 15-20 anni (infatti alcune di esse non sono più esistenti poichè nel frattempo sono state demolite). Il materiale, già predisposto, è disponibile gratuitamente per altre esposizioni, su richiesta.
Le case fotografate sono (o erano) ubicate nei territori dei comuni di Galliera, San Pietro in
Casale, Argelato, Castello d’Argile, Pieve di Cento, San Giorgio di Piano, Sala Bolognese
Lo scopo delle foto della mostra “Case rurali bolognesi. Secoli di vita tra questi muri”
20 settembre 1870-2010. Roma capitale dell’Italia unita
Il 20 settembre 2010, cadeva il 140° anniversario
della storica entrata dei bersaglieri dell’esercito italiano in
Roma attraverso la breccia di Porta Pia.
Nel 1870 Roma era ancora capitale dello Stato pontificio
, ultimo baluardo rimasto sotto la sovranità del potere temporale
del Papa in un’Italia ormai , dal 1861, quasi completamente
unificata nel nuovo Regno sabaudo. Alle celebrazioni dell’anniversario, oltre alle autorità dello
Stato e del Comune di Roma, era presente anche il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano. Ed è stata la prima volta che un’alta autorità vaticana interveniva alla commemorazione di un evento che la Chiesa
Dall’Anatolia all’Etruria, a Spina. Ipotesi di antichi percorsi. Giuseppe Sgubbi
– Nota introduttiva. Con questo articolo, cortesemente inviatoci dall’autore Giuseppe Sgubbi, avviamo la pubblicazione di una serie di studi di questo appassionato cultore della materia, dedicati all’area romagnola e ravennate in particolare, in omaggio anche alla relazione del nostro fiume Reno con l’area dove scorrono i suoi affluenti terminali –
Dall’Anatolia all’Etruria e da Spina a Pisa
Un gruppo di studiosi toscani guidati dal professore Gianfranco Bracci hanno fatto le dovute ricerche nell’ intento di individuare il percorso di due antichissimi tragitti, uno marino (dall’Anatolia all’Etruria)
e l’altro terrestre ( da Spina a Pisa). Grazie ad un qualificato e giusto riscontro giornalistico, il frutto delle loro scoperte è stato fatto conoscere anche al grande pubblico. Vediamo questi tragitti.
Tragitto marino: